Trebisacce-26/07/2020: TIRO CON L’ARCO E QIGONG
TIRO CON L’ARCO E QIGONG
“La vera bellezza, dopotutto, si trova nella purezza del cuore”(Gandhi)
Abbiamo già scritto di due persone straordinarie, capaci di elevarsi al di sopra di quello che è il mero aspetto esteriore per trascendere in una forte spiritualità, in quel meraviglioso mondo che si chiama “etica”.
Ma sentiamo di doverne omaggiare ancora l’immagine, in maniera umile e delicata, soprattutto in un contesto storico nel quale i valori veri della vita pare siano diventati un inutile optional.
Parliamo di Guido Valenzano e di Gina Stan, sua moglie: due giovani capaci di farci riscoprire ciò che si è perso per strada: sentimenti, affetti, lealtà, sensibilità, disponibilità umana, senso del dovere e della famiglia.
Al di là di quello che è l’aspetto sportivo che portano avanti con perizia e professionalità, infatti insegnano Tiro con l’Arco, Guido e Gina sono impegnatissimi nel volontariato e nella solidarietà, occupandosi di bambini, offrendo loro quei momenti di gioia e serenità che, spesso, manca e di cui hanno estremo bisogno.
La loro lungimiranza ha fatto sì che da qualche tempo si sviluppasse un Progetto estremamente affascinante, che si propone di portare avanti un discorso proiettato verso le alte vette della Conoscenza e che vede Tiro con l’Arco e stili interni del Kung Fu Cinese uniti in un perfetto connubio.
Tutto ciò è il Progetto KARMAN.
Ma cosa si propone? Partiamo dalla consapevolezza che è l’arciere che impugna l’arco a fare la differenza. Il suo futuro e su come utilizzerà l’Arco e le frecce, non sono lasciate al caso. Non è uno strano fato o disegno astrale a decidere.
Ciò che è e che sarà, ha origine dalla propria mente. Attraverso la cultura, l’arciere influenza e decide il proprio cammino. È solo l’arciere che sceglie la strada da percorrere, e il progetto KÀRMAN ne è altamente consapevole.
Impossibile non avvicinarsi con la mente all’antico concetto di Yin e Yang che sta alla base della filosofia e del pensiero cinese; esso, costituisce il simbolo della dualità esistente in ogni elemento di cui è composto l’Universo: due entità opposte e complementari che formano la totalità (le scienze ci sono arrivate secoli dopo con la teoria della materia e dell’antimateria, o della perfetta simmetria tra protone e antiprotone e così via fino all’infinito)
Il Progetto KÀRMAN vuole essere uno studio sperimentale e operativo, su un diverso e più ampio modo di concepire la formazione dell’arciere. Ha l’ambizioso obiettivo di formare Arcieri più consapevoli e coscienziosi nel proprio percorso di crescita non solo come atleti, ma anche e soprattutto, come persone.
Il progetto si contraddistingue per una sequenzialità ascendente di nozioni, laboratori e operatività attui a garantire all’allievo un bagaglio culturale ed educativo che lo accompagnerà durante tutta la vita.
Grazie alla collaborazione con il Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN) il Maestro Guido Valenzano ha pensato di creare un vero e proprio percorso formativo, introducendo il colore degli anelli/gradi, per cui possiamo affermare ciò: “Freccia Perseverante….La consapevolezza nel significato degli Anelli. In sintesi: il colore degli anelli più è scuro più è indice di quanto tempo pratichi e di quello che sai…ma non solo!!! Gli allievi si identificano in essi. La vera svolta del progetto non è caratterizzata dalla suddivisione di un Monte nozionistico in gradi (anelli),ma è sicuramente rappresentata dalla “consapevolezza”.
Una qualità spesso trascurata nell’ambito formativo/educativo ma che la pedagogia moderna valuta come mattone cardine della crescita personale. Essere consapevole di ciò che si è, fornisce sicurezza e solidità emotiva. Permette di vivere in serenità con il proprio essere, ma soprattutto ci mette di fronte ai nostri limiti per cercare costantemente di superarli”.
Per portare avanti questo lavoro, il Maestro Valenzano si è ispirato ai gradi delle arti marziali orientali, quindi si partirà dall’anello bianco e si proseguirà con il giallo, l’arancione, il verde, il blu, il marrone, il nero e il rosso, ognuno dei quali prevede un percorso di studio e di crescita non soltanto tecnico-fisica ma anche umano-culturale.
Ecco, quindi, che questo interessante Progetto si integra in un discorso tradizionale e ,nello stesso tempo, moderno, considerato che il Tiro con l’Arco avrà la possibilità di sfruttare i princìpi del Taijiquan, quali rilassamento, respirazione, visualizzazione, concentrazione, postura per dare quel quid in più alla sua pratica sportiva.
E’ ovvio sottolineare l’importanza di mantenere inalterati i valori tradizionali di ogni disciplina sportiva, seppur in un contesto di modernità, al fine di non creare inutili confusioni, sottolineando anche come i gradi del Kung Fu possono tranquillamente integrare il lavoro del Tiro con l’Arco, se soltanto chi insegna si attiene alla tecnica pura.
“ A tutti noi viene insegnato ad essere colti, non ad essere innocenti o a percepire la meraviglia dell’esistenza; ci vengono insegnati i nomi dei fiori; degli alberi e non come entrare in comunicazione con loro, in sintonia con l’esistenza. L’esistenza è un mistero e non è accessibile a coloro che vogliono sempre analizzare, selezionare, ma solo a coloro che sono disposti ad innamorarsene, a danzare con lei” ( Osho).
Confidiamo nella grande apertura di tutto il movimento Csen e dei suoi dirigenti, i quali dovranno permettere al Maestro Valenzano di andare avanti nel suo percorso formativo e di insegnamento con la massima autonomia e, soprattutto, senza alcun tentativo di forzatura esterna, in quanto per poter rappresentare ed insegnare al meglio una qualsiasi disciplina è necessaria in primis una grande preparazione tecnica e culturale: qualità che Guido Valenzano possiede a iosa, oltre alle sue virtù etiche.
Pertanto, siamo certi che Csen saprà porre nel giusto rilievo il lavoro che il Maestro Valenzano e la moglie Gina stanno portando avanti e che, fin’ora, ha permesso al movimento arcieristico del Sud Italia di evolversi in modo esponenziale rispetto al recente passato, segno che Guido è persona fidata, rispettata e benvoluta da tutti.
Oltre, ovviamente, alla bontà del Progetto, che in moltissimi hanno abbracciato on entusiasmo e passione.
Si dice che ognuno debba fare il proprio mestiere per riuscire bene, per cui auspichiamo che tutti comprendano l’importanza di collocare al giusto posto le persone giuste.
Gli ultimi eventi stanno dimostrando come il lavoro, la passione, le competenze e il cuore possono far raggiungere risultati davvero meravigliosi, anche sotto l’aspetto della riscoperta della natura e degli splendidi borghi del nostro Paese, come ad esempio Alessandria del Carretto, diventato punto di riferimento certo e preciso per un percorso arcieristico tradizionale e moderno nello stesso tempo, in perfetta sinergia con il gusto dei profumi del bosco, della paesaggistica, dei valori veri della vita.
Ecco, quando lo Sport riesce in questo, vuol dire che è riuscito veramente nel suo intento di diventare medicina del mondo.
I meravigliosi Guido e Gina sono innamorati della vita e fanno della loro esistenza una missione. Desiderano portare qualcosa di nuovo e che possa essere motivo e mezzo di crescita e di sviluppo sotto tutti i punti di vista, anche attraverso l’ausilio dello sport.
Semper ad maiora
RAFFAELE BURGO