Trebisacce-30/12/2021:     LA VOCE DEL CUORE

                                             

    LA VOCE DEL CUORE

 

La musica è la lingua dello spirito. La sua segreta corrente vibra tra il cuore di colui che canta e l’anima di colui che ascolta” (Khalil Gibran)

La musica è sempre capace di trasmettere sensazioni ed emozioni; ha fatto sbocciare amori, ha fatto nascere amicizie, ma è stata capace di fare ciò soltanto quando è stata fatta con la voce del cuore.

Oggi molti artisti cantano, ma sono pochi coloro i quali lo fanno realmente con l’animo.

Uno di questi grandi artisti è il nostro Antonio De Paola, da sempre innamorato della sua Trebisacce, alla quale dedica costantemente la sua musica e le sue canzoni, suscitando in chi ascolta delle emozioni fortissime.

Uno dei “pezzi” che fa sussultare l’animo di tutti noi romantici trebisaccesi è senza alcun dubbio “Quant je’ bill stu pais mij”, una poesia del compianto zio Giuseppe Lizzano, poeta di grandissimo spessore e papà del Professor Pasquale, che  qualche anno addietro Antonio De Paola ha cantato e arrangiato, con musica del Professor Piero De Vita, riscuotendo un enorme successo su tutti i palchi dell’Alto  Jonio.

Ebbene, recentemente, Antonio ha voluto ripresentare la canzone rivisitata a livello musicale e questa nuova versione desidera essere uno stimolo per la rinascita del nostro amato paese.

Chi luc chi sbiannor c’è staser

Du bastion finch a basciammar

U cil cu lla terr è cugnunt

U mar com a l’oro sprillucent.

 

Quanta alligria pi sta praia praia

Quanta alligria adduv vai vai

Nu vinticill và pitt e pinnin

Du chiana a turr finch u Saracin

 

Ma quant’ jè bill stu pais mio

Di petr antich tutt fravicat

Tutt i cunturn ha biniditt Dio

E la Madonn par ca ricamat

 

Pais ca cantavs i canzun

ai timp di lli guerr saracin

all’arm all’arm li campan son

i turch ani sbarcat indà Marin

 

Quann u sol pigld u timpon

sammucc intà sti macchi e sti pioch

Mustarch a sillar e u callazzon

tutt i cuntrad abbambn di fuch

 

Qunn è punat l’ultm sbiannor

arrass arrass lucin i lampar

sul aint ‘ u scur a cint pass for

parn stell pers aint ‘ a stu mar

 

Quann magg stancat di pinsà

Quann stu’ cor chiang cu dulor

mi curch all’unn di stu mar

mi canta la canzon dell’ammor

Pu chian chian ind ‘ a du durc incant

durmisc sta Marina mirizzosa

a port du cannon e u campusant

adduv mamma prega e si riposa

 

Una poesia struggente, che il Maestro De Paola ha saputo impreziosire con una melodia straordinaria e coinvolgente emotivamente.

Sentirlo cantare fa venire i brividi, proprio perché ci si rende conto che ci troviamo di fronte una persona meravigliosa, con valori etici eccezionali e, nello stesso tempo, con una voce incredibile, che riesce a farti chiudere gli occhi e ti trasporta in un mondo stupendo, fatto di melodia paradisiaca, nel rispetto della tecnica e, soprattutto, del cuore.

Quando inizia a cantare puoi notare dai suoi occhi che si immerge in un mondo tutto suo, si isola da tutti immedesimandosi nella interpretazione, diventando tutt’uno con la canzone e con la musica: voce, cuore, animo, melodia diventano una cosa sola.

E ho guardato dentro a un’emozione e ci ho visto dentro tanto Amore che ho capito perché non si comanda al cuore” (Vasco Rossi).

Ascoltare questa splendida canzone, grazie alla poesia di Giuseppe Lizzano ed alla musica di Antonio De Paola, significa immergersi in un mare di ricordi e si rivede la nostra Trebisacce, Perla dello Jonio, si risentono i profumi di un tempo, si rivedono le immagini romantiche che resteranno per sempre indelebili nel cuore di ognuno di noi.

Dal Bastione al Saraceno, quante emozioni, quanti sogni, il mare all’orizzonte, “i paranz”, l’odore del fumo che dai comignoli della case del nostro amato Centro Storico si spandeva lungo i vicoli.

Abbiamo bisogno di riprendere a sognare, abbiamo bisogno della rinascita della nostra Trebisacce e anche la musica di Antonio contribuisce a sensibilizzare.

Sono questi esempi che permettono di credere ancora nei valori etici VERI e  nella MUSICA come veicolo trainante di emozioni profonde, soprattutto perché il Maestro De Paola riesce a coniugare perfettamente voce e cuore, per cui le note sono un tutt’uno con l’animo e quando ciò accade si chiudono gli occhi e si ascolta con il cuore.

RAFFAELE BURGO