Trebisacce-15/08/2021: Maria, un esempio di Madre per tutti   di Pino Cozzo

 

 

Maria, un esempio di Madre per tutti

                                                                 di Pino Cozzo

 

Quella dell’Assunta è una delle feste più belle e celebrative di tutto l’anno liturgico. E’ il compimento di una vita dedicata alla preghiera e all’amore. Alla preghiera di una madre buona e amorevole nei confronti di quel figlio, Gesù, che Ella sapeva avrebbe dovuto finalizzare la sua missione di salvezza degli uomini nel mondo. Di amore, intenso, per la breve vita del figlio, e ancora più intenso, per le pene da lui patite sul Calvario, che culminerà ai piedi di quella croce che le strapperà il cuore in maniera così dolorosa.  Ella è la Madre di tutte le donne e di tutti uomini, da sempre e per sempre, di noi, che siamo in cerca di pace e di felicità e solo Lei può donarci la speranza. Noi ci rivolgiamo a Lei per sentire la Sua voce materna e affettuosa, ammonitrice e dolce, ritorniamo a Lei per essere illuminati del Suo volto e dal Suo sorriso nella realtà di ogni giorno, per affrontare i problemi che attendono soluzioni e svolgere i doveri che incombono. Soprattutto oggi, Le chiediamo di conservarci un cuore puro come il Suo e come una limpida sorgente, di ottenerci un cuore semplice, che non assapori le tristezze, un cuore grande nel donare, sensibile nel partecipare, fedele e generoso, che non dimentichi alcun bene e non conservi rancore di alcun male. Si potrebbe pensare a Maria come un’icona o un mito. E’, al contrario, una donna come tutte le altre, una donna vera, con una storia sua personale, che ha saputo pronunciare quel “Sia” senza esitazioni, e si è affidata al suo Signore totalmente e con mansuetudine, senza nemmeno essere troppo cosciente di diventare poi la corredentrice dell’umanità. Ella è presente in tutti i momenti decisivi della storia della salvezza: nel Natale, nella Pasqua, nella Pentecoste, che segnano l’inizio, il compimento e l’annuncio della salvezza dell’uomo. Non si può parlare di Chiesa, se non si parla di Maria come presenza dello spirito, bellezza interiore, profumo di santità, fede verginale, amore materno, fedeltà sponsale e gloria celeste. In Lei sono rappresentati tutti i doni divini dell’amore e del perdono. Il Suo non è stato un ruolo passivo; è stata chiamata, e Lei ha risposto, si è donata senza porre quesiti. La Sua grandezza consiste, sì, nell’aver portato in grembo il figlio dell’eterno Padre, ma, soprattutto, nell’aver creduto alla parola del Signore, nell’aver manifestato un’immensa fede, nell’essere stata il principio di un progetto universale. Ripercorriamo, dunque, con Maria, Madre nostra, di Gesù e della Chiesa, quella “via dolorosa” che le squarciò il cuore, con la certezza, donataci dalla Parola di Dio, che quei momenti, quei giorni così tristi hanno spalancato le porte ad una speranza, eterna ed inconfutabile, di salvezza e di gioia, se solo noi riusciremo a riconoscerla, ad accettarla e a metterci alla sequela di Cristo, via, verità e vita, con una fraterna disponibilità. Se il giogo dovesse essere perfino pesante, siamo certi che la ricompensa sarebbe ben più grande e ristoratrice.