Cerchiara di Calabria-04/06/2024: TALENTO INNATO

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
TALENTO INNATO
“Viviamo in un mondo di ombre e la fantasia è un bene raro” (Carlos Ruiz Zafòn).
Il nostro territorio ha sempre espresso grandi talenti in ogni settore della vita sociale: dallo sport, alla musica, dalla pittura, alla letteratura e tutti hanno lasciato un segno indelebile in ognuno di noi.
Ma, siamo certi, che il talento di cui scriveremo in questa sede saprà regalare emozioni e tracciare un solco profondo che resterà impresso per sempre nel cuore di quanti avranno la fortuna di apprezzarne le enormi qualità e potenzialità.
Valeria Chiaradia è figlia del nostro Alto Jonio, infatti è di Cerchiara di Calabria, dove vive con la sua splendida famiglia.
Lavora come Mediatrice Culturale, dopo aver conseguito la Laurea in Mediazione Linguistica,
indirizzo “Lingue e Tecniche dell’Informazione” presso l’Università della Calabria e dopo aver
conseguito due Master, presso le Università Roma Tre e Unicusano.
Da sempre appassionata di scrittura e libri, in particolar modo di letteratura fantasy, il libro “Cronache del mondo perduto – I doni delle fate” è la sua prima pubblicazione.
Nell’anno 2019 pubblica il secondo volume, “La barriera incantata”, mentre nel 2021 ultima la
trilogia con la pubblicazione del terzo e ultimo volume “I ruderi di Quercus”.
Nel 2022 “ I doni delle fate” viene inserito nella lista dei 200 libri più belli d’Italia, partecipando al
Concorso “Tre colori” del Festival di Lenola. L’intera Trilogia è stata presentata nel maggio 2022 al
Salone Internazionale del libro di Torino.
L’Autrice partecipa al progetto “Artisti uniti per la pace”, con il racconto “Il pianeta blu”, pubblicato all’interno dell’antologia di fiabe “Immagina”.
Nel gennaio 2023 il racconto “Eric e Anne” ha vinto la Menzione d’Onore al Concorso Letterario
Nazionale “Luci di Natale” indetto dall’Associazione Culturale “Fabrateria” del Comune di
Falvaterra (Frosinone).
Nel 2024, “I doni delle fate” vince la Menzione Speciale al Premio Internazionale Castrovillari
Città Cultura, riscuotendo un grandissimo successo da parte della Critica.
La storia della Trilogia si svolge in un mondo immaginario, diviso in due parti: la “Terra Vecchia”
e la “Terra Nuova”, quest’ ultima abitata esclusivamente dalla razza umana, che ne sfrutta al
massimo le risorse e che si è molto evoluta tecnologicamente. Matt Brown proviene dalla Terra
Nuova, ma è da sempre stato affascinato dalla Terra Vecchia, al punto di volervisi trasferire per
poter studiare lì e cercare poi un lavoro in una delle Università di Vecchia Città, una delle più
grandi metropoli della Terra Vecchia, e fa un patto col dispotico padre secondo il quale tornerà a
vivere per sempre nella Terra Nuova e prometterà di lavorare nella sua azienda se non riuscirà nel
suo intento in un tempo ragionevole. Matt sceglie il piccolo paese di montagna di Quercus come
oggetto della sua tesi di laurea, che riguarda i miti e le leggende della Terra Vecchia, e decide di
trasferirvisi. Lì conoscerà i suoi bizzarri abitanti, dai quali si sentirà in un primo momento oppresso,
data la loro invadenza, ma ai quali si abituerà presto. Incontrerà Giselle, una ragazza del posto dalla
quale si sentirà subito attratto, e proverà la curiosità di saperne di più sulla sua famiglia, composta
da sua madre Eveline e sua nonna Siobhan. Ma è l’incontro con Leif, il bibliotecario del paese, che
si rivelerà essere un potente druido che vive da centinaia di anni, a svelargli i segreti della Terra
Vecchia, che è abitata da altre razze oltre quella umana, e cioè da Fate, Elfi, Folletti, Nani e altre
creature magiche, che vivono nelle foreste e nei boschi, nascosti al mondo degli uomini e che fanno
parte del cosiddetto “mondo invisibile”. Gli parla anche dei cosiddetti “doni delle fate”, che sono
dei poteri magici che vengono donati dalle fate agli ibridi delle razze elfica e fatata e gli consegna
un ciondolo magico, il suo dono in quanto ibrido della razza elfica, nel quale sono racchiusi i suoi
poteri e che era stato dato in custodia a Leif da sua madre tanto tempo prima. Il mondo in cui
vivono è ora minacciato dal ritorno delle creature del male, per anni confinate nella “terra dei
dannati”, grazie alle battaglie combattute dagli elfi e dal druido stesso. Matt decide di rientrare nella
Terra Nuova per avvertire i suoi genitori dell’invasione massiccia delle creature del male, non
prima di aver salutato tutti i suoi amici e per ultimo Leif, che gli dice che il suo destino è quello di
​tornare nella Terra Vecchia, poiché è destinato a svolgere un ruolo importante nella battaglia contro
le forze del male, come guerriero nell’esercito degli elfi.
Valeria Chiaradia è una donna che, con grandissima perizia, è riuscita, dietro il racconto di genere
fantastico, a trattare temi come quello del “diverso” e della paura dello stesso, e denuncia il
problema ambientale, rappresentato dallo scempio che gli uomini compiono sfruttando le risorse
naturali della terra, contrapponendolo agli elfi, che sono invece i custodi degli elementi naturali.
La Trilogia è anche una lettera d’amore dell’Autrice nei confronti della sua terra, la Calabria,
specialmente verso il suo paese, Cerchiara di Calabria, che cita nel romanzo, all’interno del quale si
trovano descrizioni particolareggiate del borgo e del paesaggio naturale, con il nome di Quercus
Valeria è innamorata della luce. Le sue “sensazioni” sono tutte conto le tenebre dell’anima. C’è
desiderio di luce per illuminare la mente e il cuore.
La realtà prosaica che è diversa dai sogni non intristisce la scrittrice, ma accresce i suoi sogni di
purezza e di luce. Ha nostalgia di vivere con la sete della bontà, ha nostalgia di mondi migliori.
Una scrittura, la sua, che è fonte di anelanti speranze ad altezze spirituali, sogno e canto, aspirazione
verso l’alto, attesa d’immensità mai vedute.
Tra l’assordante fracasso del mondo moderno il battere del cuore, la voce dell’anima, essenza
umana e divina, non mendace, non illusoria.
La delicatezza di emozioni che traspare dalla scrittura di Valeria Chiaradia si proietta nella
delicatezza dell’insegnamento etico che riesce a trasmettere a tutti coloro che hanno la gioia di
starle accanto.
Valeria non può non avere una visione di vita superiore e aspirazioni verso di essa, ma non si
allontana dalla realtà quotidiana con i suoi affanni e riesce , anche attraverso un romanzo fantasy, a
sensibilizzare su problematiche estremamente delicate.
Scrittura e impegno quotidiano, un abbinamento ricco di generosità, di coerenza della fede,
esercizio del bene. Mette amore in tutte le sue azioni e ciò che mette su carta è come la
spiritualizzazione della sua esperienza ricca di tesori di bontà.
La Trilogia fantasy di Valeria è come una mano generosa che versa speranza, balsamo per gli
affanni, che sollecita bisogno di elevazione verso idealità morali, contro le malattie dello spirito.
Scrittura che fiorisce e si dilata verso la prima, vera luce, quella dei primi albori del mondo, quella
della idealità, dei sentimenti veri, puliti e profondi.
Tutto quello che ha nel cuore riesce a trasmetterlo attraverso le labbra e nei suoi scritti, nel suo
lavoro, nei suoi rapporti interpersonali.
Ed è bellissimo vedere come, nella nostra moderna società, dove molti si affannano verso l’”esteriore”, una giovane donna come Valeria, , non si perde nella sola “apparenza”, ma tra l’assordante fracasso del mondo odierno, rappresenta il battere del cuore, la voce dell’anima, essenza umana e divina, non mendace, non illusoria.
La scrittura è quando un’emozione ha trovato il suo pensiero e il pensiero ha trovato le parole.
Valeria Chiaradia riesce ad emozionare perché scrive con la penna del cuore e il cuore, lo sanno
tutti, non può mai mentire.
Le auguriamo che questa sua inesauribile passione continui a darle l’imput per beare tutti noi dei
suoi lavori stupendi, che ci permettono di credere ancora in quelli che sono i valori veri e profondi
della vita.
RAFFAELE BURGO