Trebisacce-16/12/2022: Un successo l’evento dedicato ai pericoli di internet

Un successo l’evento dedicato ai pericoli di internet
Da oggi le ragazze e i ragazzi dell’Istituto “Ezio Aletti” di Trebisacce hanno qualche
certezza in più e sanno come fronteggiare i terreni minati di Internet. Un lungo
applauso suggella una mattinata dove le parole non sono soltanto appannaggio degli
adulti. Proprio loro, i più giovani, chiedono la parola e chiedono notizie e chiarimenti
a chi, ogni giorno, duella con i rischi e i relativi reati della vita.
Va in archivio così, alla fine di poco più di due ore di domande, suggerimenti e
riflessioni, l’importante convegno “Le insidie dei Social Network” voluto in primis
dal Dirigente Scolastico dello stesso “Aletti”, ing. Alfonso Costanza. Tutto si consuma
presso la Sala dell’ex Fornace di Trebisacce, sotto il patrocinio del Comune di
Trebisacce.
Il Dirigente Scolastico ing. Costanza, saluta i presenti. Non ci sono soltanto le classi
dell’Istituto. Non mancano anche importanti rappresentanti della carta stampata e del
mondo della cultura locale. Il sindaco trebisaccese dott. Alex Aurelio, all’ultimo
momento, deve declinare l’invito per importanti impegni amministrativi lontani dalla
città jonica. Il Comune, lo stesso, non fa mancare il suo prezioso apporto, degnamente
rappresentato dalla dott.ssa Daniela Nigro. Completa il “lotto” dei saluti istituzionali il
presidente del Consiglio di Istituto dell’Aletti. Avv. Francesco Chiaradia.
Il programma scivola spedito, senza cadere mai nel retorico di cert’altri eventi simili,
seguendo la scaletta di giornata. In ordine sparso si registrano gli apprezzati interventi
degli psicologi scolastici dott.ssa Rosa Cerchiara, dott. Michele Forciniti e dott.ssa
Rosanna Ruscelli. Di grande presa sul pubblico in sala sono anche le testimonianze
del prof. Giuseppe Pagliaminuto, docente dell’Aletti, e del presidente della
Fondazione Antiusura “San Matteo”, dott. Roberto E. Barletta.
Ascolta tutti l’ospite d’onore, il presidente della Sezione Penale presso il Tribunale di
Castrovillari, dott.ssa Giuseppa
Ferrucci. Lo stesso presidente più volte, a seguire,
sottolineerà l’eccezionalità dell’evento targato “Aletti”, infine congratulandosi con
l’organizzazione della mattinata locale. E si arriva al momento forse più importante e
fruttuoso della manifestazione: in sala l’ottimo prof. Mariano Catera – ben coadiuvato
dalla prof.ssa Giuliana Stabile – comincia a dare la parola a studentesse e studenti.
Martina, Alessio, Felisia… gli interventi fioccano e non solo di quelli solitamente
confezionati a bella posta da questo o quell’altro docente in aula.
Il presidente Ferrucci ha risposte su tutti. Per lo più desidera offrire un vademecum
per non rischiare più di tanto usando pc o telefonini. I più giovani ne hanno curiosità
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da soddisfare: dalle fake alle ingiurie su chat, fino alle sabbie mobili del
cyberbullismo così attuale oggi tra le ultime generazioni.
Un evento importante, quindi: va ribadito. Docenti e allievi vanno via più consapevoli
e meno “soli” di prima. Da domani anche in aula internet rappresenterà un pericolo
minore. Anche il presidente Ferrucci lo sottolinea nel suo commiato. Il caloroso
applauso che la saluta alla fine suggella tutto ciò.
«Credo che si possa archiviare la nostra manifestazione con una certa soddisfazione –
commenta il Dirigente Scolastico, ing. Alfonso
Costanza
– l’autorevolezza e la qualità
degli interventi di oggi ci lasciano in eredità un bagaglio di informazioni e
consapevolezze che sicuramente saranno fondamentali per il comportamento degli
adulti e dei giovani che frequentano questa nostra scuola. C’è poi da sottolineare il
grande piacere e onore che abbiamo avuto nell’ospitare una personalità del calibro
della dottoressa Giuseppa Ferrucci: il suo contributo è stato fondamentale e davvero
dalla sua variegata esperienza possiamo soltanto apprendere tutti. Credo e spero che
altri eventi del genere debbano essere messi in cantiere nell’Aletti, per garantire alle
nostre ragazze e ai nostri ragazzi di poter crescere in modo armonioso e consapevole e
non ritrovarsi nelle paludi proprie di certi meccanismi dei social netwo»
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