VILLAPIANA -08/11/2021: Lettera aperta al Sindaco ed ai Villapianesi.
VILLAPIANA Lettera aperta al Sindaco ed ai Villapianesi.
Con le Delibere di Giunta n. 89 del 17 luglio 2020 e n. 151 dell’8 settembre 2021 l’Amministrazione Comunale di Villapiana presenta due emendamenti alla Variante del Piano di Spiaggia Comunale (PSC). In particolare, uno di questi – l’emendamento n. 1 – individua come zona di interesse pubblico da riservare alle Amministrazioni, per finalità non evincibili dalla delibere medesime, un’area sulla quale insiste il chiosco della mia famiglia. I miei genitori lavorano in Germania da sempre. Tuttavia, l’amore immenso per la loro terra di origine li spinge, con l’intento di nutrirci con i valori e la cultura italiani, a far studiare sia me che mia sorella qui fin dalla prima età scolare. D’altronde, la vita da immigrati in terre non proprie acuisce ancor più intensamente l’attaccamento a quelle proprie e si è pronti a sostenere qualsiasi sacrificio, compreso quello del distacco dai propri figli per lunghi periodi dell’anno, nella speranza di poter un giorno ricongiungersi agli affetti e ai luoghi dai quali ci si è dovuti separare e di non vivere solo del ricordo di questi. La nostalgia è per l’immigrato una perenne compagna di vita. Pertanto, la mia famiglia investe i suoi risparmi nella realizzazione di questa struttura per svolgerci la propria attività, nonché nell’acquisto di una casa qui a Villapiana. Finalmente, i nostri sogni sembrano essersi avverati: per qualche anno, di nuovo insieme ed uniti, viviamo e lavoriamo a Villapiana. La sorte, però, non è clemente con noi. Alla grave malattia che già affligge me, si aggiunge quella, anche gravissima, che ha colpito la mia sorella minore. A seguito di ciò, i miei genitori sono costretti a dare in gestione il locale e riprendere il lavoro in Germania che, essendo più redditizio, ci consentiva di affrontare tutte le spese mediche necessarie alle nostre costosissime e continue cure. Ad un certo punto, data la persistenza ed il peggioramento soprattutto delle mie condizioni di salute, tentano di cedere completamente l’attività per continuare a rimanere in Germania. Il Comune di Villapiana, nello stesso periodo, con zelo encomiabile, dopo ben 14 anni dalla realizzazione della struttura di questo chiosco, rileva un’incongruenza tra il progetto iniziale, come da relative planimetrie, e la costruzione esistente. Ci viene così ingiunta un’Ordinanza di ripristino dell’edificazione come da progetto iniziale. Ottemperiamo all’Ordinanza diligentemente e nel massimo rispetto delle regole – che da sempre ci contraddistingue in Italia e all’estero, come avviene per ogni onesto cittadino – impiegando, però, purtroppo, più di due anni, nonché la conseguente perdita di tre stagioni lavorative. Ciò, non per nostra responsabilità, ma, per le lungaggini della burocrazia, che non è ugualmente zelante nel risolvere i problemi della gente così come nel creargliene. Convinti di aver risolto queste ultime e insidiose difficoltà descritte, stavamo valutando di ritornare, gradualmente, tutta la famiglia, a Villapiana ed a riprendere l’attività bruscamente interrotta. Stavamo, per l’appunto! Mi domando e domando a tutti i cittadini di Villapiana: “In questo paese funziona tutto bene? Va tutto a gonfie vele? E’ talmente tutto a posto che un’intera Amministrazione e tutto il suo Ufficio Tecnico hanno il tempo e le energie per impegnarsi in una crociata che ha il solo obiettivo di ledere una famiglia che si è immolata per anni ed anni oltre i confini dell’Italia e che vorrebbe rientrare nella propria terra?”. Le risposte le lascio a voi. Noi cercheremo di difendere ciò che è nostro e poi torneremo là dove lavorare e fare impresa è una cosa normale; mentre qui, purtroppo, se non si è schiavo/i del padrone di turno, non si può fare nulla. Negare il diritto al lavoro è negarlo alla vita e, come dice V. Paglia, “vuol dire rubare la speranza per il futuro a tutti, soprattutto ai più giovani”.
Villapiana lì 8 novembre 2021 Deborah Ramundo