Trebisacce-20/06/2020: La minoranza e il gruppo autonomo informano sul concorso di istruttore tecnico
La mozione presentata al Sindaco sul concorso in itinere per “istruttore tecnico” al Comune di Trebisacce e discussa in seno al Consiglio Comunale dell’11 giugno è stata, come era naturale prevedere, bocciata. I sei consiglieri comunali che attualmente reggono la maggioranza hanno ritenuto di assumersi la responsabilità politica di consentire che persone strettamente legate all’amministrazione e, segnatamente, ad alcuni amministratori, partecipino al concorso indetto dal Comune. Resta da chiedersi per quale ragione i consiglieri di maggioranza, anche questa volta, hanno seguito il diktat ricevuto. Si potrebbe dubitare della consapevolezza e dell’indipendenza della scelta fatta dai suddetti consiglieri, ma tant’è. Nel corso della discussione, noi abbiamo evidenziato la natura “politica” della questione sollevata, con riferimento all’inopportunità della partecipazione di alcuni candidati alla procedura concorsuale de qua. Ciò in considerazione della attuale e pregressa posizione all’interno dell’Ente di alcuni partecipanti al concorso, che svolgono da anni incarichi fiduciari intuitu personae affidati loro dal Sindaco, e della sussistenza di rapporti di parentela di altri candidati con persone che ricoprono ruoli e cariche nell’ambito dell’Amministrazione. Le nostre osservazioni – giova ripeterlo – come é stato sottolineato con forza nei nostri interventi – investono, naturalmente, il profilo politico della vicenda, senza voler assolutamente sconfinare in un attacco alle persone implicate. Ma nel momento in cui si fa politica, non ci si può esimere dall’accollarsi la responsabilità, a volte gravosa, come in questo caso, di prendere posizione. Quando si ritiene che una causa sia giusta, quando si é convinti della fondatezza delle questioni sollevate, si deve avere il coraggio e la forza di portarle avanti anche a costo di pregiudicare rapporti personali. Non abbiamo eccepito nulla sulla legittimità formale della procedura concorsuale e degli atti fin qui adottati, né sul diritto dei candidati coinvolti nella vicenda di partecipare al concorso. Sotto questo profilo, già il titolo stesso del comunicato-stampa del Comune di risposta alla presentazione della nostra mozione -“nessuna irregolarità nella procedura concorsuale”, sembra perfettamente prefigurare la situazione rappresenta da un antico e celeberrimo adagio secondo cui “excusatio non petita, accusatio manifesta”. Nulla, quindi, da obiettare, sulla regolarità formale della procedura. Ma è un dato assodato, pacifico, incontrovertibile, della riflessione e dell’elaborazione filosofica in materia che non vi è assolutamente necessaria coincidenza e identità tra Diritto e Morale. “Non omne quod licet honestum est” – recita un antico brocardo della tradizione giuridica romana: “non tutto ciò che è lecito è moralmente giusto”. La legalità e la giustizia sono lontani dall’essere sinonimi, diceva Adolphe-Basile Routhier, giudice e letterato canadese. Ciò che, tra l’altro, ci chiediamo e poniamo alla riflessione della pubblica opinione, è la seguente considerazione: ferma restando la professionalità e le doti di trasparenza ed imparzialità del Segretario Comunale, qualità, queste, che nessuno revoca in dubbio, quale serenità potrà avere lo stesso, nella sua qualità di Presidente della Commissione esaminatrice, nel momento in cui dovrà trovarsi ad esaminare e valutare candidati con i quali sussiste un rapporto di sostanziale colleganza e che gli capita di frequentare quotidianamente? Al di là di ogni altra considerazione, ciò verrebbe a creare una situazione di oggettivo imbarazzo, disfunzionale al sereno svolgimento delle operazioni concorsuali, determinando, altresì, come è facile intendere, uno svantaggio e un handicap per gli altri concorrenti che non possono vantare simili relazioni privilegiate. Sarebbe stato opportuno che le persone coinvolte si astenessero dal partecipare al concorso o che, in mancanza, si rimuovessero preventivamente le condizioni che rendono inopportuna tale partecipazione, revocando, come chiesto nella nostra mozione, gli incarichi fiduciari. È evidente, pertanto, che, nelle condizioni date, sussistano, ictu oculi, motivi che, al di là dell’osservanza formale delle norme procedurali e sostanziali, gettano ombre su tale iter concorsuale. I consiglieri comunali “Giustizia e Progresso per Trebisacce”
Andrea Petta, Giulia Accattato
I consiglieri comunali “Trebisacce Libera”
Mariano Bianchi, Antonio Cerchiara, Daniela Nigro, Cinzia Tufaro