“Un montegiordanese-parmigiano speciale da non dimenticare”
Ieri, presso la Chiesa della Trasfigurazione a Parma, si è tenuta la celebrazione funebre del nostro caro concittadino Antonio Farina. Caro Antonio, te ne sei andato in silenzio in questo periodo di stagione da te tanto amato.
Tu che eri tanto innamorato della primavera, delle piante, dei fiori, della natura tutta. Non aspettavi altro che questo momento per concederti le intramontabili camminate pomeridiane verso la quercia, in mezzo alla natura in vegetazione.
Soltanto un anno fa di questi tempi, eri qui a Montegiordano in occasione dell’anniversario di morte della Cara Professoressa Colotta e della successiva intitolazione dell’Aula Magna all’I.P.S.C. di Oriolo. Non c’era sera che ci immergevamo nelle nostre camminate, accompagnate dal primo tepore del clima primaverile, dal profumo dei fiori di stagione e della fresca erba del terreno. Non c’era un solo fiore o insetto, che tu non conoscevi e che subito immortalavi per poi aggiungerli al tuo vasto album su instagram.
Antonio, tra le immensità della natura, i fiori che ti piacevano di più erano quelli campagnoli, che nascono spontanei.
Ecco Antonio, io oggi ti immagino come un fiore spontaneo, campagnolo, un enula scabra ad esempio. Ti immagino come un enula scabra preso da questa terra e trapiantato in un prato vasto e bellissimo, come piaceva fare molto a te. Confermando che Dio, raccoglie sempre i fiori più belli nel suo giardino. Mai più di adesso questa frase ha assunto un totale senso come questo.
È proprio vero che chi semina raccoglie e tu Antonio hai seminato tanto sia nella tua Montegiordano che nella tua Parma. La dimostrazione sta nel fatto che la Chiesa della Trasfigurazione a Parma, sia nel momento del rosario che durante la celebrazione era gremita di gente da tutte le parti, colleghi, alunni, amici….
Antonio, ho scelto questa foto per il mio saluto finale. Una foto di te che cammini in un viale immerso nella natura. Seppur dopo la notizia straziante, vige dentro di noi la freddezza e la malinconia dell’autunno che va incontro all’inverno come in foto, tu ci dimostri di continuare a camminare ancora, perché come sempre la primavera tornerà a germogliare. Dopo la morte (l’autunno) ci sarà ancora nuova vita (la primavera).
Grazie di tutto Antonio, grazie degli insegnamenti, delle lezioni di medicina, fisica, di etica, di vita. Grazie dei consigli, grazie degli incoraggiamenti a fare sempre meglio, ma soprattutto grazie del tuo continuo ascolto verso gli altri. Perché non è una cosa scontata, non tutti sanno mica ascoltare ed esserne in grado. Tu lo eri e anche molto bene.
Ciao Antonio, Ciao Oleastro.
Pietro Corrado