TREBISACCE-03/10/2023: Consiglio straordinario, Maggioranza a pezzi e…volano gli stracci.rtf

TREBISACCE Al capolinea, dopo poco più di un anno, l’esecutivo guidato dal sindaco
Alex Aurelio? E’ presto per dirlo e per pensare a nuove elezioni, ma nel consiglio
comunale di ieri, lunedì 2 ottobre, nel quale ci si aspettava un chiarimento e una
riappacificazione dopo la revoca delle deleghe a due Assessori è successo di tutto. Ed è
successo sotto gli occhi di un pubblico da stadio assiepato in ogni angolo dalla sala
consiliare e anche fuori. Sono letteralmente volati gli stracci e, soprattutto nelle fila della
stessa Maggioranza, sono emersi in modo palese ed evidente contrasti ormai cristallizzati
e al momento apparsi insanabili. E la fotografia della controversa situazione politica del
momento è apparsa in tutta evidenza nell’esito della votazione finale sulla “variazione di
bilancio” illustrata dal nuovo Assessore “esterno” al Bilancio Stefania Principe, con 5
consiglieri di Maggioranza (Aurelio, Tufaro, Petrone, Roseti e Filazzola) che hanno
votato a favore e 7 consiglieri (i 4 della Minoranza, Aurelio, De Marco, De Santis e
Mazzei, più Carlomagno, Roseto e Nigro della Maggioranza) potrebbero sfociare nella
crisi e nell’ammaina-bandiera del governo cittadino e nell’anticipato ritorno alle urne. In
realtà nessuno dei 3 consiglieri di Maggioranza (Carlomagno, Roseto e Nigro) entrati in
aperta polemica col sindaco accusato di assumere psizioni dispotiche e verticistiche e in
danno della tanto decantata collegialità, ha dichiarato di essere intenzionato a lasciare la
Maggioranza ed a transitare nell’Opposizione, ma sia Salvatore Carlomagno (per protesta
ha rimesso le deleghe), sia gli ex Assessori Claudio Roseto e Daniela Nigro hanno
preannunciato che d’ora in poi sui singoli argomenti posti all’o.d.g voteranno secondo
coscienza e sempre per la tutela dell’interesse collettivo. Per la cronaca va precisato che
della Maggioranza fa parte anche la consigliera-delegata Carlotta Andriolo che si trova a
Milano per motivi di salute e che ha già preso le distanze dall’esecutivo in carica tanto
che, per dare un segnale in tale direzione, ha già rimesso le deleghe a lei affidate. Dal
serrato ma schietto dibattito tra sindaco, assessori e consiglieri di Maggioranza e di
Opposizione ne è uscita una Minoranza apparsa coesa e combattiva e, invece, un sindaco
politicamente più debole e una Maggioranza azzoppata e in affanno che potrebbe avere i
giorni contati. “Sic stantibus rebus (permanendo così le cose), se i contrasti non vengono
sanati, la data dirimente potrebbe essere quella che scade il 30 novembre prossimo
allorquando bisognerà approvare il Bilancio. In realtà il consiglio comunale
“straordinario” è stato convocato su richiesta dei 3 gruppi di Minoranza, a loro dire per
scongiurare lo stallo dell’attività amministrativa, ma soprattutto per fare chiarezza e per
fare emergere in tutta evidenza i contrasti ed i conflitti in seno alla Maggioranza. E ci
sono riusciti in pieno perchè il confronto è stato aspro e senza ipocrisia da una parte e
dall’altra e, cosa abbastanza insolita, sono emersi contrasti non solo tra consiglieri ed ex
assessori con il sindaco ma anche tra consiglieri, assessori ed ex assessori della
Maggioranza, a dimostrazione che l’agognato gioco di squadra è da un pezzo che è andato
a farsi benedire. “Invece di fare squadra – ha detto in proposito l’ex Assessore Daniela
Nigro – abbiamo pensato a cercare il pennacchio ed a sgomitare per accaparrarci e fare
incetta di deleghe”. Il primo a manifestare la sua disapprovazione ed a rimettere le
deleghe, dopo aver letto il messaggio di Carlotta Andriolo che ha fatto la stessa cosa è
stato il presidente del consiglio comunale Carlomagno che, seppure in posizione critica
rispetto alla Maggioranza, resterà comunque a ricoprire quel ruolo di terzietà che
dovrebbe garantire il presidente del consiglio comunale. Sono quindi seguiti gli interventi
dei singoli consiglieri di Minoranza che hanno accusato l’esecutivo di immobilismo in
danno della città e poi degli ex assessori che all’unisono hanno parlato di arroganza, di
avversione alla collegialità, di atteggiamento verticistico e addirittura vendicativo da
parte del sindaco dando così dimostrazione palese che ogni dialogo e ogni tentativo di
mediazione potrebbe non avere successo. Da parte sua il primo cittadino si è ben difeso
ed è andato all’attacco, alzando, fatto molto insolito, anche la voce e i toni. “Alla fine di
un anno e dopo un comprensibile periodo di rodaggio – ha dichiarato Alex Aurelio – ho
pensato bene di fare un consuntivo dell’operato di ciascun assessore ed ho pensato di
revocare e riassegnare le deleghe esercitando il diritto-dovere istituzionale che appartiene
al sindaco…Nessuno – ha proseguito il sindaco Aurelio rivolto ai “ribelli” – può sottrarsi
alle sue responsabilità politiche e perciò, se avete il coraggio, andate in 7 dal notaio e
sottoscrivete la sfiducia al sindaco. Sappiate però – ha incalzato il primo cittadino – che la
città perderebbe una serie di finanziamenti in itinere e comunque, anche se si andasse alle
urne nessuno vi voterebbe e nessuno vi assolverebbe per non aver esercitato le vostre
personali responsabilità politiche”. A questo punto l’Assessore Petrone che rimane sulle
posizioni del sindaco, ha cercato di mediare ma anche quello invocato da lui è risultato un
dialogo tra sordi. Come andrà a finire? E’ presto per dirlo e per fare previsioni: certo, la
situazione dei rapporti interpersonali per gente che deve fare squadra e lavorare gomito a
gomito è importante e, in questo caso, come è stato detto da più parti, la fiducia reciproca
è venuta meno e occorre prenderne atto. O si abbassano i toni e si torna a dialogare
seriamente mettendo da parte gli egoismi ed i personalismi, oppure, se le condizioni non
ci sono più, è meglio restituire la parola agli elettori chiedendo loro le scuse e dicendo
che… finora abbiamo scherzato.
Pino La Rocca