Trebisacce-13/10/2020: Sanità:la FP Cgil in difesa della dignità dei lavoratori
TREBISACCE «C’è un Sindacato che, in aperta violazione dello Statuto dei lavoratori, vuole le telecamere per controllare i dipendenti e che perseguita i lavoratori offendendone la dignità e la professionalità. Che Sindacato è mai questo?». Se lo chiede, attraverso una nota-stampa, il Segretario Generale della FP CGIL Pollino-Sibaritide-Tirreno Vincenzo Casciaro che, pur senza citare esplicitamente la sigla sindacale, risponde per le rime al Segretario Aziendale della FIALS Antonio Paolino dichiaratosi favorevole all’uso delle telecamere sui luoghi di lavoro e, soprattutto, «per aver perseguitato – scrive testualmente Casciaro – una lavoratrice alla quale, come FP Cgil che tutela i diritti dei lavoratori, abbiamo voluto restituire quella dignità che qualcuno le aveva sottratto con atti di arroganza e di supponenza». Per la cronaca, Casciaro si riferisce alla scabrosa vicenda dell’Infermiera Caposala del Pronto Soccorso di Trebisacce che, secondo quanto sostiene lo stesso Segretario Generale della Cgil FP, sarebbe stata rimossa dalla sua funzione su pressione della Fials e sarebbe stata invece reintegrata nelle sue mansioni per il tempestivo intervento della stessa FP Cgil, «smascherando così – si legge nella suddetta nota – arroganza e rendite di potere. Grazie all’intervento della FP CGIL e alla collaborazione prestata dal Direttore Sanitario dell’Ospedale di Trebisacce dr. Antonio Adduci, – aggiunge il Sindacalista della Cgil FP – finalmente i lavoratori, i medici e gli infermieri del 118 e del Pronto Soccorso di Trebisacce non saranno più controllati a distanza, poiché la telecamera a circuito interno, che catturava ogni passo di quei lavoratori, è stata posizionata in modo corretto. Dov’era, in quel caso, quel Sindacato che dice di difendere i Lavoratori?». Passando poi alla vicenda della Capo-Sala del PS il Segretario Generale Casciaro riferisce trattarsi «di una lavoratrice che da 7 anni svolge le mansioni di Caposala e che si è trovata a vivere sulla propria pelle le angherie di qualche “briccone” che ha brigato per la sua rimozione, unico caso sulle decine e decine (fra questi qualche Sindacalista …) di incarichi affidati nell’ASP di Cosenza. Ovviamente, – scrive ancora Casciaro – il briccone di turno non solleva i casi dei sindacalisti a lui vicini, ma solo il caso della Caposala di Trebisacce che, pertanto, si è trovata a vivere una situazione imbarazzante perché lo stesso “briccone” consegnava al ludibrio generale lo “scalpo” della lavoratrice, creandole un danno d’immagine di cui lo stesso Sindacalista sarà chiamato a dare conto davanti alla Magistratura competente. L’azione della FP CGIL – incalza ancora Vincenzo Casciaro – non ha consentito che le angherie a danno della lavoratrice prendessero piede e così, a distanza di poche settimane, l’Asp si è resa conto dell’ingiustizia che si stava perpetrando ai danni della dipendente e le ha restituito quella dignità che il famoso “briccone” voleva mortificare ad ogni costo. Noi non sappiamo per quale motivo, né vogliamo saperlo ma ci interessa solo evidenziare che – ha aggiunto Casciaro – anche presso l’Ospedale di Trebisacce, finalmente, abbiamo imposto la metodologia del fare sindacato nell’interesse dei lavoratori e lo faremo ancor di più nei prossimi giorni, chiedendo al Direttore Sanitario un incontro per discutere dei problemi che attanagliano quella struttura. Ci rendiamo conto – ha concluso il Segretario Generale della FP Cgil Vincenzo Casciaro – che a qualcuno potrebbero non piacere la lealtà, la coerenza, il rispetto nei confronti del mondo del lavoro, ma noi vigileremo sempre per l’affermazione di questi principi».
Pino La Rocca