Corigliano Rossano-07/08/2022: Riscuote i favori della critica il nuovo Volume di Franco Emilio Carlino, Storia di un Territorio. Il Reventino-Savuto. La presentazione, ricca di significati si è tenuta a Villaggio Mancuso Taverna (CZ).
Riscuote i favori della critica il nuovo Volume di Franco Emilio Carlino, Storia di un Territorio. Il Reventino-Savuto. La presentazione, ricca di significati si è tenuta a Villaggio Mancuso Taverna (CZ).
Nella incantata realtà della Sila Piccola catanzarese di Villaggio Mancuso di Taverna, sede del grande Albergo delle Fate, nei giorni scorsi, nella Sala Convegni “A. Garcea” di Parco Monaco, di fronte a un preparato e accreditato numero di intervenuti è stato presentato il recente volume di Franco Emilio Carlino, Storia di un Territorio. Il Reventino Savuto.
Carlino, rossanese di adozione, ma di origini mandatoriccesi, è Socio corrispondente dell’Accademia Cosentina, della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e Componente del Comitato Scientifico dell’Università Popolare di Rossano.
La presentazione vera è propria è stata preceduta dalla esecuzione di un brano dialettale dedicato al Reventino eseguito alla chitarra da Francesco Talarico. Il programma del pomeriggio culturale ha visto alternarsi nei saluti la casa Editrice Pellegrini di Cosenza, che impossibilitata a partecipare ha fatto pervenire una sua nota: “Buonasera, avrei partecipato con piacere alla presentazione di questo bel libro, l’ennesima fatica di Franco Carlino che ho avuto il piacere di seguire durante la sua realizzazione, e di cui conosco, perciò, l’importanza, il valore, le peculiarità storiche e culturali, ma sono stata trattenuta a Cosenza a causa di impegni indifferibili. […] Tutto ciò, tuttavia, non impedisce di considerarmi idealmente insieme con voi: con l’autore, in primo luogo, che ringrazio ancora per questo nuovo contributo, e con il pubblico presente, al quale invio, da parte mia, di mio padre Walter, di mia sorella Sara, e di tutto lo staff della Luigi Pellegrini Editore, i saluti più sinceri. Mi auguro che il libro possa essere presentato quanto prima anche sul nostro Terrazzo, a Cosenza. Sarà l’occasione per favorire un confronto tra ricercatori e appassionati di storia e cultura cittadina, disciplina che, grazie al contributo di studiosi seri e preparati come Franco Carlino, sta vivendo una fase di forte rilancio suscitando attenzioni e interessi diffusi. Vi lascio al vostro lavoro augurandovi un incontro fruttuoso. Marta Pellegrini”; di Giovanni Renda, Prefatore del volume, di Mario Migliarese, presidente dell’Associazione ‘U *hocularu, autore della nota sulla fotografia, dello stesso Francesco Talarico vicepresidente dell’Associazione ‘U *hocularu, autore della Postfazione e di Salvatore Tozzo, ricercatore di storia locale e Referente organizzativo del Convegno, i quali hanno apprezzato notevolmente il lavoro fatto da Carlino. La presentazione del Volume è stata curata da Giuseppe Musolino, autore di Storia locale il quale ha tracciato una descrizione molto importante del saggio storico-antropologico dell’Autore. Nella sua esposizione Musolino, ha offerto la più corretta chiave di lettura del lavoro di Franco Emilio Carlino che è quella della lingua e delle tradizioni, legame che unisce l’Autore agli amici Migliarese e Talarico nella comune origine sciglianese dei loro comuni di origine, vale a dire Mandatoriccio e Petronà. Carlino anche in questa occasione riscuote i favori della critica e regala a quanti intervenuti un pomeriggio culturale ricco di fatti storici e riflessioni.
“Il lavoro di Franco Carlino – continua Musolino – nella sua composizione segue uno schema abbastanza regolare e sistematico che ne sortisce un mix molto equilibrato e gradevole tra linguaggio classico dei brani degli antichi autori, cucito e raccontato con le parole dell’Autore stesso in maniera mirabile. Relativamente alle qualità della scrittura e del libro come prodotto editoriale, – continua ancora Musolino – ho molto apprezzato lo stile narrativo di Franco Carlino. Mi piace il suo uso delle frasi piuttosto brevi, l’efficace uso delle incisive, la precisione nell’uso del corsivo, i link a pagine internet sempre funzionanti. Oltre a ciò è doveroso sottolineare la poderosa sezione bibliografica che si sviluppa sia nei puntuali riferimenti nelle note a piè di pagina sia nelle pagine finali dove il lettore può trovare le indicazioni per eventuali approfondimenti. La sitografia contiene i link alle pagine internet consultate dall’Autore, ormai a tutti gli effetti da considerare un’estensione obbligatoria della bibliografia. Infine la presenza dei tre indici che Carlino include nel suo lavoro: l’Indice dei Nomi, quello dei Luoghi e quello delle Cose notabili, non semplici elenchi e numeri di pagine ma veri e propri indici ragionati che suggeriscono al lettore se quelle pagine sono effettivamente di suo interesse. Si tratta di un qualcosa di intermedio tra un glossario e una mini-enciclopedia dove il lettore che non è molto pratico dei termini usati nei libri di storia, può trovare aiuto per comprendere appieno il significato di quello che legge. Infine, il volume è corredato da un interessante apparato fotografico che rende l’opera preziosa”.
La presentazione è terminata con l’intervento dell’Autore che dopo aver ringraziato tutti per la sentita e attenta partecipazione, gli amici relatori e il reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro per la gentile concessione dei locali e il suo Comandante Col. Cucci, si è brevemente soffermato sulle ragioni che lo hanno convinto a realizzare il volume, ossia l’aspirazione di dare il proprio contributo allo studio del meraviglioso territorio del Reventino-Savuto e alle sue Comunità al quale il volume è dedicato per la loro ricchezza ambientale che fa da cornice a una cultura millenaria, ricca di storia, arte, architettura, archeologia e tradizione.
Al riguardo, l’Autore ha sottolineato come il volume, articolato in 27 finestre che si aprono sul territorio di pertinenza, cerca di coglierne ogni minimo particolare. “Spostarmi tra i vari borghi Arietta, Bianchi, Carlopoli, Carpanzano, Castagna, Cerva, Cicala, Colosimi, Decollatura, Feroleto Antico, Mandatoriccio, Miglierina Motta Santa Lucia, Pagliarelle, Panettieri, Parenti, Pedivigliano, Petronà, Platania, San Pietro Apostolo, Savelli, Scigliano, Serrastretta, Sersale, Soveria Mannelli, l’Abbazia di Corazzo, – sottolinea l’Autore – è come aver vissuto per due anni una transumanza storico-culturale di grande interesse e coinvolgimento, che pur non conoscendo i paesi è come se li avessi realmente attraversati e calpestati palmo per palmo. Questo lavoro sulla Storia del Reventino-Savuto è il risultato di relazioni intessute tra amici accomunati da un’unica passione quella della valorizzazione del territorio, mediante la riscoperta delle proprie origini, delle tradizioni, dei costumi, dell’ambiente circostante, del patrimonio monumentale e archeologico e delle bellezze artistiche; il tutto ispirato dal proposito di recuperare il comune idioma dialettale. Perlustrare questi luoghi attraverso la ricerca, mi ha concesso di indagare sulla matrice rurale della cultura delle diverse popolazioni riconquistandone un profilo storico di notevole valore oltre che comprenderne l’identità e il senso di appartenenza che i singoli borghi, attraverso le loro comunità continuano a preservare. Si tratta di un lavoro di documentazione storica che si prefigge lo scopo di avvicinare il lettore alla propria terra nella speranza di preservarne il patrimonio nelle diverse sfaccettature incoraggiandone un rinnovato interesse. Le mie intenzioni volevamo essere quelle di cogliere frammenti di storia a me sconosciuti. Guardare al passato come una speranza. Catturare tracce di vita vissuta in un’atmosfera spesso indefinita che raccontano luoghi, cose e persone che ci hanno preceduto. Nel corso del mio vagare tra le pagine dei numerosi autori ho incontrato informazioni degne di essere raccontate e riproposte. Come nei precedenti lavori anche in questo ho inteso privilegiare lo scopo didattico narrativo per far conoscere le singolarità oltre che storiche anche ambientali, archeologiche, architettoniche e artistiche delle diverse località.
Auspico, pertanto, che coloro che avranno la possibilità di leggere il libro, possano accostarsi ancora di più alle proprie origini allargando il proprio sapere, ruolo imprescindibile degli avvenimenti storici di cui tanto sono impregnati i borghi del Reventino-Savuto in esso rappresentati”.