Trebisacce-04/02/2021: Imparare attraverso il dibattito di Pino Cozzo
Imparare attraverso il dibattito
di Pino Cozzo
Il “debate” è ormai una pratica in uso in numerose scuole italiane, grazie alla diffusione promossa dal Miur relativa ai bandi regionali e alle Olimpiadi nazionali di “debate”. Metodo virale, sfidante e divertente per docenti e studenti, esso offre una valida alternativa alla lezione trasmissiva rendendo gli studenti attivi e protagonisti del proprio processo di apprendimento. In sintesi, consiste in un confronto nel quale due squadre sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento dato dall’insegnante, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro). Dietro alla sua apparente semplicità, il debate nasconde un grande potenziale didattico riuscendo a promuovere il pensiero critico e diverse soft skill, fra cui le competenze digitali (cercare e selezionare le fonti informative, valutandone l’attendibilità, la pertinenza, la natura), quelle comunicative (saper comunicare in modo chiaro, corretto, non ambiguo, sintetico, sapendo argomentare la propria posizione), metacognitive (saper valutare la propria performance e comprendere come migliorare), sociali e civiche (saper rispettare le regole, attendere il proprio turno, ascoltare l’altro, legittimare punti di vista diversi dal proprio). Il Debate permette inoltre di sviluppare capacità di collaborazione dando l’opportunità di imparare a lavorare in team, sapersi fidare, assumersi delle responsabilità. Nel settore tecnico, professionale, dell’economia e della finanza, ma anche nella quotidiana vita di tutti i giorni, è sempre più importante sviluppare competenze e conoscenze linguistiche, espressive, contenutistiche, ma anche le “employability skills”, che si riferiscono ad abilità trasversali alle varie discipline che consentono una maggiore possibilità di vedersi riconosciuti quei requisiti e tratti fondamentali per aspirare ad un impiego con più comprovate capacità professionali. Il confronto è sempre un modo positivo di sviluppare ed implementare le capacità e le esperienze personali, che possono essere scambiate, riprese e verificate, al fine di giungere a risultati più soddisfacenti e proficui. Per creare un solido ponte tra la scuole e il mondo produttivo e aziendale, l’I.T.S. “Filangieri” di Trebisacce focalizza da anni il proprio percorso educativo e professionale su competenze chiave come i linguaggi settoriali e gli ambiti professionali. In Inghilterra e negli Stati Uniti, nel XVIII e XIX, secolo iniziarono a formarsi, sulla scia dei dibattiti parlamentari britannici e americani, club e associazioni che consideravano il Debate un metodo di miglioramento e progresso. I membri si riunivano per discutere le più rilevanti questioni religiose, morali, sociali e politiche del tempo e per affinare le capacità deliberative e oratorie ma soprattutto per incoraggiare coloro ai quali sistematicamente era negata ogni possibilità di espressione pubblica a esprimersi e dibattere. Le donne, per esempio, escluse dai circoli di dibattito londinesi fino al 1750, dal 1752 furono invitate a prendervi parte e con il 1780 nacquero i primi circoli esclusivamente femminili. Nel 1885 iniziarono le competizioni interscolastiche – 1881 secondo alcune fonti, 1892 per altre – e nel 1898 si ebbe la prima gara tra università dell’est e dell’ovest degli Stati Uniti. La competizione tra le varie realtà educative, anche tra istituti d’istruzione secondari, indusse sia all’introduzione nelle università di corsi specifici e di allenamenti per chi si occupava di dibattito e argomentazione, sia alla proliferazione di nuovi libri sull’argomento.