Trebisacce-23/07/2019: Operazione “Fangorn”: Michele Lizzano estraneo ai fatti contestati
TREBISACCE Operazione “Fangorn” condotta dalla Procura della Repubblica di Castrovillari che ha coinvolto circa 100 indagati e portato all’arresto di 15 persone residenti nei comuni di Rossano-Corigliano e Trebisacce accusati a vario titolo di circa 80 capi d’imputazione che vanno dal tentato omicidio all’estorsione, dal furto aggravato alla ricettazione di legname che costituiva il vero business di questa vera e propria associazione a delinquere. Secondo le risultanze delle lunghe e approfondite indagine condotte sotto la direzione del Procuratore della Repubblica Eugenio Facciolla queste 15 persone avevano sfruttato le aree naturali ed i boschi della zona ponendo alla base del profitto l’illecita compravendita di legname un tentativo di estorsione nei confronti di un allevatore sfuggito all’agguato e commesso da 4 degli indagati nel novembre 2017, allorquando la vittima, recandosi presso il proprio appezzamento di terreno, ha trovato il suo ovile completamente bruciato, ha quindi denunciato il furto di alcuni capi di bestiame e l’uccisione di altri animali di sua proprietà. Secondo quanto ha riferito il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo, questa volta nelle vesti di avvocato difensore di uno degli indagati, a seguito delle investigazioni e degli interrogatori, il GIP presso il Tribunale di Castrovillari dr.ssa Carmen Ciarcia ha convalidato n. 9 ordini di custodia cautelare in carcere e n. 2 agli arresti domiciliari, mentre non ha convalidato gli arresti di n. 4 indagati con obbligo di firma 3 volte alla settimana. Tra questi il signor Michele Lizzano originario di Albidona ma residente a Trebisacce. «Da quanto è stato ricostruito nel corso delle investigazioni, – ha scritto testualmente l’avv. Mundo – il gesto compiuto dagli imputati avrebbe voluto incutere timore al suddetto allevatore, costringendolo a liberare il proprio terreno al fine di avvantaggiare gli interessi e le dinamiche criminali dell’associazione che si era specializzata nella commercializzazione di legname di provenienza illecita». L’Avv. Francesco Mundo difensore di quest’ultimo, ha espresso viva soddisfazione «in quanto – ha scritto sempre l’Avv. Mundo – il signor Michele Lizzano è da ritenersi estraneo ai fatti contestati, tanto è vero che il GIP, seppure con le dovute precauzioni, accogliendo la tesi difensiva del suo legale dell’estraneità dal delitto associativo e dalla ricettazione, ha disposto il rigetto del fermo del signor Lizzano il cui arresto aveva destato scalpore nella città proprio in considerazione dell’acclarata serietà e laboriosità del Lizzano, da tutti apprezzato per la sua onestà e sicuramente le indagini successive e l’eventuale processo, convalideranno la sua assoluta innocenza».
Pino La Rocca