Trebisacce-25/11/2019: La tutela dell’ambiente e del territorio, un problema che interessa ai giovani (di Pino Cozzo)

Pino Cozzo

La tutela dell’ambiente e del territorio, un problema che interessa ai giovani

di Pino Cozzo

 

La tutela dell’ambiente ha lo scopo di prevenire la contaminazione dell’aria, dell’acqua e del terreno dovuta a inquinamento, radiazioni o altri residui industriali e agricoli; di preservare l’integrità dei processi naturali minacciata dagli effetti dell’industrializzazione, dell’agricoltura, dello sviluppo commerciale e di altre attività dell’uomo; di proteggere le specie vegetali e animali e le località di interesse paesaggistico; di conservare altre risorse naturali. Le questioni di maggiore attualità riguardano: varie forme di inquinamento dell’aria e dell’acqua; l’emissione di sostanze chimiche tossiche a seguito di incidenti industriali e di inadeguate procedure di trattamento ed eliminazione dei rifiuti; le minacce delle radiazioni nucleari; la desertificazione e la distruzione delle foreste; l’estinzione sempre più rapida di specie vegetali e animali; la conservazione di aree di interesse paesaggistico; la disponibilità di risorse energetiche adeguate per il prossimo secolo; i potenziali rischi connessi a nuove tecnologie quali le biotecnologie. Nei paesi sviluppati, e in maniera crescente anche nei paesi in via di sviluppo, la tutela dell’ambiente viene ormai considerata come una responsabilità dei governi. La maggior parte dei paesi sviluppati ha destinato a tale scopo una notevole quantità di strumenti giuridici e organizzativi. Le scelte relative all’ambiente costituiscono questioni politiche importanti, soprattutto in Europa occidentale, negli Stati Uniti e in Canada; la tutela dell’ambiente è al centro di una disciplina scientifica relativamente nuova, l’ecologia, ed è stata oggetto di grande attenzione da parte di numerose altre discipline, fra cui la biologia, la chimica, l’ingegneria, l’economia, il diritto e le scienze politiche. Problemi di tutela dell’ambiente hanno inoltre influenzato l’etica, la teologia e la storia della cultura, ed esiste ormai una vasta letteratura sull’argomento. La tutela dell’ambiente è divenuta un importante problema politico, sociale e scientifico soltanto negli ultimi venticinque anni, ma essa ha numerosi antecedenti storici e culturali, quali l’interesse del romanticismo per la natura, la tradizione sanitaria iniziata dopo il 1850 in Inghilterra da Chadwick, il Conservation movement della fine del secolo scorso negli Stati Uniti, e le iniziative degli inizi del Novecento per proteggere la salute dei lavoratori dell’industria. Ma il movimento ambientalista è emerso come forza politica e intellettuale a livello mondiale soltanto negli anni sessanta. La preoccupazione per l’ambiente, almeno a livello di élites, è stata risvegliata da libri quali Silent spring di Rachel Carson, mentre a livello più ampio una maggiore coscienza dei problemi legati alla tutela dell’ambiente si è manifestata con la celebrazione della Giornata della Terra (1970) e con la Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano (Stoccolma, 1972).
Le ragioni per cui la tutela dell’ambiente è divenuta un fatto importante proprio in questo periodo sono diverse e non del tutto chiare. È comunque certo che si è avuto un maggior impatto delle attività umane sull’ambiente naturale in conseguenza della crescita della popolazione e dello sviluppo economico e tecnologico. La crescita della popolazione, essa stessa risultato in buona parte delle migliori condizioni sanitarie e dei progressi medici, ha accresciuto la domanda di prodotti agricoli, di energia e di altre risorse naturali. Questa domanda è stata ulteriormente incrementata dal concomitante aumento della ricchezza (consumo pro capite), soprattutto nei paesi sviluppati. Le innovazioni tecnologiche nei settori dell’agricoltura, della trasformazione energetica, delle tecniche estrattive, ecc., hanno reso possibile far fronte alla crescente domanda di risorse naturali grazie a una più efficiente utilizzazione della terra e delle risorse energetiche. Ma nuove potenti tecnologie, quali le armi nucleari, l’energia nucleare, la chimica organica di sintesi, le piattaforme offshore per l’estrazione del petrolio e le superpetroliere, hanno anche notevolmente accresciuto l’impatto effettivo o potenziale delle attività umane sull’ambiente. Nelle democrazie industriali, queste diverse forze hanno determinato la richiesta, avanzata con grande energia a livello politico, di misure per la tutela dell’ambiente. Tali richieste sono state l’espressione di una combinazione di fattori, e cioè la preoccupazione pubblica, largamente condivisa, per i problemi dell’ambiente e gli sforzi di pubblicizzazione e di sostegno più specializzato portati avanti  da gruppi privati impegnati nella difesa dell’ambiente e della salute.  A livello internazionale sono tre le convenzioni più importanti che trasversalmente, sono legate alla conservazione: la convenzione quadro sui cambiamenti climatici; la convenzione sulla biodiversità, la convenzione per la lotta contro la desertificazione . Esistono numerosi elementi di convergenza tra le tre Convenzioni dell’ONU che riguardano l’ambiente. Le tre convenzioni mettono in evidenza la necessità di una migliore comprensione dell’impatto che le attività umane hanno sull’ambiente globale e sulle loro ricadute sulla componente terrestre e sui sistemi viventi.  L’Istituto Tecnico Statale “G. Filangieri” di Trebisacce sta predisponendo un Progetto ambizioso dal titolo: Centro di Educazione alla Sostenibilità: un’azione di Service Environmental Learning, che vedrà il Filangieri scuola capofila nel coinvolgere tutte le altre istituzioni scolastiche del Comune e dei centri limitrofi, nella convinzione che il territorio abbia già una spiccata attenzione alle problematiche ambientali e che le II.SS. possano svolgere un ruolo importante in questo delicato settore. La proposizione del Progetto, nata per volontà e impegno del Dirigente Scolastico, Prof.ssa Brunella Baratta, con la collaborazione di tutto il personale della Scuola, e, soprattutto, degli alunni, muove da un’attenta analisi sui particolari bisogni del territorio, come la gestione del comprensorio, il rispetto dell’ambiente, lo sviluppo turistico sostenibile, i servizi da assicurare. Per meglio individuare l’approccio progettuale dell’iniziativa, bisogna precisare che:

  • si concretizzerebbe l’attivazione di tirocini formativi, stage e lavoro sul campo;
  • si realizzerebbe la soddisfazione dei bisogni veri e sentiti delle comunità;
  • si attuerebbe il protagonismo degli alunni, con attività integrate con il curriculum scolastico e in relazione agli obiettivi degli apprendimenti degli studenti;
  • le comunità esterne alla Scuola parteciperebbero fattivamente, tramite la costituzione di reti e alleanze sul territorio, con tutti i soggetti che concorrono alla realizzazione delle attività programmate, sviluppando quel concetto di “reciprocità” che contraddistingue il progetto, poiché fondato sull’interscambio fra i partecipanti al servizio e le agenzie che beneficiano del servizio;
  • si avvierebbe un processo di trasformazione di Spazio, Tempo e Didattica, con una stretta interconnessione delle tre coordinate, Promesse da “Avanguardie Educative”, con un’integrazione tra “Sapere” e Saper fare”, con un orientamento “Oltre l’aula”.

Le fasi operative del Progetto vedrebbero la raccolta delle idee e dei bisogni per una scuola portatrice di benessere, attraverso un’indagine sulla qualità dell’ambiente ( la scuola e gli ambienti circostanti), con la ricerca di indicatori, il rilevamento e il monitoraggio dei parametri della qualità ambientale; l’analisi critica della raccolta dei dati, la proposizione di azioni volte al miglioramento della qualità degli spazi e dei servizi della scuola, l’attivazione di  interventi per adeguare luoghi e bisogni dei ragazzi in rapporto ai princìpi della sostenibilità e della fattiva partecipazione. L’Istituto Tecnico Statale “Filangieri” di Trebisacce ha preso a cuore la tematica di che trattasi, nella profonda convinzione che il rapporto dell’uomo con la scienza e con le tecnologie dovrebbe essere diverso da quello del passato, quando si riteneva che la conoscenza scientifica cancellasse la tradizione, le usanze, i costumi dei popoli. Quanto più scienza e tecnologia inglobano la realtà e penetrano nella quotidianità, tanto più è necessario possedere un rapporto attivo, dinamico e propositivo nei loro confronti. Utilizziamo, allora, la tecnologia per la purificazione dell’aria, dell’acqua e del terreno, e approviamola solo dopo averne soppesato l’impatto positivo e fruttuoso sulla salute umana e sull’equilibrio ecologico, con la profonda certezza che solo così facendo si assicurerà un futuro vivibile alle nuove generazioni.