Trebisacce-28/11/2019: Riaperto il ponte su Saraceno…ma….
TREBISACCE Riaperto, finalmente, dopo circa un anno e salvo la temporanea apertura per i tre mesi estivi, il ponte sul Saraceno dopo i lavori di consolidamento statico eseguiti dalla Provincia di Cosenza. Riaperto sì, ma con tanti se e con tanti ma! Il ponte sul Saraceno è infatti diventato la metafora di un territorio, l’Alto Jonio, divenuto nel corso degli anni la Cenerentola di tutta la Calabria. Tutti contenti, infatti, per la…lieta novella, i cittadini che percorrono quotidianamente il tratto di strada che collega Trebisacce con Villapiana e che erano obbligati a un percorso disagevole e pericoloso, contenti gli amministratori comunali di Trebisacce e Villapiana che si sono prodigati nel sollecitare la Provincia a fare presto senza però riuscirci visto che i lavori sono andati molto per le lunghe, contenti i politici e i tecnici della Provincia per aver potuto, almeno questa volta, rispettare il crono-programma annunciato per i lavori eseguiti dopo l’estate. Ma come è possibile, ci si chiede, dopo la lunga telenovela, restituire il ponte alla fruibilità pubblica in quelle condizioni dopo un anno intero di lavori “pubblici”? Innanzitutto la circolazione, almeno per il momento è stata riattivata nel solo senso di marcia che va da Villapiana a Trebisacce, mentre per andare verso Villapiana bisogna continuare a fare il percorso alternativo immettendosi sulla S.S. 106 BIS peraltro presidiata da Tutor a postazione fissa ed ora anche da Autovelox “in modalità dinamica” divenuto, quest’ultimo, l’ultimo ingordo espediente del Comunne di Villapiana per fare cassa. E poi, come si fa a riaprire la strada senza aver passato una leccata di cemento sulle profonde ferite inferte dal tempo e dall’incuria degli uomini alle arcate del ponte? «Non per cercare la polemica a tutti i costi, – ha commentato sul web Gianpaolo Schiumerini che percorre quella strada più volte al giorno ora che si è trasferito nella casa paterna – ma dalla parte interna dei ponti si vede ancora il ferro del cemento-armato arrugginito e corroso. Non ho dubbi – ha aggiunto – che abbiano fatto a regola d’arte i lavori di consolidamento statico, ma un po’ di maquillage per coprirlo e rifare le facciate sarebbe costato troppo alla Provincia? O lo faranno mentre ci passano le auto?». Osservazioni e domande più che legittime e pertinenti che, fatta salva la buona fede di politici e tecnici costretti a coprire tutto il letto con una coperta corta e striminzita, la dicono lunga sulle contraddizioni e sulle anomalie di istituzioni come le Province che, a parole, sono state abolite ma di fatto gestiscono, tra l’altro, migliaia di chilometri di strade senza ricevere finanziamenti adeguati. Ma questo è il meno che si possa lamentare se si pensa che anche quando saranno completati i lavori, sui ponti del Saraceno si passerà a senso unico alternato, per di più senza un semaforo perché, dopo quello rubato quest’estate, la Provincia non è stata in condizioni di acquistarne un altro e, cosa ancora più grave, il ponte resterà interdetto al traffico pesante per cui anche gli autobus di linea dovranno continuare a fare il percorso alternativo, con conseguenti perdite di tempo e inevitabili cadute di immagine. Per non parlare dei soliti inevitabili incidenti provocati da automobilisti che, andando di fretta, non rispettano la precedenza e il senso di marcia alternato.
Pino La Rocca