Trebisacce-13/12/2023:      LA LUCE DI CRISTO NEL PRESEPE

                               

         LA LUCE DI CRISTO NEL PRESEPE

 

Il presepe è espressione della nostra attesa, che Dio si avvicina a noi, che Gesù si avvicina a noi, ma è anche espressione del rendimento di grazie a Colui che ha deciso di condividere la nostra condizione umana, nella povertà e nella semplicità.

In quel Bambino, infatti, si manifesta Dio-Amore: Dio viene senza armi, senza la forza, perché non intende conquistare, per così dire, dall’esterno, ma intende piuttosto essere accolto dall’uomo nella libertà; Dio si fa Bambino inerme per vincere la superbia, la violenza, la brama di possesso”(Benedetto XVI).

Ogni anno la Parrocchia Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria di Trebisacce regala ai suoi fedeli un Presepe che vuole rappresentare la Nascita di Nostro Signore nella sua accezione più vera: quella della umiltà e della semplicità.

L’accensione del Presepe, quest’anno si è fatta ricadere proprio subito dopo la Santa Messa che ha ricordato Santa Lucia e non a caso Don Pasquale Zipparri, ha sottolineato come sia importante che la luce illumini i nostri cuori.

I Maestri presepisti, Gaetano Malomo e Nando Genise hanno fatto proprio pienamente il pensiero di Papa Francesco, il quale dice: “Il presepe suscita tanto stupore e ci commuove perché manifesta la tenerezza di Dio che si abbassa alla nostra piccolezza, si fa povero, invitandoci a seguirlo sulla via dell’umiltà per incontrarlo e servirlo con misericordia nei fratelli e nelle sorelle più bisognosi”.

Don Pasquale ha sottolineato come il momento della accensione sia stato altamente spirituale e come il Presepe sia stato preparato per accogliere Cristo, luce del mondo.

Ed è proprio quella luce che noi vogliamo cercare nel Santo Natale, non una luce intermittente, quelle luci che si accendono e si spengono, ma la Luce vera che è Cristo Gesù.

Ha, inoltre, sottolineato come i presepisti non hanno voluto molte luci in questo Presepe, proprio affinchè non si distogliesse lo sguardo e l’attenzione dalla Luce di Gesù, che sarà deposto nella grotta la notte del 24 Dicembre.

Don Pasquale ha invocato la pace nei luoghi della Terra Santa, martoriata da una guerra che ha già mietuto troppe vittime innocenti.

I Maestri Gaetano e Nando, con la valente collaborazione di Pino, Maria, Giulio, Francesca ed altri fedeli, nel loro essere persone di Fede, umili, semplici e legati alle tradizioni più pure, hanno sempre considerato il Presepe nel suo significato più profondo, per cui quando lavorano nella realizzazione di questi capolavori non smettono mai, nemmeno per un attimo, di pensare al Presepe come un simbolo importantissimo che ci riporta alla nascita di Cristo nella sua semplicità e, nel contempo, nella sua immensa profondità.

Un presepe, quello di quest’anno, che pare parlare e raccontare la vita di Gesù mentre lo si guarda.

Ormai non è più importante considerare il tempo cronologico ma il tempo cairologico, dal greco “kairos”, cioè “momento giusto, opportuno”, o momento “supremo”, per cui ogni istante ci dà la possibilità di incontrare Gesù.

E quello del 13 Dicembre, con l’accensione del Presepe, è stato il momento più giusto, quindi l’augurio è quello di avere il Signore come fondamento della nostra vita.

Un ringraziamento profondo a Don Pasquale Zipparri e Don Nicola Cataldi, a Gaetano e Nando e tutti coloro che si sono prodigati nella realizzazione di un Presepe che, di certo, nella sua semplicità, lancia un messaggio importantissimo a tutti.

RAFFAELE BURGO