Trebisacce-26/01/2022: LA STORIA DI UNA DONNA STRAORDINARIA

               

      LA STORIA DI UNA DONNA STRAORDINARIA

 

Le donne forti sono come uragani. Diventano indomabili, quasi irraggiungibili. Non si fermano davanti a nulla. Sono discrete e amano quasi in segreto. Hanno sguardi sicuri e il cuore pieno di lividi. Sorridono e ingoiano lacrime. Loro, sono le donne che fanno la differenza”(Luna Del Grande).

Un giorno di tanti anni addietro, ci trovavamo, a Taranto, nella palestra dei due nostri grandissimi amici Roberto De Ronzi ed Elena D’Arcangelo.

Dopo un po’ entrano un papà con il figlio e mentre quest’ultimo inizia il suo allenamento, Elena ci chiede di ascoltare con attenzione la storia che Roberto, il papà di Marco, ci avrebbe raccontato.

Ebbene, da quel momento in poi la mia vita si è arricchita ancora di più, in quanto oltre ad avere ascoltato una storia meravigliosa, fatta di dolore che, dopo, si è trasformato in una grandissima gioia, abbiamo trovato degli amici splendidi.

Ebbene, mancava ancora un tassello fondamentale: conoscere la moglie di Roberto e mamma di Marco, per cui attendavamo con ansia il giorno in cui avremmo avuto l’onore di stringere la mano ad una donna straordinaria, che aveva fatto della lotta contro le brutture della vita, uno dei suoi cavalli di battaglia.

E quel giorno finalmente arrivò. Ed è stato veramente gratificante sotto tutti i punti di vista.

Ultimamente abbiamo avuto la gioia di farci raccontare da questa grandissima Donna, Cinzia Vozza, qualcosa di sé e, seppur nella sua riservatezza, ci ha fatto questo dono stupendo, che condividiamo con tutti i nostri lettori.

Buongiorno a tutti, sono Cinzia Vozza, ho 50 anni, ho un diploma in Ragioneria, che non ho mai usato, perché i miei interessi sono sempre stati altri. Fin da bambina, forse perché penultima di 7 figli, sono sempre stata molto autonoma; nelle famiglie numerose si cresceva con  l’esempio e la guida dei fratelli più grandi, i genitori facevano ciò che potevano per darci il necessario, l’educazione di cui erano capaci e l’affetto, sempre in linea con una morale religiosa che ha accompagnato ed ispirato tutta la mia esistenza, mettendomi davanti ad una  realtà che non era distorta come ora. Terminati gli studi ho sempre lavorato nel settore abbigliamento come commessa, come ogni ragazza, ho sempre amato la moda ed il mio idolo era Gianni Versace.

Gesù è nella mia vita onnipresente, da sempre, e grazie a Lui ho sempre cercato di agire nel modo più corretto ed umano possibile, anche a costo di passare per una folle quando con le mie parole cercavo di evangelizzare i miei interlocutori, perché la Parola di Dio è un seme dentro di noi e attraverso noi deve crescere, uscire ed essere portata ad ogni fratello, seminandola nel suo cuore. C’è stato un momento della mia vita in cui ho anche pensato di entrare in convento, ma il Signore aveva per me altri progetti. Ho incontrato mio marito Roberto, ci siamo innamorati e siamo sposati da 30 anni. Bene, dopo alcuni anni ho scoperto quale fosse la missione che Dio aveva in serbo per me: sarei stata una  madre, una madre speciale.

Sì, perché il mio primogenito, Marco, è autistico. Marco, insieme a Barbara, sono il dono più grande che Dio abbia potuto darci. Essere la madre di un bimbo autistico in questo mondo così arido, che discrimina per ignoranza, nel senso puro della parola, che ha letteralmente paura della diversità è stato, ed è davvero molto difficile e doloroso. Mi sono reinventata, dovevo difendere il mio bambino e nello stesso tempo insegnargli tutto e guidarlo nel suo percorso di vita estremamente parallelo agli altri bimbi. Al Signore chiedevo strumenti, forza e pazienza, perché di amore traboccavo per quell’esserino meraviglioso!!!

Mai ho chiesto perché a me!! Ma ringraziavo  per averlo avuto io, passando per matta tra le mamme dei suoi compagni di scuola.

Oggi Marco ha ben 23 anni e di strada ne ha fatta tanta, tanti obiettivi raggiunti ed un’anima dolce e gentile, priva di qualsiasi forma di cattiveria, che senza falsa modestia, ma con vera umiltà, vive ogni giorno ringraziando Gesù per la fortuna di avere una famiglia che lo ama e che è sempre presente in ogni sua gioia o difficoltà. Donare e donarsi per aiutare gli altri è il dono più bello che si può fare a se stessi. Io l’ho imparato proprio dalla mia totale dedizione a lui e alla mia famiglia, e questo mi ha dato la naturale capacità di farlo con chiunque fosse in difficoltà. Mai gioia è più grande di qualcuno che è felice grazie al tuo aiuto.

In questo momento così tragico purtroppo, ciò che mi sgomenta maggiormente è l’odio e la divisione che si è creata tra le persone. Qualcuno disse:” Non sono d’accordo con il tuo pensiero, ma lotterò con tutte le mie forze perché venga rispettato!”

I sentimenti fondamentali e le azioni ad essi connessi ormai sono un lontano ricordo. Spero che la gente non dimentichi mai la sensazione meravigliosa che danno un abbraccio o un bacio.

Per il futuro continuerò a lavorare per rendere il mio ragazzo più autonomo possibile, perché sia felice e realizzato. A questo progetto ho un team meraviglioso composto da mia figlia Barbara, che è per me una forza, il mio rifugio, la mia complice, la ricompensa d’amore più grande che abbia mai potuto avere, e posso amarla e stringerla ogni volta che io o lei ne abbiamo bisogno. E poi Roberto che è stato un compagno ed un padre sempre presente, un’anima gentile e delicata, che spesso ho dovuto sostenere perché la bruttezza umana spesso ci ha coinvolti in situazioni estreme. Nel tempo si sono uniti a noi in questo progetto, i nostri familiari più stretti, gli amici veri, che abbiamo la fortuna di avere, gli allenatori del nuoto e della palestra di Marco, maestri di sport e di vita, che lo hanno portato a competizioni Nazionali paralimpiche dove si è distinto portando a casa medaglie d’oro e traguardi meravigliosi che mai avrei pensato solo pochi anni addietro.

A tutte queste persone devo tanto. Per il momento prego per loro perché Dio li ricompensa del bene che fanno.

Grazie per la vostra attenzione, per aver dato voce ad me che sono solo una mamma”.

Ringraziamo dal profondo del cuore questa donna, mamma e moglie meravigliosa, perché il suo è l’esempio più bello che si possa trasmettere: un esempio fatto di amore puro, di Fede profonda, di sentimenti che dovrebbero essere annidati nel cuore e nell’animo di tutti noi.

Grazie, Cinzia! Grazie per tutto ciò che rappresenti e grazie per averci reso partecipi di un pezzo importante della tua vita.

RAFFAELE BURGO