Montegiordano-18/04/2021: Montegiordano nel IV secolo A.C.
Montegiordano nel IV secolo A.C.
Conoscere la storia di un luogo è essenziale per conoscere il territorio: il presente è una combinazione più o meno lineare di quello che è stato e senza conoscere il passato difficilmente si può comprendere quello che siamo per provare a pianificare il futuro. Questa forte convinzione ha spinto l’amministrazione comunale di Montegiordano ad interessarsi attivamente della fattoria lucana del IV secolo A.C. che sorgeva sopra le colline di Menzinara, stupendo pianoro che si affaccia sullo jonio proprio di fianco all’attuale Marina di Montegiordano. Un Paese che ha una storia più antica di quella della sua recente fondazione avvenuta nel ‘600 ad opera di Alessandro Pignone del Carretto. L’insediamento lucano fu interessato da scavi archeologici già nel 1980/81, lavori che hanno rinvenuto diversi materiali rilevanti per definire la vita di chi a Montegiordano (o come si voleva chiamare allora) viveva secoli prima della nascita di Cristo. Materiali e conoscenze che rischiano di finire nel dimenticatoio della storia se non adeguatamente tutelati e valorizzati. Con questo proposito si sono riuniti martedì 13 Aprile, purtroppo solo virtualmente data l’attuale situazione pandemica, il Prof. Maurizio Paoletti, Professore di Archeologia Classica dell’Università della Calabria, il Dott. Fabrizio Sudano, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza, la Dottoressa Francesca Spadolini, funzionario della soprintendenza archeologica di Cosenza e, in rappresentanza dell’amministrazione Montegiordanese, il Sindaco Dott. Rocco Introcaso e l’Ing. Francesco D’Amore. L’obiettivo dei convenuti è quello di individuare un percorso virtuoso di collaborazione fra i tre enti, Università, Soprintendenza e Comune di Montegiordano, che possa favorire la valorizzazione del sito Montegiordanese, forse per troppo tempo dimenticato. L’idea del progetto è far rivivere un sito dove, già prima di Cristo, c’erano Montegiordanesi che nascevano, vivevano e morivano vicino alle coste dello Jonio, conducendo una vita probabilmente anche abbastanza complessa proprio al centro delle superpotenze dell’epoca, stretti com’erano da Sibari e Crotone a sud e Metaponto con Taranto a nord. Seguiranno al primo incontro dei sopralluoghi in situ per definire i prossimi passaggi di un cammino virtuoso che servirà anche a rispondere ad alcune domande finora senza risposta sul sito in oggetto, cercando di capire ad esempio se lo stesso sia isolato o se le colline Montegiordanesi ci nascondono altri tesori che aspettano solo di essere scovati e valorizzati.
Ing. D’Amore Francesco