Mandatoriccio-26/07/2022: Il caldo torrido non ha fermato il consenso di pubblico alla presentazione del nuovo libro di Franco Emilio Carlino, ‘Mandatoriccio. Il Feudo dell’Arso e la Torre Stellata’
Il caldo torrido non ha fermato il consenso di pubblico alla presentazione del nuovo libro
di Franco Emilio Carlino, ‘Mandatoriccio. Il Feudo dell’Arso e la Torre Stellata’
Nella suggestiva e affascinante scenografia della Torre dell’Arso della nobile famiglia Toscano Mandatoriccio Mascaro, il 24 luglio u.s., allo Scalo di Mandatoriccio, sfidando il caldo torrido di questi giorni, alla presenza della padrona di casa Sig.ra baronessa Angela Toscano Mandatoriccio Mascaro e di un considerevole e interessato pubblico, ha avuto luogo la presentazione del nuovo volume di Franco Emilio Carlino, Mandatoriccio. Il Feudo dell’Arso e la Torre Stellata. Lo storico, mandatoriccese di nascita e rossanese di adozione, è Socio Corrispondente dell’Accademia Cosentina, componente dell’Università Popolare di Rossano e socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria. Il robusto saggio di oltre 300 pagine è stato pubblicato dalla storica casa Editrice di Cosenza, Luigi Pellegrini, che ha fatto sentire la sua vicinanza all’Autore con un sincero pensiero di saluto e di congratulazioni: “Buonasera a tutti, sono sinceramente dispiaciuta di non poter essere assieme a voi, in questa bellissima occasione, ma inderogabili impegni familiari mi hanno costretta a rinunciare ad un evento cui tenevo in modo particolare.
Non è soltanto per il rapporto di stima e amicizia che mi lega – e unisce la casa editrice Pellegrini – a Franco Emilio Carlino, uno degli autori che più si distingue per serietà, competenza e originalità, nelle sue ormai decennali ricerche al servizio della Storia, e per assicurare a Mandatoriccio la conoscenza e la conservazione del suo ingente patrimonio storico-culturale.
Certo, questo elemento ha un peso rilevante: quando un autore dimostra di essere bravo – come Franco Emilio Carlino indiscutibilmente in questi anni è riuscito a fare – per una casa editrice come la nostra, che sulla valorizzazione dell’identità ha costruito il cammino che da settant’anni percorre – è il massimo. Significa il coronamento di una piccola sfida: lanciare nuovi prodotti editoriali, pubblicare libri, opere, ricerche in grado di proiettare l’immagine più positiva della Calabria, anche e soprattutto oltre i suoi confini.
Franco, anche questa volta ha centrato il bersaglio, scandagliando i meandri della storia di Mandatoriccio, la cittadina che gli ha dato i natali e che ama profondamente, arrivando a concludere l’enorme lavoro grazie al quale sono stati pubblicati negli anni decine di volumi essenziali per conoscere la storia di Mandatoriccio, dello Ionio Cosentino e, in definitiva, della Calabria. Opere per le quali la comunità di questo centro, al quale l’Autore dichiara ancora una volta tutto il suo amore e un attaccamento senza eguali, deve essere grata. Un caro saluto a tutti, con l’augurio che questa pubblicazione possa avere il successo che merita. Marta Pellegrini”.
Il pomeriggio culturale è poi proseguito impeccabilmente con l’intervento di Benedetta De Falco prefatrice del volume, la quale prima di entrare nel merito della Prefazione ha letto un breve saluto della padrona di casa che al riguardo scrive: “A distanza di un anno sono tornata alla nostra proprietà denominata “Arso” e il mio sguardo si ferma sull’antica torre di difesa, adagiata su una collina prospicente al mar Ionio e mi immergo in un mondo incantato; dinanzi a tanta bellezza che mi circonda osservo l’infinito; si ascolta in lontananza il rumore delle onde, il fruscio del vento, il garrito dei gabbiani. Mi soffermo a guardare le imponenti mura del castello avvolte nel silenzio, che li circonda, silenzio che parla, parla ed entro in una atmosfera particolare, fatta di tante suggestioni, che provocano un incantesimo di vera magia “un flusso di luce, una lama d’ombra, un tronco che si perde verso l’alto, dei fiori multicolori e profumati, i fichi d’India, foglie dalle tante forme, voci delle creature selvatiche, fruscii e silenzi” Si entra in un mondo, che nasconde tanti misteri e può raccontare tante storie, legate alle vicende umane. Sono secoli, ormai, che il maniero si concede un meritato riposo, anche il vecchio ponte levatoio ha smesso il suo lavoro ed invita i visitatori al passaggio. Oggi dobbiamo tutti chiamarci costruttori di ponti tra gli uomini, così che ognuno possa trovare nell’altro non un nemico, ma un fratello da accogliere ed abbracciare. Poi giunge il periodo estivo e ritorna da Milano mia nipote Giulia, alla quale sono grata, e si uniscono a lei giovani che hanno formato un comitato per eventi culturali ed io colgo l’occasione per ringraziare di cuore Benedetta De Falco e gli altri componenti; tutti ragazzi coraggiosi e creativi nel loro non facile lavoro; si proiettano documentari, vecchi film, che vengono commentati e si termina con una serata musicale; tanti strumenti che messi insieme formano una piccola orchestra; la musica si scrive in bianco e nero, ma porta con se tutti i colori, che suonano contemporaneamente e immortalano l’immagine di un grande arcobaleno: lo stesso in cui Dio ci sorride.
La stessa padrona di casa ha inteso poi rivolgere un personale saluto all’Autore del volume: “All’egregio prof. Carlino va il mio ringraziamento di vero cuore per aver dedicato questo importante lavoro alla Torre dell’Arso, risalente all’epoca di Federico II, lavoro molto impegnativo per la ricerca di cenni storici, non facili da reperire. Lei come storico e uomo di profonda cultura ha dimostrato ancora una volta il suo grande amore per il paese di Mandatoriccio, per il suo territorio ed i suoi scritti mantengono vivo il ricordo di un importante passato, purtroppo da anni dimenticato. Dall’alto della Torre millenaria che ancora il sole illumina e la pioggia sferza sembra irradiarsi un compiaciuto sorriso per ringraziarla di tanto riconosciuto lavoro storico-culturale. Angela Toscano Mandatoriccio”.
Si è continuato con l’intervento della Prefatrice che si è soffermata sul lavoro fatto esposto in maniera rigorosa e chiara nel quale è stato riassunto quello che è il Manifesto di Fiuminarso.
I lavori sono proseguiti con l’intervento dell’Autore che dopo aver ringraziato quanti intervenuti, la prefatrice Benedetta De Falco, Giulia Mascaro, i ragazzi di Fiuminarso, la Casa Editrice ed in particolare la padrona di casa Sig.ra baronessa Angela, è passato alle considerazioni conclusive su libro sottolineando alcuni aspetti non secondari presenti nel volume. “Quella di questa sera – introduce Carlino – è una presentazione che potremmo definire atipica, infatti è insolito che un autore presenta da se il proprio lavoro, ma era tutto previsto avendo volutamente rinunciato a una prefazione secondo la tradizione editoriale sui contenuti del volume per dare spazio ai ragazzi di Fiuminarso perché potessero in qualche modo raccontarsi e far comprendere quale è il loro pensiero, quali sono le loro idee da portare avanti e dove vogliono arrivare”. L’esposizione sui contenuti del volume è stata poi un’amichevole conversazione orientata tra le finalità che hanno portato l’Autore a realizzare il volume e i contenuti tanto da sollecitare l’attenzione e la riflessione dei presenti sulla enorme vitalità e importanza che il territorio rappresentato ha avuto nel periodo considerato, dal quale, richiama l’Autore, “dovremmo trarre insegnamento e farne tesoro”.
“Il libro – continua Carlino – è dedicato alla mia terra con affetto e gratitudine. Non poteva essere diversamente. Io sono nato a Mandatoriccio e per quanto breve sia stata la mia presenza per motivi di studio prima e di lavoro dopo, questo Borgo rimane sempre nel mio cuore. Un volume articolato in 6 Capitoli e 2 sezioni fotografiche. La prima dedicata a Mandatoriccio con le più belle e suggestive foto del Borgo e la seconda al castello o Torre dell’Arso. Immagini dalle quali affiora tutta la sua centenaria e suggestiva bellezza. Infine completano il volume una ricca Bibliografia e Sitografia, la Bibliografia dell’Autore ed un Indice ragionato onomastico, toponomastico e delle cose notevoli, generalmente molto apprezzato soprattutto dagli studiosi scrupolosi ed esigenti. L’opera conclude un lungo percorso storiografico e di documentazione ricco di molte personali soddisfazioni”.
Il contributo di Carlino è stato poi articolato facendo leva su due parole riassuntive: desiderio e ragioni. “Per quanto riguarda il desiderio, io credo che chiunque ha voglia di conoscere a fondo le proprie origini e le vicende e le influenze storiche che lo hanno riguardato, e questa voglia è sostanza della nostra ragione, che non ci deve mai abbandonare, anzi va sostenuta e alimentata continuamente allo scopo di fare memoria comune del nostro passato per immaginare positivamente il nostro futuro. Le ragioni che mi hanno persuaso a realizzare la presente pubblicazione sulla Torre stellata dell’Arso sono quelle di gratitudine verso la mia terra nella quale rimangono depositati gli affetti, le amicizie e i ricordi personali di una vita; la volontà di chiudere il cerchio delle mie pubblicazioni su Mandatoriccio con uno studio dedicato esclusivamente alla Torre dell’Arso; l’irresistibile attrazione e la suggestione che questa struttura medioevale da sempre esercita sulla mia fantasia, stimolandone il profondo desiderio di conoscere i suoi segreti e i misteri della sua storia probabilmente millenaria ed infine quella di provare una grande riconoscenza nei confronti della stessa Torre che personalmente ho sempre considerato come qualcosa di non distaccato, ma di familiare, che ti trasmette sicurezza, sollievo e protezione. La sua austerità ti tranquillizza. Sensazioni che personalmente ho sempre percepito e continuo ad avvertire ogni qual volta ritorno al mio paese. La Torre, che padroneggia sul tratto di mare ancora incontaminato del litorale mandatoriccese, diventa, infatti, il primo concreto elemento di riferimento che incontri lungo la strada di ritorno, motivo per il quale avverti emozioni indescrivibili, poiché ti dà la fondata consapevolezza di essere giunto finalmente a casa”.
Carlino, in ultimo, ha chiuso la sua dissertazione con alcune brevi note sui contenuti cui ha fatto seguito un appassionato intervento di saluto ai presenti sollecitandoli a fare onore alla immensa bellezza architettonica della Torre, ricca di testimonianze, circondata da un paesaggio spettacolare, vicino al mare, con alle spalle una collina splendida, vicino a meravigliosi borghi da rivivere e riscoprire per la loro cultura, tradizioni, cucina, monumentalità archeologia, potenzialità che non possono essere trascurate. È in questa cornice – conclude l’Autore- “che personalmente, con questa pubblicazione, mi auguro che la Torre e questo luogo possano trovare la giusta dimensione per diventare strumento di crescita e punto di riferimento per il territorio. Auguri a Giulia, a Benedetta e a tutti i ragazzi di Fiuminarso. Grazie ancora a voi tutti per la vostra qualificata presenza e alla famiglia Toscano Mandatoriccio Mascaro per la magnifica e bella serata”.