Alto Jonio-26/06/2020: Emergenza rifiuti: da lunedì di nuovo emergenza
ALTO JONIO Emergenza rifiuti: il peggio non è alle spalle come si pensava dopo oltre un mese di disservizi, ma è tuttora dietro l’angolo perché da lunedì 29 giugno, da quanto si è appreso, chiuderà i battenti l’Impianto di Bucita di Corigliano-Rossano dove si conferisce la frazione indifferenziata e mercoledì 1° luglio chiuderà i battenti l’Impianto di “Calabra Maceri” di Rende dove si conferisce la frazione organica. Alla base della chiusura di detti impianti ci sarebbe il mancato pagamento degli oneri di conferimento da parte dei Comuni più grandi della Provincia di Cosenza, a partire dal Capoluogo (ma non solo!) che, alle prese con il dissesto finanziario dell’Ente, non avrebbe onorato gli impegni nei confronti dei creditori. In assenza comunque di soluzioni alternative, oltre al problema delle decine e decine di maestranze che perderanno il posto di lavoro e il diritto a un salario dignitoso in quanto assoggettate alla cassa integrazione, andrà in tilt tutto il sistema della raccolta differenziata nella provincia di Cosenza, ivi compresi i 14 Comuni dell’Alto Jonio che conferiscono quotidianamente i rifiuti solidi urbani derivanti dalla raccolta differenziata “porta porta” presso la “Stazione di Trasferenza” di Villapiana, di proprietà regionale ma che viene gestita dalla BSV SRL, società in house di proprietà, al 100%, del Comune di Villapiana. Quest’ultima, attraverso l’utilizzo di giganteschi containers, ha il compito di “pressare e trasferire” i rifiuti presso gli impianti di stoccaggio, o verso i Consorzi di Filiera per i rifiuti riciclabili. Ovviamente, se viene meno il terminale della raccolta costituito dagli Impianti di conferimento, il sistema si inceppa e la raccolta differenziata va in tilt. Ovviamente, come ha tenuto a precisare l’Amministratore Unico della BSV Eduardo Lo Giudice, le responsabilità vanno ricercate in ambiti superiori e non certo nella BSV che fa di tutto per soddisfare le esigenze dei 14 Comuni dell’Alto Jonio. Per la verità anche di quelli più morosi degli altri. «Lo dimostra il fatto – ha commentato lo stesso Lo Giudice preoccupato per quello che potrebbe succedere in futuro – che nel Comune di Villapiana, anche nel periodo di crisi pregresso, coinciso peraltro con il lookdown provocato dal Coronavirus, non abbiamo registrato alcun problema, tranne che con gli sfalci, il cui problema stiamo comunque azzerando in questi giorni e per cui chiediamo la collaborazione dei cittadini. In ogni caso – ha concluso Eduardo Lo Giudice con un occhio rivolto ai rischi del prossimo futuro – proprio in vista del possibile periodo di crisi, abbiamo acquistato altri 2 containers che ci consentiranno di ridurre i disagi e di evitare problemi che una località a vocazione turistica come Villapiana non si può permettere». Detto questo l’Amministratore Unico della BSV, nel suggerire ai Sindaci di cominciare a fare rete ed a far sentire la propria voce nelle sedi opportune (Assemblee ARO e ATO), ha definito paradossale il fatto che presso la discarica di Cassano Jonio arrivano i rifiuti nientemeno che da Reggio Calabria, mentre i Comuni limitrofi vengono costretti a lunghi e costosi viaggi per trasferire i rifiuti a San Giovanni in Fiore o altrove. Stranezze e anomalie, queste, che non trovano una spiegazione plausibile e che chiamano in causa le responsabilità di una Regione che in tanti anni non è riuscita a risolvere un problema così grave e non più procrastinabile come quello dei rifiuti. Rifiuti che in altre regioni d’Italia, lungi dall’essere un problema, sono diventati una risorsa.
Pino La Rocca