Cassano All’Ionio-23/12/2020: il Centro Studi “Giorgio La Pira” ricorda Giorgio Liguori

 

Giorgio La Pira

     

A 50 anni dalla morte il Centro Studi “Giorgio La Pira”, di Cassano All’Ionio, ricorda Giorgio Liguori, deceduto in un tragico incidente stradale il 21 dicembre del 1970. Consigliere Regionale della Calabria, un politico che seppe dare un senso storico al suo impegno politico e l’ultimo meridionalista calabrese. Un intellettuale di salda concretezza e di produttiva operatività. Portano il suo nome le battaglie per un nuovo regionalismo e il primo statuto della regione. Con lui la Calabria e l’entroterra della provincia di Cosenza in particolare, uscì dal suo passato, rompendo i vecchi blocchi sociali che ne frenavano lo sviluppo e irrompendo nella vita pubblica con la forza delle sue convinzioni innovative. Il meridionalista Liguori, si agganciò alle grandi correnti culturali e politiche strettamente connesse alla “questione meridionale”, che lo portò a leggere la “questione calabrese” dentro quella meridionale. Il Sud non poteva né doveva continuare ad essere bacino di consumo, bensì doveva diventare motore di produzione e soggetto di mercato. Giorgio Liguori affermò un regionalismo illuminato, non subalterno, ma protagonista di una spinta diretta all’autogoverno. La sua visione incarnata nella dottrina sociale, richiamava l’esigenza di dover qualificare la classe dirigente del Sud. Si contraddistinse soprattutto in quegli anni, per il riscatto della povera gente e dei contadini, che popolavano paesi e contrade segnate dall’arretratezza del tempo.

Cassano All’Ionio, 21-12-2020                                   Francesco Garofalo

        

                                                                        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A 50 anni dalla morte il Centro Studi “Giorgio La Pira”, di Cassano All’Ionio, ricorda Giorgio Liguori, deceduto in un tragico incidente stradale il 21 dicembre del 1970. Consigliere Regionale della Calabria, un politico che seppe dare un senso storico al suo impegno politico e l’ultimo meridionalista calabrese. Un intellettuale di salda concretezza e di produttiva operatività. Portano il suo nome le battaglie per un nuovo regionalismo e il primo statuto della regione. Con lui la Calabria e l’entroterra della provincia di Cosenza in particolare, uscì dal suo passato, rompendo i vecchi blocchi sociali che ne frenavano lo sviluppo e irrompendo nella vita pubblica con la forza delle sue convinzioni innovative. Il meridionalista Liguori, si agganciò alle grandi correnti culturali e politiche strettamente connesse alla “questione meridionale”, che lo portò a leggere la “questione calabrese” dentro quella meridionale. Il Sud non poteva né doveva continuare ad essere bacino di consumo, bensì doveva diventare motore di produzione e soggetto di mercato. Giorgio Liguori affermò un regionalismo illuminato, non subalterno, ma protagonista di una spinta diretta all’autogoverno. La sua visione incarnata nella dottrina sociale, richiamava l’esigenza di dover qualificare la classe dirigente del Sud. Si contraddistinse soprattutto in quegli anni, per il riscatto della povera gente e dei contadini, che popolavano paesi e contrade segnate dall’arretratezza del tempo.

Cassano All’Ionio, 21-12-2020                                   Francesco Garofalo

                                                                        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   CENTRO STUDI “GIORGIO LA PIRA”

            CASSANO ALL’IONIO(CS)

 

 

 

 

 

A 50 anni dalla morte il Centro Studi “Giorgio La Pira”, di Cassano All’Ionio, ricorda Giorgio Liguori, deceduto in un tragico incidente stradale il 21 dicembre del 1970. Consigliere Regionale della Calabria, un politico che seppe dare un senso storico al suo impegno politico e l’ultimo meridionalista calabrese. Un intellettuale di salda concretezza e di produttiva operatività. Portano il suo nome le battaglie per un nuovo regionalismo e il primo statuto della regione. Con lui la Calabria e l’entroterra della provincia di Cosenza in particolare, uscì dal suo passato, rompendo i vecchi blocchi sociali che ne frenavano lo sviluppo e irrompendo nella vita pubblica con la forza delle sue convinzioni innovative. Il meridionalista Liguori, si agganciò alle grandi correnti culturali e politiche strettamente connesse alla “questione meridionale”, che lo portò a leggere la “questione calabrese” dentro quella meridionale. Il Sud non poteva né doveva continuare ad essere bacino di consumo, bensì doveva diventare motore di produzione e soggetto di mercato. Giorgio Liguori affermò un regionalismo illuminato, non subalterno, ma protagonista di una spinta diretta all’autogoverno. La sua visione incarnata nella dottrina sociale, richiamava l’esigenza di dover qualificare la classe dirigente del Sud. Si contraddistinse soprattutto in quegli anni, per il riscatto della povera gente e dei contadini, che popolavano paesi e contrade segnate dall’arretratezza del tempo.

Cassano All’Ionio, 21-12-2020                                   Francesco Garofalo

                                                      

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   CENTRO STUDI “GIORGIO LA PIRA”

            CASSANO ALL’IONIO(CS)

 

 

 

 

 

A 50 anni dalla morte il Centro Studi “Giorgio La Pira”, di Cassano All’Ionio, ricorda Giorgio Liguori, deceduto in un tragico incidente stradale il 21 dicembre del 1970. Consigliere Regionale della Calabria, un politico che seppe dare un senso storico al suo impegno politico e l’ultimo meridionalista calabrese. Un intellettuale di salda concretezza e di produttiva operatività. Portano il suo nome le battaglie per un nuovo regionalismo e il primo statuto della regione. Con lui la Calabria e l’entroterra della provincia di Cosenza in particolare, uscì dal suo passato, rompendo i vecchi blocchi sociali che ne frenavano lo sviluppo e irrompendo nella vita pubblica con la forza delle sue convinzioni innovative. Il meridionalista Liguori, si agganciò alle grandi correnti culturali e politiche strettamente connesse alla “questione meridionale”, che lo portò a leggere la “questione calabrese” dentro quella meridionale. Il Sud non poteva né doveva continuare ad essere bacino di consumo, bensì doveva diventare motore di produzione e soggetto di mercato. Giorgio Liguori affermò un regionalismo illuminato, non subalterno, ma protagonista di una spinta diretta all’autogoverno. La sua visione incarnata nella dottrina sociale, richiamava l’esigenza di dover qualificare la classe dirigente del Sud. Si contraddistinse soprattutto in quegli anni, per il riscatto della povera gente e dei contadini, che popolavano paesi e contrade segnate dall’arretratezza del tempo.

Cassano All’Ionio, 21-12-2020                                   Francesco Garofalo