Trebisacce-17/11/2022: PER UNA SCUOLA DI QUALITÀ E LA VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE VIAGGIO A BRUXELLES DI ALCUNI ALUNNI DELL’I.T.S. FILANGIERI DI TREBISACCE Di Pino Cozzo

 

 

 

 

PER UNA SCUOLA DI QUALITÀ E LA VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE

VIAGGIO A BRUXELLES DI ALCUNI ALUNNI DELL’I.T.S. FILANGIERI DI TREBISACCE

Di Pino Cozzo

 

La maggior parte dei paesi postmoderni, nel definire i fattori d’investimento e gli obiettivi strategici delle rispettive politiche economiche, sociali e scolastiche ha individuato nell’efficacia e nell’efficienza dei propri sistemi educativi e nella valorizzazione delle risorse umane gli elementi fondamentali per garantire livelli di formazione di alto e qualificato profilo, assicurare competitività e sviluppo al sistema produttivo e promuovere l’educazione alla cittadinanza, nonché la crescita democratica delle proprie comunità. Le dimensioni “locale” e “globale” condizionano continuamente i sistemi educativi, incidendo non solo sugli aspetti strutturali, organizzativi e operativi, ma anche sulle attitudini e sul valore professionale degli operatori e sulla qualità dell’offerta educativa e formativa che essi saranno in grado di erogare. Di conseguenza, il processo di sviluppo dell’autonomia e del federalismo dei poteri istituzionali richiederà un impegno sempre maggiore per assicurare la qualità dei servizi e, in particolare, di quelli dell’istruzione e della formazione. Per raggiungere tali traguardi, si rendono sempre più necessari non solo interventi di carattere strutturale e organico, ma anche tecniche e metodologie funzionali ad una scuola che sappia realmente interpretare le attese e le esigenze dei giovani e della società e che sia in grado di offrire reali opportunità formative attraverso la flessibilità e la personalizzazione dei percorsi e che si avvalga di competenze umane e professionali idonee allo scopo. Una scuola, insomma, d’ispirazione e di respiro europeo, che al tempo stesso sia profondamente radicata nelle tradizioni e nelle realtà nazionali e locali, abbia un’identità riconoscibile e condivisa, riconosca la molteplicità delle appartenenze e delle convinzioni culturali, senza negare, anzi esaltando, il valore delle diversità. Una scuola che, attraverso il sapere, il fare e l’agire formi i giovani come persone, faccia acquisire loro conoscenze e competenze adeguate e, nel contempo, li prepari all’inserimento nel mondo del lavoro. Nella società odierna, caratterizzata da uno straordinario incremento delle conoscenze, dalla continua e rapida realizzazione e diffusione di innovazioni scientifiche e tecnologiche, dalla globalizzazione dei mercati e dei processi di produzione, l’istruzione e la formazione assumono un ruolo sempre più rilevante, in quanto costituiscono non solo un fondamentale strumento di crescita umana, civile e culturale, ma anche un importante fattore di sviluppo sociale ed economico, di espansione delle opportunità produttive e delle potenzialità occupazionali, di orientamento e ri-orientamento delle politiche del lavoro. Rendere l’apprendimento più attraente e motivante diviene allora una scelta obbligata, se si vogliono realizzare elevati tassi di occupazione e livelli di competenza più qualificati, richiesti dal nuovo mercato del lavoro e contribuire a prevenire e ridurre i notevoli casi di dispersione scolastica e di disagio giovanile, ma, anche, dare spazio e opportunità di valorizzare le eccellenze, e  offrire elevati e pragmatici standard di esperienze alle ragazze e ai ragazzi più impegnati nello studio e nelle varie attività che la scuola propone e progetta. In linea con queste premesse, l’I.T.S. “G. Filangieri” di Trebisacce, guidato dal Dirigente Dott.ssa Roberta Boffoli, proprio in questi giorni, ha organizzato un viaggio a Bruxelles per visitare la sede del Parlamento Europeo ed assistere direttamente allo svolgimento di alcuni lavori programmati dagli organismi parlamentari. Sono accompagnati e guidati dai docenti Proff. Francesca De Salvatore e Marco Tramontano, estensore e proponente dell’iniziativa. Forse, allora, si può utilizzare un’espressione tramandataci dai nostri padri latini che suona come “Semper ad majora”.