Rocca Imperiale-28/11/2019: La paura di avere coraggio
Rocca Imperiale:28/11/2019
La paura di avere coraggio
“Ricchezza della diversità e di essere complementari e non oggetti di nessuno”, è stato questo uno dei tanti messaggi educativi inviato da S.E. Mons. Francesco Savino (Vescovo della diocesi di Cassano All’Ionio) durante il suo intervento all’incontro sulla violenza contro le donne dal tema: “La paura di avere coraggio”, svoltosi lo scorso 27/11/2019, presso la Palestra Comunale, nella Marina e organizzato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Ranù. Sulla locandina che annuncia l’evento a sintetizzare lo scopo dell’incontro si legge: ”La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal lato per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata”. Al tavolo dei relatori il sindaco Giuseppe Ranù, l’assessora alla cultura Sabrina Favale, l’assessora alla Pubblica Istruzione Rosaria Suriano, Maria Lovito (Autrice del libro “la gabbia di Anna”, Rosellina Madeo “Autrice del libro “femmine e maschi diversi ma uguali”, Elisabetta D’Elia (dirigente scolastica dell’I.C. “Federico II” di Rocca Imperiale” con al seguito gli studenti e docenti e le conclusioni sono state affidate a S.E. Mons. Francesco Savino. Tra il pubblico tutti gli amministratori, docenti, varie associazioni, il comandante dei carabinieri Fanelli, la polizia municipale e tantissimi cittadini attenti e sensibili al tema. La violenza contro le donne è la violenza perpetrata contro le donne basata sul genere ed è ritenuta una violazione dei diritti umani, è stato sottolineato in modo corale. E ancora e utile sapere che Il nostro sistema sanitario mette a disposizione di tutte le donne, italiane e straniere, una rete di servizi sul territorio, ospedalieri e ambulatoriali, socio-sanitari e socio-assistenziali, anche attraverso strutture facenti capo al settore materno-infantile, come ad esempio il consultorio familiare, al fine di assicurare un modello integrato di intervento. Uno dei luoghi in cui più frequentemente è possibile intercettare la vittima è il Pronto Soccorso. E’ qui che le vittime di violenza, a volte inconsapevoli della loro condizione, si rivolgono per un primo intervento sanitario. Nello specifico, presso alcuni Pronto soccorso in Italia si sta sperimentando un percorso speciale per chi subisce violenza, contrassegnato da un codice rosa, o uno spazio protetto, detto stanza rosa, in grado di offrire assistenza dal punto di vista fisico e psicologico e informazioni sotto il profilo giuridico, nel fondamentale rispetto della riservatezza. E’ stato inoltre sottolineato che la violenza sulle donne non smette di essere emergenza pubblica e per questo la coscienza della gravità del fenomeno deve continuare a crescere. Le donne non cessano di essere oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti perché consumati spesso dentro le famiglie o perpetrati da persone conosciute”.
Franco Lofrano