TREBISACCE Ospedale “Chidichimo”: c’è la struttura pronta, c’è il Codice Ospedaliero,
ci sono anche i nuovi letti arrivati da poco, ma manca tutto il resto. A cominciare dai
medici e dall’effettiva volontà di riaprirlo veramente. Si allontana perciò la possibile
riapertura dell’Ospedale dell’Alto Jonio perchè, secondo quanto ha dichiarato il Presidente
Occhiuto in visita in città, per riaprirlo è necessario un grosso investimento e perchè in
tutta la Calabria mancano i medici. In realtà cosa ha lasciato la visita istituzionale del
Presidente Occhiuto in città oltre all’aver messo piede per la prima volta da Presidente
della Regione a Trebisacce (non è poco visto che è Governatore da quasi un anno!), oltre
alle calorose strette di mano e all’aver conosciuto di persona gli amministratori comunali
in carica e la gente di Trebisacce? A dire tutta la verità, la sua visita, seppure di carattere
istituzionale e non operativa, ha lasciato poco o niente! La gente era infatti accorsa in
massa nella Sala Consiliare per accogliere e salutare il capo dell’esecutivo regionale ma
anche per sentirsi confermare (almeno questo!) l’impegno da parte sua, in qualità di
Presidente e di Commissario Straordinario, a voler passare dalle parole ai fatti ed a
disporre finalmente l’apertura dell’Ospedale. Sulle tre problematiche sottoposte alla sua
attenzione dal Sindaco Alex Aurelio prima a Catanzaro circa un mese addietro e di nuovo
nel suo intervento introduttivo nel quale lo ha salutato e ringraziato a nome della città, il
Presidente Occhiuto è stato evasivo e, a parere di molti, in particolare nella problematica
più importante e più urgente riguardante il “Chidichimo”, è incappato addirittura in una
inspiegabile gaffe. Dopo aver dato atto dell’importanza del “Chidichimo” come presidio
sanitario di livello comprensoriale e quale ospedale di frontiera, strategico quindi per
interrompere l’intensa migrazione sanitaria e la conseguente emorragia di risorse
economiche verso la Basilicata, ha infatti assunto l’impegno di rivisitare il Piano
approvato dagli ex Commissari e di inserire il “Chidichimo” nella rete ospedaliera della
Calabria come “ospedale di frontiera” e non come “ospedale di zona disagiata”,
dimenticando però, o trascurando il fatto che, a prescindere dalla funzione e dal nome, il
“Chidichimo” è già da anni inserito, almeno sulla carta, nella rete ospedaliera regionale
con il Codice Ministeriale n. 201180016 attribuito dall’Asp di Cosenza con Delibera n.
1415 del 2 agosto 2018 e disposto dall’ex Commissario Scura in ottemperanza della
sentenza del Consiglio di Stato n. 2151 del 2015. Oltre comunque all’inserimento nel
nuovo Piano della rete ospedaliera regionale, il Presidente Roberto Occhiuto, seppure
impegnato indirettamente in campagna elettorale (il fratello Mario è candidato in FI) ha
parlato chiaro e messo le mani avanti dicendo che è difficile in questo momento riaprire il
“Chidichimo” perchè “ci vuole un grosso investimento che non c’è – testuali parole – e
soprattutto perchè mancano i medici”. I Concorsi espletati finora, secondo quanto lui
stesso ha affermato, sono andati deserti perchè i medici scelgono di andare nelle strutture
private dove vengono pagati meglio e dove lavorano in condizioni di maggiore sicurezza,
tanto da costringerlo ad ingaggiare 500 medici cubani. E allora, siccome i medici negli
ospedali non sono un optional, il destino del “Chidichimo”, almeno per il momento,
sembra essere segnato. Al Presidente Occhiuto va comunque riconosciuto il merito di
aver parlato chiaro e di non aver approfittato della campagna elettorale per fare le solite
promesse che hanno fatto tutti gli altri prima di lui. Ha comunque assicurato di ritornare