Trebisacce-13/08/2020: Maria Assunta in Cielo: la Madre del Figlio di Dio di Pino Cozzo
Maria Assunta in Cielo: la Madre del Figlio di Dio
di Pino Cozzo
Maria Assunta in Cielo: è una delle feste più belle, celebrative e commoventi di tutto l’anno liturgico. Nel cuore dell’estate, segna il compimento di una vita dedicata alla preghiera e all’amore, di una madre buona e caritatevole nei confronti di quel figlio, Gesù, che Ella sapeva avrebbe dovuto finalizzare la sua missione di salvezza degli uomini nel mondo. E’ il culmine di un amore, intenso, per la breve vita del figlio, e ancora più intenso, per le pene da lui patite sul Calvario, che culminerà ai piedi di quella croce che le strapperà il cuore in maniera così dolorosa. Ma Maria è anche la donna del “Sì”, del “Fiat”, dell’obbedienza cieca, dell’affidarsi totalmente alla volontà di Dio, senza tentennamenti, senza riflessioni, senza condizionamenti. E’ la donna che si è fidata di Dio e dei suoi disegni, ben sapendo di essere uno “stupendo strumento” di Grazia e di Salvezza, cooperatrice nell’azione dello spirito Santo nel processo di redenzione. E’ la donna così gracile nell’aspetto, ma così forte e risoluta nell’animo che è stata la collaboratrice la corredentrice di tutta l’umanità, anche di quella che le ha riempito gli occhi di lacrime, le ha colmato il cuore d’angoscia profonda, le ha tolto dalle braccia minute quel figlio che doveva portare a termine un grande e potente progetto Divino. Ella, resa madre di Giovanni dal suo figlio Gesù, è divenuta madre di noi tutti, intermediaria delle nostre aspirazioni, dei nostri desideri, stupenda mediatrice tra Iddio e le nostre preghiere, meraviglioso esempio di tenera dedizione alla cura filiale. Se, come lei, anche noi ci sentissimo guidati dalla mano onnisciente e onnipotente del Padre Celeste, se cercassimo di pregare più intensamente, allo scopo di conoscerne la volontà, allora, forse, la vita sarebbe meno dolorosa, le famiglie più serene, tanti bambini sarebbero più amati e curati, e a molti di loro non sarebbe tolta quella vita che meriterebbero di vivere. Ripercorriamo, dunque, con Maria, Madre nostra, di Gesù e della Chiesa, quella “via dolorosa” che le squarciò il cuore, con la certezza, donataci dalla Parola di Dio, che quei momenti, quei giorni così tristi hanno spalancato le porte ad una speranza, eterna ed inconfutabile, di salvezza e di gioia, se solo noi riusciremo a riconoscerla, ad accettarla e a metterci alla sequela di Cristo, via, verità e vita, con una fraterna disponibilità. Se il giogo dovesse essere perfino pesante, siamo certi che la ricompensa sarebbe ben più grande e ristoratrice. Potremmo rivolgerci alla Madre di Cristo e della Chiesa per dire: Madre degli uomini, siamo in cerca di pace e di felicità. Tu sola puoi ridonarci la speranza. Ritorniamo a Te per sentire la Tua voce materna e affettuosa, ammonitrice e dolce. Veniamo dopo i nostri paurosi sbandamenti, perché Tu ci indichi la strada da percorrere, quella insegnata da Cristo. Noi ritorniamo a Te, per illuminare del Tuo sorriso le realtà di ogni giorno, i problemi che attendono soluzioni, i doveri e i problemi che incombono su di noi. Guidaci a soluzioni capaci di riformare un mondo stanco e affamato di felicità. Maria, Tu ci conosci, sai quello che vogliamo, ciò che possiamo fare, quello di cui abbiamo bisogno. Aiutaci a conseguirlo. E’ ciò che pensiamo noi, ciò che pensano tutti, dopo aver perso una persona cara, una persona giovane, che nulla o quasi aveva chiesto alla vita di particolarmente esoso o dispendioso, che si era dedicata alla famiglia e altri con altruismo e amore, che non aveva causato o voluto male per nulla e per nessuno, che confidava nella Divina Provvidenza e nell’amore di Dio. A Lui vengono affidate, perché tutto parte dal Padre e vi ritorna, come e quando Lui dispone. Gesù, immagine reale di Dio, che il Padre ha generato prima della creazione, e per mezzo del quale sono state create tutte le cose che esistono, sia in cielo che in terra, incarnandosi nel seno di Maria, compie una nuova creazione, prendendo in mano il primato su tutte le cose e in particolare sulla Chiesa, suo Corpo Mistico. La pienezza di Dio abita, dunque, in Gesù di Nazareth, ed è per questo che egli può riconciliare con il Padre tutte le cose, e lo fa per mezzo del suo Sangue sparso sull’Altare della Croce.