TREBISACCE-17/07/2019: Emergenza sanitaria in tilt per carenza di medici!

ambulanza-118-

TREBISACCE Emergenza sanitaria in tilt per carenza di medici! I nodi infatti, come succede quasi sempre, vengono al pettine e ne va di mezzo la salute delle popolazioni dell’Alto Jonio sempre più abbandonate e se stesse.  E’ successo così che questa mattina, martedì 16 luglio, un bimbo di 4 anni, di Trebisacce, viene colto all’improvviso da una grave sindrome convulsiva. I genitori, allarmati e in preda al panico, non sapendo cosa fare, lo mettono subito in macchia e lo accompagnano al Pronto Soccorso. Qui i sanitari di turno lo accolgono e si prodigano subito per far fronte all’emergenza, ma il bambino ha bisogno di un trattamento sanitario urgente e più specialistico per cui occorre raggiungere la Pediatria dell’Annunziata di Cosenza il più presto possibile. L’Ambulanza è pronta a partire ma, guarda caso, manca il medico del 118 per accompagnarlo perché, come è noto, a causa dell’insufficienza dei medici (attualmente sono in servizio 3 medici al posto dei 6 previsti in organico) il 118 anche oggi risulta non medicalizzato. A chi tocca accompagnare il giovane paziente a Cosenza? Al Pronto Soccorso c’è un solo medico che non può abbandonare la postazione. In servizio presso il presidio sanitario c’è solo il dottor Antonio Rago, Anestesista di turno (a proposito, venerdì 19 luglio scade la Convenzione degli Anestesisti) che in quel momento si sta prodigando tra la Radiologia dove si stanno eseguendo esami con il mezzo di contrasto e l’Ambulatorio Analisi dove si eseguono esami del sangue per il ferro che prevedono l’irrinunciabile presenza dell’Anestesista. In questo momento bisogna però dare priorità all’emergenza che ha colpito il bimbo, e siccome il Medico-Anestesista non è dotato del dono della bilocazione, lo stesso sale in Ambulanza e parte per Cosenza costringendo gli altri colleghi ad interrompere l’attività, con la speranza che da un momento all’altro non si verifichi un’altra emergenza, magari più grave. Questa la situazione paradossale di un presidio sanitario come il “Chidichimo” che, nella vana attesa di riaprire i battenti e ritornare ad essere un Ospedale come hanno sentenziato già da qualche anno i giudici, non riesce a garantire neanche l’emergenza-urgenza a causa della carenza di medici le cui fila, anche a causa dei pensionamenti si stanno assottigliando sempre più. Per la cronaca va infatti ricordato che anche il dr. Rago che coordina i medici-anestesisti fra qualche mese lascerà il servizio attivo per raggiungere la meritata quiescenza.

Pino La Rocca