Alto Jonio-16/07/2020: Rifiuti: per superare la crisi i comuni devono aprire la borsa
ALTO JONIO “Pecunia non olet” (i soldi non puzzano) ma i rifiuti sì, specie se si lasciano marcire per strada come sta avvenendo un pò dappertutto da qualche mese a questa parte. Da quando cioè i Comuni sono diventati “morosi” nel pagamento degli oneri dovuti alla Regione per il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il debito accumulato da gran parte dei Comuni nelle annualità che vanno dal 2013 al 2019, venute meno, per scelta, le garanzie da parte della Regione che ha scaricato tutta la gestione dei rifiuti sui 5 ATO provinciali, ha infatti indotto le società private a sbarrare gli ingressi degli impianti di conferimento e di smaltimento dei rifiuti e, visto che le discariche di proprietà regionale sono tutte sature e “non a norma”, tutto il complesso sistema del trattamento dei rifiuti si è inceppato. E dire che i cittadini, nel corso di questi anni, hanno continuato a pagare regolarmente ai rispettivi Comuni i tributi relativi alla raccolta e allo smaltimento della spazzatura. Dove sono finiti allora, ci si chiede, i soldi che le famiglie e gli esercenti commerciali hanno versato nelle casse dei Comuni durante questi anni? Stornati su altri capitoli di bilancio contravvenendo al principio che regola la destinazione obbligatoria delle risorse? Non si sa. Sta di fatto che in presenza di una situazione del genere e con gli enti locali, piccoli e grandi, in gravi difficoltà economiche, è difficile ipotizzare che il problema si risolva solo attraverso i numerosi e interminabili incontri che si stanno svolgendo presso l’ATO di Cosenza che comprende tutti i 150 comuni della Provincia e l’ARO della Sibaritide che comprende i 34 comuni della fascia jonica che va da Rocca Imperiale a Cariati. All’interno dell’ARO “Sibaritide” (comune capofila Corigliano-Rossano), quasi tutti i 34 Comuni sono morosi e si salvano solo pochi piccoli comuni “virtuosi” che sono in regola con i pagamenti, o sono addirittura in credito con la Regione. Nell’Alto Jonio, dai dati riportati nel sito del Dipartimento “Ambiente e Territorio” della Regione, solo San Lorenzo Bellizzi risulta nell’elenco dei comuni “virtuosi”, che può vantare un credito dalla Regione pari a 7.611,63 euro. Gli altri 14 Comuni dell’Alto Jonio risultano tutti più o meno indebitati nei confronti della Regione e, di questi, 7 risultano tuttora morosi, mentre 8 di essi hanno sottoscritto un piano pluriennale di rientro dal debito, che non tutti per la verità stanno onorando. Ecco comunque l’elenco dei Comuni morosi e il rispettivo debito riportato sulla pagina della Regione: Albidona (24.244,39 euro), Alessandria del Carretto (11.653,70), Cerchiara di Calabria (549.586,73), Oriolo (25.751,54), Plataci (10.355,75), Rocca Imperiale (42.382,51), Trebisacce (479.985,369). Questo invece l’elenco e le somme che devono versare i comuni che hanno aderito al Piano di Rientro: Amendolara (518.005,10), Canna (103.291,31), Francavilla Marittima (548.111,22), Montegiordano (53.386,86), Nocara (56.319,94), Roseto Capo Spulico (342.240,71) e Villapiana (1.292.861,62). Oltre a Castroregio che ha un debito di soli 2.965,76 euro, l’unico Comune a posto con i versamenti, sempre secondo il sito della Regione, insieme ad altri piccoli comuni della Sibaritide come Campana, Cropalati, Longobucco, Paludi, San Giorgio Albanese, Scala Coeli, Terravecchia e Vaccarizzo, è San Lorenzo Bellizzi. Una rondine, però, come suol dirsi, non fa primavera e perciò, se tutti gli altri Comuni, a partire dal Comune-Capoluogo-Cosenza che ha il debito più alto di tutti, non mettono mano alla borsa, difficilmente l’estate sarà tranquilla e non ci saranno problemi di ordine igienico-sanitario.
Pino La Rocca