Trebisacce-25/01/2022:   IL SENSO DELL’ESSERE

                                              

       IL SENSO DELL’ESSERE

 

Abbandonate l’apparenza, non v’importi che l’essere” (Charles Nicolet).

Ogni volta che abbiamo la possibilità e l’onore di dialogare con Maddalena La Polla, ne usciamo arricchiti spiritualmente, umanamente e culturalmente.

La sua delicatezza di sentimenti è tanta che ci si ritrova immersi in un universo fatto di cose semplici ma fondamentali per riappropriarci del senso vero e profondo della vita.

Desideriamo condividere questo suo splendido pensiero che, ne siamo certi, lascerà un ricordo indelebile in quanti leggeranno.

Squilla il telefono, un messaggio inatteso, il maestro Raffaele Burgo mi invita a condividere esperienze e riflessioni personali in un intervista. La gratitudine per la manifestazione di stima e affetto inevitabilmente si avvolge all’imbarazzo. Non sono solita raccontarmi, la riservatezza è un punto fermo. Attimi di indecisione, di disagio, fino al delinearsi di un pensiero “ e se raccontassimo un po’ di noi agli altri? forse potrebbe iniziare a generarsi fiducia di base, matrice di un pensiero libero e creativo e di relazioni covibranti….eccomi…Sono Maddalena, nome con cui ho fatto pace negli anni e sono architetto, professione con cui ancora devo far pace, ma che mi garantisce come sostantivo l’indecifrabilità dell’appartenenza di genere. Terminati gli studi liceali nella mia terra, dove le radici si inabissano salde nel profondo blu dello Ionio, decido di proseguirli nell’antico ateneo romano della Sapienza. Ignara del peso storico e sociale avuto nel 68” mi ritrovo alla facoltà di Valle Giulia. Sono anni in cui le differenze di classe ancora si avvertono e di cambiamenti, si abbandonano i piani di studio a favore di percorsi fissi, le matite, la china e rotoli di lucido lasceranno successivamente il posto al mouse, ai programmi, al computer. Riflessioni e disaccordi su come si veniva formati mi accompagneranno  assieme a notti lunghissime trascorse fra silenzio e musica  a buttar giu’ idee, a disegnare e sperimentare. Studio con alcuni architetti di fama nazionale e arrivo alla laurea con una tesi sperimentale sulla costa, l’amore per il mare e  la Calabria sono assordanti. Entro successivamente in diversi studi, due dei quali diretti da professori universitari, l’uno specializzato in urbanistica, l’altro in illuminotecnica che mi permetteranno di ampliare le mie competenze, facendo emergere una spiccata sensibilità verso una progettazione sostenibile su grande scala, accompagnata da una crescente passione  per la  progettazione luminosa sia in urbanistica che nel design. Conseguo diversi corsi di specializzazione fra cui quello in “Bioarchitettura”, complice l’esplosione di allergie a tratti invalidanti che mi spingeranno a dover prendere atto di urgenze sociali silenziate e del profondo rispetto per quanto mi circonda. Durante questo corso entrerò a far parte di un gruppo di progettazione che si affaccerà sulla scena internazionale partecipando a vari concorsi. Fra i tanti risvolti, ci sarà l’aver sondato l’evoluzione dell’idea progettuale con plastici e sculture fatti con materiali naturali e di riciclo e l’aver intuito come ricercare gli strumenti per  una professione sostenibile  ed olistica. Una serie di motivazioni sempre più incalzanti fra cui:  il senso di costrizione del panorama italiano, le tante letture nel tentativo di dare respiro globale ad una formazione culturale di stampo occidentale e cattolico,  il desiderio di alimentare le idee, di migliorare professionalmente, la curiosità insita, mi spingeranno a intraprendere negli ultimi anni una serie di viaggi nel sud- est asiatico, compatibili con la libera professione e con il lavoro stagionale dell’attività di famiglia. Più di ogni altra cosa determinante sarà una irrequietudine di fondo, arginata da sempre con lo sport praticato fin anche a livello agonistico e antidoto alle mie allergie, a spingermi a  percorrere la strada della ricerca interiore e spirituale  Non sono vacanze ma viaggi, spesso scomodi, costellati di imprevisti e di prove che mi  porteranno al raggiungere una grande flessibilità, scardinando schemi e cambiando il mio modo di osservare.. Mi ritroverò onnivora di sapere e sorpresa di me. Avrei potuto scegliere mete diverse,  ma il fascino delle favole orientali mi ha sempre stregata fin da bambina. La Turandot, Sherazade, i monaci guerrieri, i ninja, le antiche civiltà e forse gli anni trascorsi  nel cercare di reperire con grande difficoltà materiale su queste civiltà, per comprenderne aspetti sempre più complessi anche dal punto di vista professionale, mi indurranno a partire per mete lontane  fin in Australia . Allontanarmi dal continente semplificherà le considerazioni globali scaturite dai libri mediante l’ esperienza diretta. Più chiara mi apparirà la situazione nazionale italiana fatta di luci ed ombre , di potenzialità scivolate nell’oblio e del non voler importare le eccellenze di società strutturate in maniera diversa. Perché si tende a prendere il peggio? Stavo per preparami ad affrontare un nuovo viaggio quando il mondo si ferma per di una pandemia globale il Covid. Ormai sono quasi due anni che si vive in uno stato di emergenza, la vita di tutti è cambiata. Prima o poi doveva succedere, abbiamo raggiunto il punto di rottura, quello che non va più bene emerge con violenza, l’uomo si ritrova a fare i conti con se stesso, malato per eccesso o per difetto. Siamo di fronte a scelte decisive che ridisegneranno le società, i loro meccanismi e le città che le accolgono. Si dovrà avere la forza ed il coraggio di immaginare un futuro diverso, ritornare alla cultura, alla conoscenza, che ha un cuore come dicono gli indigeni dell’amazzonia, dare il tempo alla nostra anima di raggiungerci e connettersi con l’anima mundi. Riscoprire quelle qualità umane che progressivamente si sono perse con il degrado della mente, come solidarietà, compassione, la capacità di comunicare e ascoltare davvero, non in maniera virtuale, ma mettendo in gioco il corpo, le emozioni, la nostra interiore verità. L’Italia sta attraversando un periodo fosco, ognuno sta cercando di uscire dal proprio inverno, non è facile bisogna trovare forza e speranza rimanendo fedeli a se stessi. Molti hanno sofferto, e molto hanno perso. Il futuro è incerto, ma ci attende. Bisogna provare a ricostruirlo. L’arte in tutte le sue forme, gli affetti, gli amici, il cielo stellato ed il mare mi accompagnano”.

Ringraziamo Maddalena per essersi aperta con noi e per aver voluto condividere un pezzo della sua vita, augurandole di continuare sul Do intrapreso, che è il percorso giusto per elevarsi verso le vette elevate della Vita!

RAFFAELE BURGO