Trebisacce-06/11/2020: Commercianti in corteo contro la zona rossa
TREBISACCE Estremamente pacifica ma molto sentita a partecipata l’iniziativa di protesta promossa dai commercianti di Trebisacce per contestare l’istituzione in Calabria della “zona rossa” nonostante la non eccessiva rilevanza dei contagi da Coronavirus. Responsabilità questa che, anche secondo i commercianti oltre che secondo l’Amministrazione Comunale che ha già deciso di impugnare l’Ordinanza del Ministro Speranza, va addebitata esclusivamente alle inadempienze della politica regionale e nazionale che, nel corso degli anni, e in particolare nei mesi scorsi, non hanno investito nella sanità regionale le risorse disponibili e non hanno perciò messo il sistema sanitario regionale nelle condizioni di affrontare l’urto della pandemia mettendo in serio pericolo la salute dei calabresi. La manifestazione di protesta, a cui hanno partecipato tantissimi commercianti ma anche tanta gente comune che ha compreso le ragioni della protesta e solidarizzato con gli operatori commerciali, ha preso il via da Piazza della Repubblica, ha quindi attraversato la via principale della città ed è approdata in Piazzetta Lutri dove alcuni commercianti hanno spiegato, con pacatezza e con grande senso di responsabilità, le ragioni delle preoccupazioni per il destino delle proprie attività commerciali e quindi le ragioni della protesta. La manifestazione è nata in modo spontaneo, sia per protestare contro l’istituzione della “zona rossa” ed esprimere il proprio dissenso, sia per solidarizzare con i commercianti che rischiano di avere ripercussioni devastanti sulle attività commerciali costrette a chiedere le saracinesche nonostante il contagio abbia solo sfiorato la Calabria. «La protesta, organizzata e svoltasi nel rigoroso rispetto delle regole anti-Covid – hanno sostenuto i commercianti in un’apposita nota-stampa – è stata motivata dall’ingiusta e iniqua penalizzazione dei commercianti del luogo, costretti a chiudere le loro attività per responsabilità non proprie ma che sono addebitabili alla cattiva gestione della sanità calabrese da parte della politica nazionale e soprattutto regionale, peraltro commissariata ormai da diversi anni. Pur essendo coscienti, dunque, – hanno sostenuto ancora i commercianti di Trebisacce – che di fatto il lockdown era inevitabile, come operatori del commercio, sostenuti dai cittadini e dal parroco don Vincenzo Calvosa che a nome personale e della Chiesa ha compreso e condiviso le preoccupazioni della categoria, continuiamo ad interrogarci e chiediamo risposte immediate da chi si dovrà fare carico di risarcire i commercianti dei danni derivanti dal fermo delle attività e dagli investimenti fatti a monte per aprire e condurre i nostri esercizi commerciali».
Pino La Rocca