CERCHIARA DI CALABRIA-29/04/2021: Santuario delle Armi: crocevia di fede,di storia e di arte
CERCHIARA DI CALABRIA Santuario delle Armi: la pandemia ha impedito anche quest’anno, nella giornata del 25 aprile, l’abbraccio popolare dei devoti con la Madonna delle Armi, Patrona della comunità cerchiarese e per tutti madre inesauribile di grazia e di conforto, ma non sospende il rapporto filiale e il dialogo intimo tra Santa Maria delle Armi e le migliaia di suoi devoti sparsi in tutta la Calabria e anche fuori Regione. Tra questi, i tantissimi cerchiaresi emigrati nel Centro-Nord-Italia e all’estero che conservano gelosamente nella memoria i tanti ricordi legati alla tradizionale festa popolare che da oltre 5 Secoli si perpetua nel mese di aprile e nel mese di agosto rinnovando ogni volta la gioia dell’incontro. «Incontro – ha scritto il compianto Parroco don Vincenzo Barone studioso e scrittore, nel suo libro intitolato “Il Pollino e i suoi Santuari…” – a cui ognuno si preparava a lungo e, quando arrivava quel giorno, si vestiva a festa e portava, ogni volta, un omaggio di fiori, un obolo o una candela. Così le vie del Sellaro e di tutto il Pollino, come quelle del mondo intero, prima di diventare strade di traffico e di viaggi, sono stati reticoli di fatica, di fede e di folclore, sui quali tutti si ritrovavano, almeno una volta, per trascorrere una giornata insieme, sul quel magnifico balcone affacciato sulla Piana di Sibari, a fare festa nella casa della Madre». La pandemia anche quest’anno ha dettato le sue leggi ed ha impedito l’incontro fisico tra i devoti e la miracolosa immagine della Vergine Santa scolpita nella pietra trovata per caso, come racconta la leggenda popolare, alle pendici del Monte Sellaro da due cacciatori di Rossano che inseguivano una cerva e che è gelosamente custodita nel Santuario della Armi. Un luogo sacro, ricco di fascino e di fede, che al suo interno custodisce pregevoli opere d’arte, ma non ha scalfito per niente la devozione dei cerchiaresi e delle popolazioni di tutto l’Alto Jonio che ogni anno rinnovano il tradizionale incontro con la Beata Vergine delle Armi. Come è noto, il Santuario di Santa Maria delle Armi, scavato in parte nella roccia e che ingloba al suo interno la grotta che custodisce la miracolosa effigie della Madonna nera, è tra i più pregevoli e preziosi complessi monumentali, di origine medievale e di stile bizantino e barocco, della Calabria e di tutto il Meridione, tanto che, come ha ricordato qualcuno sul web in occasione del 25 aprile, nell’anno 1985, grazie alla solerzia dei benemeriti vertici della Fondazione Sociale “Santa Maria delle Armi” e all’interessamento del cerchiarese Ing. Nicola Barone, già da allora Dirigente Nazionale di Telecom Italia (ribattezzata TIM) e oggi Presidente di TIM San Marino, è stato raffigurato come copertina dell’elenco telefonico (nella foto) della Provincia di Cosenza e anche su una scheda telefonica da 10mila lire stampata in 195.000 esemplari circolati in tutta Italia dal 1985 al 1991. In seguito il Santuario è stato sottoposto a importanti lavori di ripristino e di restauro conservativo eseguiti sotto lo stretto controllo della Sovrintendenza Regionale, durante i quali sono emersi ulteriori affreschi di grande valore artistico che hanno meritato l’attenzione degli studiosi e degli esperti e che rendono il Santuario delle Armi un crocevia di fede mariana, di storia e di arte.
Pino La Rocca