Alto Jonio-18/10/2019: La protesta per il caro acqua diventa virale
ALTO JONIO La protesta contro il “caro-acqua” partita da Albidona grazie al web è diventata intercomunale e, per iniziativa di alcuni consiglieri comunali di Minoranza, si è estesa ai comuni di Lungro e Terranova da Sibari le cui amministrazioni comunali, avendo deciso di esternalizzare il servizio idrico, si sono affidati alla Società SERC. In particolare i consiglieri di Minoranza di Albidona e di Lungro e il Comitato Civico di Terranova da Sibari contestano l’introduzione del contatore elettronico che avrebbe fatto lievitare non poco il costo dell’acqua. Questa, comunque, la nota diffusa dai tre consiglieri di Minoranza di Albidona Giuseppe Lizzano, Giuseppe Pota e Francesco Giuseppe Aurelio che è stata condivisa dai consiglieri comunali di Opposizione di Lungro e dal Comitato Civico di Terranova da Sibari: «Come concordato nella pubblica manifestazione contro il “caro-acqua” tenutasi ad Albidona nello scorso mese di agosto, si continua ad andare avanti a oltranza, finchè non si arriverà alla rescissione dell’accordo con la SERC. In un primo momento si pensava che fosse solo il comune di Albidona, con a capo il sindaco Filomena Di Palma ad aver fatto una scelta scellerata, facendo aumentare i costi dell’acqua senza i relativi benefici in termini di efficienza del servizio. Ma non è cosi purtroppo. Grazie ai social e a Rai 3 Calabria che ha documentato la civile protesta dei cittadini albidonesi con a capo i consiglieri di Minoranza, si è scoperto che nella provincia di Cosenza ci sono altri comuni che si sono imbattuti in questa disavventura. Dopo i primi approcci via Social, in data 16 ottobre si sono riuniti, per adesso, i consiglieri comunali di Minoranza del comune di Albidona, il consigliere di Minoranza del comune di Lungro insieme ai rappresentanti di un Comitato Civico del comune di Terranova da Sibari. Attraverso il confronto si è appurato che anche in queste amministrazioni è stato constatato un aumento ingiustificato del costo dell’acqua che ha come solo scopo quello di far “ingrassare” le casse della società SERC. Anche in questi comuni, come in quello di Albidona, le spese che andranno a gravare sulle tasche dei contribuenti non sono giustificate per nessuna ragione. Durante il confronto è emerso l’inutilità dell’installazione dei contatori elettronici imposti dalla SERC, con costi esorbitanti, cosi come la fatturazione trimestrale o bimestrale che comporterebbe un aggravio di spese. In passato qualche amministratore ha definito questi contatori “intelligenti” che dovrebbero servire a rilevare le perdite e scoprire gli utenti che non pagano l’acqua. Non è cosi e lo sanno anche i bambini appena nati. Sicuramente l’amministratore che ha fatto questa affermazione ha una intelligenza pari al contatore. Vale a dire zero. Nel confronto è emerso anche l’ingiustificata cifra che i comuni devono versare alla SERC per il cosiddetto supporto. Supporto che alla fine consiste nella semplice lettura dei contatori. Tutti d’accordo che questi soldi piuttosto che farli uscire fuori dai rispettivi comuni restassero nei comuni, affidando il servizio di lettura-contatori o a Cooperative locali oppure a giovani disoccupati attraverso progetti mirati. Durante l’incontro, più di uno si è posta la fatidica domanda del perché un’amministrazione comunale attraverso questa scelta, volutamente, aumenta le tasse ai propri cittadini senza alcun beneficio economico. Ma saranno le competenti autorità, già investite, a dare le giuste risposte. Al termine dell’incontro si è comunque deciso di costituire un Comitato tra i vari comuni e, naturalmente, coinvolgere i cittadini di altri comuni che non erano presenti e che, purtroppo, si trovano nell’identica situazione. La nostra – hanno concluso i promotori dell’iniziativa – è una battaglia che mira alla tutela di tutti i cittadini e invita a non soggiacere passivamente alle scelte scellerate di amministratori poco inclini al bene dei loro amministrati. Nessun motivo tecnico giustifica queste scelte. Il risultato è solo e soltanto l’impoverimento dei cittadini che si troverebbero a pagare qualcosa senza alcun riscontro in termini di servizi. La nascita di questo Comitato permanente non si limiterà solo alla tematica del caro acqua. Lo scopo è anche quello di sensibilizzate i cittadini a ribellarsi di fronte a un sistema che in Calabria ha prodotto e produce solo povertà».
Pino La Rocca