Trebisacce-21/04/2023:  IL SUO INSEGNAMENTO: GERMOGLIO DI VITA

                          

      IL SUO INSEGNAMENTO: GERMOGLIO DI VITA

 

Questo modesto scritto desidera sottolineare le qualità umane e tecniche di una persona che ha dimostrato, con i fatti, di voler portare avanti un discorso fatto di serietà e di professionalità.

Parliamo del Maestro Giuseppe Rossini, figlio del nostro Alto Jonio, prima di tutto grande uomo, nonostante la giovane età, e poi grande Insegnante di Sports da Combattimento.

Con il suo esempio è riuscito a ritagliarsi uno spazio importantissimo nell’ambito sportivo, riuscendo a coniugare in modo mirabile quelli che sono i valori etici con la tecnica, la biomeccanica, l’alimentazione e la filosofia.

Non vogliamo mettere in risalto le sue referenze ed i suoi titoli, perché sono così tanti i suoi successi in ambito nazionale, europeo e mondiale che ci vorrebbe uno spazio enorme per citarli tutti, pertanto vogliamo risaltare soprattutto le sue doti umane.

Il filo conduttore della sua “missione” è quello di arrivare al cuore di tutti, cioè degli atleti come dei genitori, cercando di risolvere con discrezione qualunque situazione.

Vive la sua vita in modo consono ai veri princìpi, quelli che risaltano ad ogni incontro, in ogni discussione, in ogni confronto.

Giuseppe ha sempre saputo che non vi può essere un autentico Maestro se prima non c’è l’uomo.

Ed il suo cuore di Maestro si strugge. Egli vuole vedere i suoi allievi come degli autentici uomini, forti cittadini.

Durante le sue lezioni, le sue gare, il pensiero dominante è quello di formare l’uomo del domani, l’uomo integrale: corpo, spirito, anima.

Egli lotta, spera e attende che il miracolo si compia.

Che i giovani, cioè, possano capire, svegliarsi dal sonno dell’indifferenza e tuffarsi  nell’oceano infinito della pratica che fa crescere anche dal punto di vista morale.

Ci piacerebbe definirlo come il “piccolo grande uomo maestro”; piccolo perché ha fatto della umiltà il punto centrale della sua esistenza. Ci vuole umiltà per riconoscere che siamo sempre discepoli e mai maestri.

Grande perché della sua vita ha fatto dono allo sport ed alla famiglia.

Ha saputo dare a piene mani, arricchendo la pratica dei suoi allievi di quei valori umani, tecnici, culturali e spirituali con i quali ha voluto riempire la sua esistenza ed il suo impegno sociale.

L’uomo pieno di sogni, di energia, il maestro carico di esperienza, che non perde mai di vista l’aspetto pratico delle cose e del mondo.

Questo era Giuseppe Rossini qualche anno addietro, questo è Giuseppe Rossini oggi, sempre con lo stesso progetto: avvicinare alla pratica delle sue discipline, rendere la palestra come un luogo d’incontro, di amicizia e fratellanza.

Tutto ciò traspare dalle sue parole, dai suoi sguardi, dai momenti di profonda partecipazione.

Insegnamenti, i suoi, che come semi vengono piantati nell’animo perché germoglino a tempo opportuno.

Questo giovane Maestro studia sempre, perché instancabile è la sua sete di sapere.

Non ricordiamo di averlo trovato una sola volta in ozio: continuamente a lavorare in palestra e nelle sue attività quotidiane per sostenere la sua splendida famiglia.

Legatissimo alla moglie ed ai figli, si dona strenuamente affinchè il suo esempio possa essere da stimolo positivo per tutti.

E’ per tutti un punto fermo, una forza vitale. E la sua figura si afferma come centro di una realtà che non conosce cadute o debolezze.

Non si è mai tirato indietro dinanzi a nessuna difficoltà o sfida, né sul ring e né nella vita. Non ha timore di niente e di nessuno, perché nella sua vita è stato sempre abituato a combattere e rialzarsi ogni volta che le avversità tentavano di abbatterlo.

In una faticosa transizione storica, marzialmente parlando, tra ricambi generazionali e crisi di valori, crisi di sistemi, ha garantito integrità.

La sua determinazione ha impedito  che il popolo marzialista ripiegasse su se stesso, smarrito: continua a condurlo, a curarlo, a sostenerlo con la forza del suo carisma.

A tutti ha sempre insegnato, e continua a farlo, apertis verbis, che per raggiungere qualsiasi meta è indispensabile il sacrificio, ha sempre consigliato di tenere presenti tre cose importanti: la rettitudine, l’impegno e la serietà.

La sua modestia gli impedisce di salire sugli altari, di pubblicizzare la sua immagine con strombazzamenti vari, in quanto continua ad asserire che quello che conta è il duro lavoro ed il rispetto dell’Etica, la lealtà, la sensibilità e la disponibilità umana.

Ecco, questa è la vera figura di Maestro, che non deve essere soltanto in grado di trasmettere correttamente una tecnica., ma deve far sì che l’allievo cresca nel rispetto dei princìpi veri ed importanti della vita.

In molti adesso si inventano “super esperti, grandi maestri, campioni supergalattici, decimi e ventesimi dan”, ma è molto più facile autoproclamarsi tali rispetto a chi, invece, con passione, spirito di abnegazione e professionalità ha raggiunto sudando i propri obiettivi.

Affidare i propri figli ad un Maestro come Giuseppe Rossini significa donarlo nelle mani di un professionista eccezionale e di una persona capace di trasmettere loro quei valori che davvero potranno farli crescere nello Sport e nella Vita.

RAFFAELE BURGO