Trebisacce-26/05/2020: Percorso sperimentazione e ricerca – le tecnologie al servizio della metodologia L’I.T.S. “G. Filangieri” di Trebisacce si muove al passo coi tempi di Pino Cozzo
Percorso sperimentazione e ricerca – le tecnologie al servizio della metodologia
L’I.T.S. “G. Filangieri” di Trebisacce si muove al passo coi tempi
di Pino Cozzo
La facilità di accesso all’informazione e la libertà esplorativa del navigare nel Web danno ad essi una sensazione di padronanza e di autonomia che la “scuola della trasmissione” non prevedeva. Non c’è da meravigliarsi allora se, di fronte a tali questioni e all’assenza di soluzioni convalidate da teorie pedagogiche e dai risultati di un lavoro sperimentale verificato, molti insegnanti tendano a confinare in spazi e progetti specifici e occasionali l’utilizzo delle nuove tecnologie, depotenziandone le possibilità e adattandole ai modelli di insegnamento tradizionali. Emblematico è, ad esempio, l’uso minimo delle lavagne interattive, un uso il più delle volte limitato e simile a quello delle normali lavagne in ardesia e che le assimila dunque a una semplice innovazione della superficie su cui scrivere. Le criticità più evidenti legate al prepotente ingresso delle ICT nella vita quotidiana degli studenti e la complessità da esse generate vanno, dalla maggiore disponibilità di strumenti, supporti e contenuti, ai differenti modelli di costruzione del proprio sapere , inteso sia come contenuto che come metodologia di studio. L’I.T.S. “G. Filangieri” di Trebisacce, di cui è Dirigente Scolastico la Prof.ssa Brunella Baratta, vuole realizzare uno “spazio per l’apprendimento” che coniughi la più alta innovazione tecnologica per la didattica con le metodologie già sperimentate nelle scuola da alcuni anni. La nuova aula-laboratorio rientra nella ricerca sui nuovi spazi della didattica che ha preso forma negli ultimi anni. Il Monitor touchscreen sostituisce la tradizionale lavagna, Apple tv e iPad consentono interazioni continue e dinamiche tra studenti e docente, attività hands-on (didattica “3.0” come definizione di superamento della “2.0” in cui la tecnologia è “semplicemente” presente nella scuola ma non finalizzata ad una specifica metodologia didattica). I nuovi spazi per la didattica devono essere sufficientemente flessibili da consentire anche lo svolgimento di lavori di gruppo nei quali l’insegnante non svolge più solo lezioni frontali ma assume piuttosto il ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività. Saranno presenti spazi per i lavori di gruppo, con arredi flessibili per un setting d’aula variabile e coerente con le diverse fasi dell’attività didattica: attività in gruppi (ad es. in gruppi specialistici che lavorano, in parallelo, su argomenti affini), discussione (Debate) e brainstorming (ad es. studenti e docente che si confrontano sulla soluzione di problemi, condividono le conoscenze pregresse, discutono su ipotesi di lavoro), esposizione/introduzione/sintesi a cura del docente, presentazione in plenaria di un elaborato a cura degli studenti, esercitazioni che coinvolgono tutta la classe ecc. In questo spazio all’avanguardia tecnologica, gli studenti imparano a ricercare e selezionare le fonti, ascoltare attivamente, argomentare, fondare e motivare le proprie tesi, lavorare in gruppo. Le classi selezionate per partecipare al progetto sono la I A Turismo, la IV B SIA, la IV A AFM e la V A CAT. In questo mese di maggio, alunni e docenti hanno seguito un corso online di tre lezioni tenuto da una docente esperta in apparecchiature Apple – che sono state fornite dalla Scuola agli studenti – che si è soffermata sull’utilizzo tecnico dei “device”. Ovviamente, come ha precisato più volte la Prof.ssa Baratta, il progetto si snoderà nell’arco di tre anni, di concerto con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa e sarà monitorato di anno in anno, attraverso attività di rendicontazione, affinché vengano poste in essere tutte le potenzialità che la tecnologia moderna possa esprimere, per come in questo periodo di emergenza scolastica ed educativa si è potuto esperire.