Rocca Imperiale-13/04/2021: Ranù:La medicina del territorio dovrà diventare l’asse strategico del nuovo servizio sanitario nazionale.
La drammatica vicenda della pandemia ci consegna la necessità di una nuova organizzazione dei servizi sanitari.L’ospedale sarà sempre di più un punto di arrivo, per le emergenze, e non un punto di partenza del servizio sanitario. La medicina del territorio dovrà diventare l’asse strategico del nuovo servizio sanitario nazionale.Tutti gli indicatori e tutte le riflessioni scientifiche e politiche portano a queste conclusioni. A fronte di tutto questo l’Asp di Cosenza non trova di meglio che ridurre il numero dei distretti sanitari da 6 a 5. Una assurdità accorpare l’intero jonio cosentino da Cariati a Rocca Imperiale, compreso le aree interne della sila greca e della porta jonica del pollino in un unico distretto sanitario. Siamo all’ assurdo. Non solo il numero degli abitanti, oltre 170 mila e le linee guida nazionali indicano in circa 100 mila gli abitanti per distretto, ma la vastità del territorio è tale da rendere ingestibile un distretto sanitario di tali dimensioni territoriali. Altro che sanità di prossimità. Ciò porterebbe ad una ulteriore marginalità delle aree periferiche. Medici di famiglia, prevenzione,infermieri di comunità, medicina scolastica, specialistica ambulatoriale, dipendenze, riabilitazione, integrazione socio-sanitari sono tutte attività da potenziare o da istituire sui territori. Quanto al merito della programmazione dell’Asp, poi c’è la legittimità della proposta. Il dca 31 del 23 febbraio 2021 del commissario ad acta (linee guida per gli atti aziendali delle asp e ao) conferma per l’Asp di Cosenza 6 distretti sanitari. Perché l’Asp ne propone 5? Proponendo di fatto un distretto “mostro” sullo jonio? Da sempre sullo jonio, per densità di popolazione e per ortografia territoriale sono esistiti due distretti. Ora nel pieno di un disastro sanitario si vorrebbe depotenziare quel poco che esiste. Con i colleghi sindaci dell’alto jonio ci siamo già attivati, continueremo a vigilare, partendo dal mantenimento dei due distretti sullo jonio, consapevoli che la sanità territoriale deve diventare il vero asse strategico di una nuova sanità.
Giuseppe Ranù