Trebisacce-19/03/2022:     PREGARE CANTANDO

  

                           

                       PREGARE CANTANDO

 

«Cantemus Domino, gloriose enim magnificatus est! Voglio cantare in onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato».

Il nostro territorio ha sempre espresso grandissimi talenti in ogni settore, ma quelli di cui andremo a scrivere appartengono alla categoria di giovanissimi davvero speciali, capaci di profondere sentimenti veri ed in grado di rappresentare un esempio positivo da imitare e da seguire.

Alessia e Francesca Moscatelli sono due splendide sorelle, che fin da piccolissime hanno dimostrato di possedere il classico “fuoco sacro” per la musica, tanto da iniziare a studiare pianoforte inizialmente da Cabiria Armentano, per poi proseguire con la pianista Tecla Cerchiara, con l’obiettivo di sostenere l’esame di ammissione presso il Conservatorio “Giacomantonio” di Cosenza.

Dotate di enormi potenzialità, Alessia e Francesca, con grandissimo spirito di condivisione, accompagnano la Santa Messa nella Chiesa Cuore Immacolato della Beata Vergine di Trebisacce, innalzando attraverso il canto una preghiera a Dio.

Ascoltare Alessia all’organo e Francesca cantare il Salmo, con la sua voce dolcissima, significa immergersi tutt’uno con la Parola di Dio.

Puntualmente, ogni domenica, riescono a trasmettere ai fedeli presenti delle emozioni molto forti, facendoli immergere in un’atmosfera veramente “intima” con il Signore.

Cantare non è un problema musicale, ma spirituale. Canta chi ama.

Queste due giovanissime ragazze, con grande dolcezza, inviano un grande messaggio, quello di coinvolgersi in questo percorso, perché cantando si prega meglio e si prega meglio cantando.

Quando Francesca inizia a cantare puoi notare dai suoi occhi che si immerge in un mondo tutto suo, si isola da tutti immedesimandosi in quella che diventa vera e propria preghiera, diventando tutt’uno con il canto  e con la musica: voce, cuore, animo, melodia diventano una cosa sola.

Si distinguono, nonostante la loro età, anche per la loro semplicità, modestia ed umiltà e per la moralità che ne fanno un esempio per moltissimi giovani, che si perdono nei meandri della solitudine e della disgregazione dei princìpi.

Alessia e Francesca ci trasmettono un messaggio importante: siamo nell’epoca della comunicazione, e mai come oggi ci accorgiamo come sia complicato comunicare, infatti è necessario conoscere le lingue, gli strumenti, la tecnologia, ma la vera storia degli uomini non si può leggere senza l’amore e senza la musica come preghiera ed entrambe hanno sempre ascoltato il loro cuore e grazie a questo sono rimaste se stesse, con i loro valori, con la loro passione, con la loro semplicità.

Orgoglio del papà Umberto, della mamma, Monica Barone, e di tutti i familiari, naturalmente oltre al loro contributo con il Coro della Parrocchia, spaziano in vari generi musicali, mostrando una grandissima versatilità che, di certo, le porterà lontano e darà loro gratificazioni future sempre più belle.

Riescono in un importante compito, quello di trasportare chi le ascolta, nel mondo pulito dei primi mattini del mondo, nel mondo puro della musica divenuta preghiera.

Il loro modo d’essere è come una mano generosa che versa speranza, balsamo per gli affanni, che sollecita bisogno di elevazione verso idealità morali, contro le malattie dello spirito.

Sono un meraviglioso esempio per tutti ed è bellissimo poter scrivere così di due giovani, in quanto riescono a trasmettere un insegnamento molto profondo: quando c’è la passione e si è cresciuti in un ambiente familiare capace di instradarle sulla Via dei valori veri della vita, il futuro non potrà che essere roseo.

Quando la Musica riesce a trasmettere emozioni e diviene preghiera, allora vuol dire di essere riuscita nel suo scopo, che non è soltanto quello di accompagnare la Santa Messa, ma diviene Messa anch’essa, con quei singulti interiori che permettono di “vivere” il mistero rendendolo quasi palpabile con il cuore oltre che con l’udito.

Alessia e Francesca, grazie alla loro dolcezza e bravura, riescono in tutto ciò con umiltà e semplicità.

Ed allora, queste ragazze di provincia, della nostra sana provincia, ci insegnano che tutti abbiamo il dovere di sognare, di pretendere da noi stessi il sogno, di caricare di sogno il nostro oggi, perché diventi ragione del domani che vogliamo.

RAFFAELE BURGO