TREBISACCE-09/11/2020: Sanità nel caos: niente Anestesisti al Chidichimo

Ospedale-chidichimo-trebisacce

TREBISACCE Sanità nel caos: abortisce prima della nascita il tentativo di ripristinare il Servizio di Anestesia e Rianimazione presso l‘ex Ospedale di Trebisacce ricorrendo alla generosa disponibilità di 3 Anestesisti-Rianimatori che avevano prestato servizio a Trebisacce quando il “Chidichimo” era un Ospedale a tutti gli effetti. Si tratta dei dottori Antonio Rago, Demetrio Loricchio e Gabriele Parrotta che, sollecitati dalle autorità politiche locali impegnate in una sorta di “fai da te” e rispondendo all’appello del sistema sanitario nazionale, pur essendo già in pensione, si erano resi disponibili, a determinate condizioni, a tornare in servizio per… dare una mano alla nostra sanità in una situazione così difficile e critica come quella che si sta verificando a causa della grave pandemia in atto. Tutto insomma faceva presagire che si potesse così superare lo scoglio delle mancate nuove assunzioni nella sanità calabrese ma la campagna di stampa scatenatasi sul presunto sperpero di risorse imputato al Commissario dell’Asp di Cosenza Cinzia Bettelini ha indotto i 3 Dirigenti-Medici «a rinunciare all’incarico libero professionale per personale medico-anestesista-rianimatore stipulato con l’Asp di Cosenza in data 30 ottobre 2020. Tale rinuncia – si legge nella PEC indirizzata al Commissario Cinzia Bettelini e al Direttore delle Risorse Umane dell’Asp dr. Remiglio Magnelli – è determinata dalla campagna di stampa denigratoria che si è sviluppata in seguito al nostro incarico quali Specialisti di Anestesia e Rianimazione in pensione da espletare presso Ospedali periferici di Trebisacce e di Acri che risultano essere in grave sofferenza di organico». In realtà i 3 suddetti Anestesisti-Rianimatori, anche i ragione della loro condizione di Medici già in quiescenza chiedevano di essere utilizzati nei suddetti presidi sanitari e, in particolare, il dr. Antonio Rago chiedeva di essere impiegato presso il “Chidichimo” mentre gli altri due suoi colleghi chiedevano di svolgere metà servizio presso l’Ospedale di Trebisacce e metà presso l’Ospedale di Acri. Presidi sanitari, questi, nei quali l’assenza ormai datata degli Anestesisti, oltre a depotenziare il servizio di emergenza-urgenza ha provocato nella diagnostica medica l’azzeramento di tutti gli esami clinici che necessitano del mezzo di contrasto. Fatto sta che il servizio di Anestesia e Rianimazione, che secondo il crono-programma doveva essere ripristinato a partire da lunedì 16 novembre, sarà rinviato ad altra data. Una data sicuramente remota perché ora la sanità calabrese, copertasi di ridicolo in ambito nazionale dopo le ultime vicende che hanno riguardato le confessioni e le dimissioni del Commissario Cotticelli e la nomina del suo successore nella persona del già chiacchierato Zuccatelli, dovrà essere rifondata dalle fondamenta e, per farlo, certamente non bastano né i pannicelli caldi utilizzati né le misure-tampone adottate finora.

Pino La Rocca