ALTO JONIO -05/10/2020: Torna l’incubo Coronavirus nell’Alto Jonio.
ALTO JONIO Torna l’incubo Coronavirus nell’Alto Jonio. Infatti i casi di contagio accertati sono ormai diversi e cresce perciò la preoccupazione perché il territorio risulta completamente sguarnito di strutture sanitarie in grado di far fronte ad una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più grave e preoccupante. Basta dire che mentre a Cariati il Sindaco Greco si batte per far rendere operativa la tenda “pre-triage” esistente davanti al PPI, a Trebisacce, sede di un Pronto Soccorso esistente solo sulla carta e nella mega-insegna, la stessa tenda è stata addirittura rimossa prima ancora di essere attrezzata e di entrare in funzione come avamposto contro il Covid-19. Una situazione paradossale, questa, che comunque, nonostante il virus sia diventato di casa anche da noi, non sembra spaventare più di tanto. Infatti c’è ancora tanta gente che, approfittando dall’assenza completa di controlli, continua a sottovalutare il rischio-contagio e non rispetta regole basilari come l’uso della mascherina e il distanziamento fisico, mettendo così a rischio non solo la propria salute ma anche quella degli altri, e in particolare quella dei propri familiari, specie degli anziani. Attualmente, come si diceva, i casi di positività accertata al contagio nei paesi dell’Alto Jonio sono diversi e altri potrebbero venir fuori nei prossimi giorni per la possibile presenza di soggetti asintomatici, specie familiari, venuti in contatto con i casi accertati. Al momento, dopo i numerosi casi ormai negativizzati da tempo che hanno riguardato Oriolo, Francavilla Marittima, Villapiana, Roseto Capo Spulico e Trebisacce, scongiurato il caso di Cerchiara dove il tampone eseguito su un soggetto a rischio ha dato esito negativo, i casi positivi al contagio accertati più di recente riguardano Plataci dove sono risultati positivi al tampone mamma e figlio extracomunitari ospitati presso il locale Sprar, quindi Villapiana, che ha fatto registrare il quinto caso positivo dopo che i primi quattro si sono negativizzati, quindi Trebisacce, dove negli ultimi giorni si è registrato il terzo caso di contagio dopo i primi due che hanno riguardato due soggetti di sesso femminile. In tutti i casi, o quasi, si è trattato di soggetti non residenti ma provenienti da fuori regione, se non addirittura dall’estero, che hanno quindi importato il virus nei nostri paesi. C’è poi il singolare caso di Amendolara dove si resta tuttora in attesa degli accertamenti dopo che la squadra di calcio dell’Amendolara militante nel Campionato di I^ Categoria (calciatori tutti in quarantena!), sabato scorso ha giocato contro il Fuscaldo nella cui compagine un calciatore è risultato positivo al tampone. Certo, non siamo ai livelli che si registrano in altre realtà, tra cui, appunto, Fuscaldo, ma noi, come cittadini dell’Alto Jonio, abbiamo l’obbligo morale di essere più prudenti degli altri, perché siamo completamente scoperti di quei presidi sanitari che altrove esistevano già prima e che sono stati ulteriormente potenziati per far fronte a un nemico insidioso e subdolo come si sta rivelando il Coronavirus.
Pino La Rocca