Trebisacce-13/11/2021: Dal Tirreno allo Jonio per salvare Stellina/ Daniela e Cettina ringraziano il Dr. Bruno Romanelli
Dal Tirreno allo Jonio per salvare Stellina
Daniela e Cettina ringraziano il Dr. Bruno Romanelli
Ci è voluto un anno, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Perché volere è DAVVERO potere. Perché anche se non sono fascista, nella lotta mi rifaccio al detto “boia chi molla”, perché per gli animali io non mollo. Sotto il ponte dei ns fallimenti sono passate giornate di inseguimento, di notte e di giorno, amici coinvolti, gabbie trappole posizionate, scatole di killitam usate, telefonate, fax, lettere al sindaco ed in tutto questo 2 gravidanze, un viaggio in treno per Firenze per la prima cucciolata (grazie a chi ci ha aiutato a sistemare i cuccioli lo dico sempre). Chiunque altro vedendo impossibile poterla accalappiare dopo tutto questo l’avrebbe lasciata definitivamente al suo destino. Rimaneva per lei solo l’indifferenza difronte la terza gravidanza e il canile, ma difronte il canile io alzo un muro, anzi una muraglia cinese. Oggi invece ringraziando Dio è per noi un giorno fantastico perché in fondo alla strada delle resa io ci ho voluto ancora credere, sperare e soprattutto giocare la nostra ultima chance. Siamo dovute andare lontano, ho dovuto chiamare veterinari di tutta la provincia, ma alla fine come nelle più dure finali mondiali abbiamo trovato chi ci ha tirato il rigore della vittoria. Un grande professionista e va detto. Un medico unico che oggi ha onorato con noi il giuramento alla sua professione. Non è stato lasciato dal Dr nulla al caso perché fallire oggi significava perdere per sempre la partita della salvezza. Dunque grazie infinite al dr Bruno Romanelli. Chapeau a lui se oggi possiamo suonare la marcia trionfale. Non per noi, ma per Stellina. Perché Stellina in canile sarebbe morta. Perché Stellina non poteva permettersi una terza gravidanza futura o di essere avvelenata o altro. Perché sterilizzare è più importante che abbandonare. E grazie a Cettina Iozzi per tutto quello che ha fatto, perché con me non ha mollato, ci ha creduto e mi ha sostenuto nella follia di salvare ancora una volta un cane senza fare come fanno tutti gli altri: girarsi dall’altra parte. I Comuni devono ancora fare molto in tema di randagismo, tutela e benessere degli animali. Non possiamo sempre essere il fanalino di coda della civiltà. Una regione che considera ancora gli animali come giochi di cui disfarsi non appena il gioco stanca. Non possiamo neanche offenderci se poi difronte le news di maltrattamenti veniamo additati male. Spetta a noi cambiare le cose, evolvendoci ad uno stile che ci avvicini all’Europa del Nord e non al terzo mondo. Mentre dico a chi abbandona che la vita è una ruota che gira ed il tempo è galantuomo. È dunque tempo di cambiare. O tempora o mores!
Daniela Antonuccio