Trebisacce-24/09/2019: La metodologia nell’apprendimento ( di Pino Cozzo)
La metodologia nell’apprendimento
di Pino Cozzo
Il traguardo formativo nelle scuole non deve consistere solo nel far acquisire conoscenze, ma anche competenze ed abilità, in modo da sviluppare abitudini mentali, orientate alla risoluzione di problemi ed alla gestione delle informazioni, avendo costantemente presente il significato del proprio agire. Per perseguire gli obiettivi trasversali e disciplinari fissati nei piani di lavoro, i docenti utilizzano generalmente metodi didattici coerenti con le finalità da essi individuati. Si possono individuare i seguenti modelli:
– privilegiare momenti di scoperta e di successiva generalizzazione a partire da casi semplici e stimolanti, avvalendosi di tecniche didattiche che consistano nel generare situazioni problematiche non strutturate, così da favorire l’acquisizione di comportamenti produttivi,
– far realizzare piccoli progetti di difficoltà crescente così da abituare a formulare ipotesi e a procedere per approssimazioni successive,
– stimolare la riflessione sulle potenzialità dei diversi strumenti informatici così da poter contribuire alla soluzione di problemi, alla razionalizzazione delle procedure, all’efficacia della comunicazione interna ed esterna. I suggerimenti relativi al coordinamento didattico, i programmi d’insegnamento (preceduti da avvertenze concernenti le finalità), le indicazioni metodologiche, gli obiettivi generali e quelli annuali da perseguire, hanno una formulazione studiata per facilitare la programmazione del Consiglio di Classe e gli adeguamenti richiesti dalle continue innovazioni.
Il piano di lavoro annuale di ogni corso definirà gli obiettivi intermedi, le prove oggettive di controllo e valutazione, i contenuti da privilegiare, ecc. Particolare cura dovrà essere posta nell’articolare in unità didattiche i percorsi delle singole discipline per adattarli alle condizioni oggettive della classe, favorire il coordinamento nel Consiglio di Classe, coinvolgere più direttamente gli allievi. La gestione dei processi di insegnamento-apprendimento necessita di un sistema di osservazione e di misurazione dei risultati intenzionalmente prodotti dall’attività didattica. Il controllo è efficace solo se si identificano le cause degli scostamenti tra risultati e obiettivi e si predispongono interventi che migliorino l’incisività delle occasioni di apprendimento.
La verifica è il momento fondamentale della progettazione didattica e in essa trova la propria significatività. Si tratta di un procedimento che si articola in attività svolte in ambiti diversi e di complessità differente, ma che sempre deve ricomporsi a livello di Consiglio di Classe.
Vale la pena di ricordare che per il singolo docente la verifica ha lo scopo di:
– assumere informazioni sul processo di insegnamento-apprendimento in corso per orientarlo e modificarlo secondo le esigenze;
– controllare durante lo svolgimento dell’attività didattica l’adeguatezza dei metodi, delle tecniche e degli strumenti ai fini prestabiliti;
– accertare il raggiungimento degli obiettivi didattici prefissati,
– pervenire alla classificazione degli alunni.
Considerato che l’approccio metodologico suggerito si basa essenzialmente sulla programmazione attraverso unità didattiche e che all’interno di queste assume particolare rilevanza il momento diagnostico per modificare in itinere il processo di insegnamento-apprendimento, si ritiene che sia di grande utilità il sistematico ricorso alla valutazione formativa. Tale attività, che come è noto non deve essere utilizzata per la classificazione del profitto degli alunni, ma per individualizzare l’insegnamento e organizzare l’attività di recupero, avverrà al termine di ogni unità didattica, o dopo lo svolgimento di sue parti significative.
La valutazione sommativa, effettuata per classificare gli alunni, dovrà utilizzare strumenti funzionali al tipo di obiettivi che si intende misurare (prove scritte strutturate e non strutturate, prove orali) avendo cura di alternarli e di variarli. Inoltre, si ritiene utile richiamare l’attenzione sul fatto che la valutazione di prove scritte e orali non strutturate (alle quali non si dovrà tuttavia rinunciare perché consentono di misurare obiettivi di livello elevato) dovrà avvenire sulla base di apposite griglie per contenere la soggettività della loro lettura.