Sibari-18/04/2020: Coronavirus e rete Mobile 5G:quali rischi sulla diffusione del virus
SIBARI Coronavirus e 5G: qual è il rapporto tra la diffusione del virus e la presenza delle antenne della rete mobile di ultima generazione che si sta gradatamente espandendo in tutta Italia? Se l’è chiesto, apportando il proprio contributo al dibattito, l’Associazione “Viva la Vida – nel mondo di Giuseppe Roseti” che ha nelle sue finalità la difesa della salute e la tutela dell’ambiente ad essa strettamente collegata. Un tema, quindi, che va sicuramente approfondito perché sia in Italia che all’estero continuano a diffondersi notizie a proposito di una possibile correlazione tra il Coronavirus e la rete 5G. Ma è vero? In realtà non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione diretta tra pandemia da Covid-19 e rete 5G’, ma ci sono studiosi che avanzano l’ipotesi che le reti 5G possano indebolire il sistema immunitario, rendendo quindi più a rischio le persone esposte alle onde-radio dei ripetitori e che possano quindi facilitare la diffusione di batteri all’interno delle comunità. In questo contesto l’Associazione “Viva la Vida”, attraverso una nota a firma del suo Presidente Domenico Roseti, ritiene che, pur non essendoci evidenze scientifiche, questo tema meriti una grande attenzione e per questo si sofferma su una serie di misure che sono allo studio per mettere sotto controllo le antenne e le apparecchiature attraverso cui viene diffusa la rete 5G. Eloquente, in proposito, secondo il Presidente Roseti, la recente audizione alla Camera dei Deputati del Manager Aldo Bisio Presidente di Vodafone Italia che ha chiesto interventi urgenti in merito all’adeguamento dell’ordinamento esistente e per il futuro delle telecomunicazioni, al fine di rendere le reti italiane il più performanti possibile, a livello quindi degli altri Paesi europei più avanzati, iniziando da un immediato adeguamento dei limiti del campo elettro-magnetico. «In Italia – ha osservato l’ing. Aldo Bisio – abbiamo i limiti più restrittivi dell’intera Unione Europea e sono necessarie, inoltre, misure di semplificazione, avvalendosi degli istituti noti al nostro ordinamento dell’auto-certificazione e del silenzio-assenso. E’ indispensabile quindi – secondo i vertici di Vodafone Italia – rivedere con urgenza il contesto normativo in cui si opera attualmente al fine di consentire di rafforzare ulteriormente le nostre reti e renderle così pronte a sostenere in futuro un traffico di potenza ancora maggiore rispetto a quello attuale». «Peccato però – obietta il Presidente Mimmo Roseti – che questa richiesta strida fortemente con quanto stabilito dal MISE di mantenere inalterati i valori di soglia vigenti in Italia, come del resto ha dichiarato il Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico Mirella Liuzzi nell’Aula dei Gruppi Parlamentari a Roma il 6 febbraio u.s. in occasione del convegno sul tema “Pronti all’innovazione che cambierà il mondo. Elettromagnetismo e avanzamento tecnologico: facce della stessa medaglia”. In quella occasione lo stesso Sottosegretario ha dichiarato che è necessario il coinvolgimento dei Comuni e quindi dei Sindaci che ad Arezzo, nel corso del loro raduno nazionale, si sono espressi contro l’innalzamento dei limiti attuali di esposizione delle popolazioni alle onde-radio. Stendiamo poi un velo pietoso – ha ammonito il Presidente Roseti – sull’anacronistico istituto del silenzio-assenso e sull’autocertificazione, che equivale ad una vera e propria aberrazione. Ed è proprio sul ruolo dei Comuni nell’ambito della gestione procedurale e amministrativa della realizzazione delle reti per le tele-comunicazioni che – secondo il Presidente Roseti – il problema entra nel vivo. Secondo l’attuale normativa spetta infatti ai Sindaci evidenziare, attraverso l’ANCI, le criticità esistenti e formulare ipotesi di soluzioni adeguate ad uno sviluppo tecnologico che sia performante ma anche sostenibile, in particolare nell’ottica della diffusione della 5G». Secondo l’Associazione “Viva la Vida” che ha sede a Sibari, la Legge-Quadro n. 36 del 2001 consente ai Sindaci (ma non è purtroppo un obbligo) di dotare i Comuni di uno strumento che permetta di incidere fortemente sulla scelta di ogni singolo sito dove allocare i nuovi impianti nell’ottica di rendere fruibili i servizi, ma minimizzando al massimo l’esposizione delle popolazioni alle onde elettro-magnetiche. «E’ ovvio – raccomanda il Presidente Roseti parlando con sufficiente cognizione di causa – che sarà necessaria un’adeguata istruttoria tecnica che consenta di dare risposte alle succitate esigenze e questo può avvenire, nel quadro della normative vigente, solo se i Comuni si dotano dei cosiddetti Piani delle Antenne. L’appello che “Viva la Vida” rivolge a tutti i Sindaci, ricordando loro che nei campi elettromagnetici ci vivono anche loro ed i loro figli – ha concluso il Presidente Roseti – è quello di valutare da subito la possibilità di affidarsi a figure professionali con esperienze specialistiche consolidate e multidisciplinari nel settore. Figure professionali che di solito mancano negli organici delle Amministrazioni e che possano portare i Comuni a dotarsi di questo strumento importantissimo di programmazione, che sia in grado di armonizzare le istanze dei diversi portatori di interessi senza mortificare gli obiettivi di minimizzazione dettati dal legislatore. Le nuove disposizioni in materia, in conclusione, – secondo il Presidente dell’Associazione “Viva la Vida” – devono agevolare il progresso delle tecnologie che si facilitano la nostra vita, ma devono passare attraverso uno sviluppo eco-sostenibile e senza sacrificare mai il principio della precauzione».
Pino La Rocca