Oriolo-06/07/2020: L’ex sindaco Bonamassa rinnova rinnova il ricordo dell’Eccidio di Ceretto
ORIOLO L’ex Sindaco di Oriolo Giorgio Bonamassa e Livio Allisiardi Sindaco di Costigliole Saluzzo, nel Cuneese, insieme per ricordare le vittime dell’Eccidio di Ceretto, Frazione di Costigliole Saluzzo (CN). Nella giornata di domenica 5 luglio 2020 l’ex Sindaco Giorgio Bonamassa è infatti tornato, da privato cittadino ma sempre nel nome di tutta la comunità di Oriolo e nel nome dell’amicizia nata con l’attuale sindaco Allisiardi, a rendere omaggio ed a porre una corona di fiori, sul Sacrario di Ceretto di Costigliole Saluzzo dove riposano le 27 vittime dell’eccidio di Ceretto tra cui 2 soldati di Oriolo, trucidati, 76 anni orsono, dall’odio nazi-fascista. Per la cronaca, i due militari di Oriolo, Francesco Caruso e Giorgio Giuseppe Caruso, di ritorno dal fronte, per sottrarsi al rastrellamento nemico, si erano rifugiati presso alcune famiglie di contadini e di artigiani del posto che, a rischio della propria pelle, li avevano accolti e ospitati nelle loro cascine. Ma qui, il 5 gennaio del ’44, i due soldati oriolesi furono scoperti e trucidati dall’odio nazi-fascista insieme a 25 vittime del posto che li avevano generosamente rifocillalti e ospitati. Da diversi anni, le Comunità di Busca, di Costigliole Saluzzo e di Oriolo Calabro, gemellate tra loro, e con loro la Calabria tutta e il Piemonte, ricordano l’estremo sacrificio di donne e uomini, di contadini, di artigiani, padri e madri, di intere famiglie cancellate per sempre dall’odio nazi-fascista. All’ultimo anniversario di quell’Eccidio, solennemente ricordato il 5 gennaio 2020, ha partecipato in persona e tenuto la solenne orazione funebre il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio il quale, dopo essersi detto orgoglioso di presiedere la solenne commemorazione dell’Eccidio di Ceretto ha ricordato che: «La Libertà è il dono più prezioso che i nostri padri ci hanno lasciato in eredità. Ringraziamo perciò chi ha dato la vita per donarcela e impegniamoci ogni giorno per meritarla». Senz’altro da apprezzare, dunque, il generoso gesto dell’ex Sindaco Bonamassa che, da privato cittadino, ha sentito il bisogno tornare e di fare memoria di uno dei luoghi-simbolo della democrazia e dell’unità nazionale.
Pino La Rocca