Sibari-04/09/2023:PRESENTATA “LA BAIA DELLA MAGNA GRAECIA” A SIBARI. CONTINUA L’AZIONE DI SENSIBILIZZAZIONE LUNGO L’ARCO JONICO
PRESENTATA “LA BAIA DELLA MAGNA GRAECIA” A SIBARI. CONTINUA L’AZIONE DI SENSIBILIZZAZIONE LUNGO L’ARCO JONICO
Rotte le catene dell’inezia: elevata la qualità del dibattito
Corigliano-Rossano/Crotone, lunedì 4 settembre 2023
In un mondo in cui l’insipida schermaglia delle banalità sembra avere la meglio sulle autentiche sfide, le presentazioni del progetto editoriale “La baia della Magna Graecia” hanno alzato la voce richiamando l’attenzione su ciò che veramente conta.
Le sette locations (Corigliano-Rossano, Crotone, Longobucco, Campana, Cariati, Mirto-Crosia, Sibari) che dal 21 luglio a oggi hanno ospitato Autore e Casa Editrice, si sono trasformate in vere e proprie palestre di riflessione su argomenti delicati e di vitale importanza per il tutto il territorio jonico. Ovunque si è palesato un dibattito accorato e plurale.
L’ultima presentazione, in ordine di tempo, nel meraviglioso scenario del Minerva club resort a Marina di Sibari. Con l’accurata mediazione di Eugenio Forciniti, responsabile de Il Pittulo blog, si sono susseguiti gli interventi del tavolo di Presidenza. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Cassano, Gianni Papasso, il quale ha palesato la necessità di guardare a nuovi orizzonti amministrativi che possano riprogrammare un agognato riassetto territoriale, ha preso parola l’ing, Luigi Sauve, proprietario della struttura ospitante. Costui, dopo aver salutato i Partecipanti all’incontro, ha auspicato, per il territorio jonico, di attingere al pensiero ed alle linee programmatiche proposte da menti dotate di ampia visione politica. Di seguito gli interventi di Matteo Lauria, Direttore di I&C, e dell’Autore, Domenico Mazza, che hanno sviscerato in maniera puntuale e dettagliata la doppia finalità insita nel concept progettuale. Da un lato la rimodulazione dei confini degli attuali ambiti provinciali calabresi, inquadrando una nuova provincia, a saldo zero per lo Stato, assemblante la Sibaritide ed il Crotoniate come unica area vasta coordinata da un doppio Capoluogo: Crotone a sud, Corigliano-Rossano a nord. Dall’altro, la creazione di un’area metropolitana interregionale (calabro-appulo-lucana) — conseguenziale al rinnovato potere contrattuale e politico dell’Arco Jonico calabrese, a seguito della rimodulazione provinciale — che annoveri tutti i contesti di costa e relative propaggini pedemontane afferenti da Capo Rizzuto a Santa Maria di Leuca.
Esplicato chiaramente che, in entrambi i casi, i percorsi d’indirizzo progettuale si fondano sul policentrismo. Del resto, per superare una visione centralista e schiacciata su se stessa che connota la Calabria e, parimenti, Lucania e Puglia, la parola d’ordine non poteva che essere diversa. Le aree, tanto in ambito provinciale, quanto in una visione regionale ed interregionale non possono essere amalgamate se non per interessi comuni. In caso contrario, come la storia degli ultimi 50 anni di regionalismo deviato ci ha insegnato, si continueranno a produrre soltanto disservizi e diseconomie.
A margine degli interventi del tavolo di Presidenza, il dibattito si è arricchito di spunti interessanti prodotti dall’uditorio. La manifestazione si è trasformata, quindi, in un dialogo plurale ed interattivo.
I prossimi appuntamenti sono previsti a Paludi, Policoro, Cutro, Cirò Marina ed Acri.
Purtuttavia, ad oggi, nonostante la nutrita partecipazione della società civile e la rappresentanza delle istituzioni locali, regionali e nazionali, spiace costatare la reiterata assenza delle categorie sindacali, degli ordini professionali e delle associazioni di categoria. Rammarica tale latitanza, palesata sia nel Crotonese quanto nella Sibaritide. Vieppiù, considerata la valenza sociale delle tematiche trattate durante le presentazioni del libro, non trova giustificazione alcuna. Purtroppo, la cappa centralista monopolizza ogni campo. Tuttavia il su richiamato andazzo, di sicuro, non giova alla disperata condizione che l’Arco Jonico attraversa. Un’idea dirompente e sganciata da lacci e lacciuoli come quella del Comitato, ha bisogno di essere assimilata e condivisa da tutti. Non già perché portatrice di verità assolute o di elisir di vita eterna, ma perché straordinariamente innovativa ed inverante la possibilità di tradurre in miglioramento concreto il drammatico ritardo del territorio jonico.
Come già anticipato in precedenti comunicati, è al vaglio la stesura di un piano programmatico che dimostrerà quanti posti di lavoro potrebbero essere creati mettendo in pratica le progettualità proposte dal Comitato. È necessario arginare il processo di esodo demografico in atto dal Mezzogiorno. Il menzionato processo, purtroppo, regista indici, spiccatamente, angosciosi lungo l’area del golfo di Taranto. D’altronde, i parametri resi noti dallo Svimez parlano chiaro e non lasciano spazio ad inutili fraintendimenti. Entro i prossimi 30 anni, quasi il 50% delle Comunità d’area interna adagiate lungo l’Arco Jonico, diventeranno Paesi fantasma. Bisogna correre ai ripari e farlo alla svelta. Non possiamo continuare ad accontentarci di piccole progettualità senza visione lanciate a mo’di osso alle Comunità joniche. Bisogna ripudiare sistemi che, tanto in Calabria, quanto in Lucania e Puglia, hanno prodotto sperequazioni e sottosviluppo. È necessario cambiare registro e fornire un nuovo orizzonte, l’unico, di crescita e prospettiva per un’area dalle innate potenzialità, ma spesso dimenticata: l’ambito della baia jonica. È imprescindibile ripartire dai tre settori macroeconomici (agricoltura, turismo e rigenerazione industriale) che da soli potrebbero risollevare non già e non solo le sorti joniche, ma, di riflesso, l’intero Sistema Calabria e, più in generale, tutto il comparto meridionale. Le idee ci sono, e anche le disponibilità economiche per attuarle non mancano. Langue, invero, una certa volontà politica adagiata nel più completo immobilismo e votata all’osequio di scriteriati equilibri centralisti.
Il Comitato invita alla riflessione ed alla lettura del libro. Quest’ultimo rappresenta un vero e proprio documento programmatico di crescita ed emancipazione culturale e politica di tutto il vasto comprensorio dell’Arco Jonico calabrese e del più ampio macrocontesto del golfo di Taranto.
Ufficio Stampa – Jonia-MagnaGraecia
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