Villapiana-13/10/2024: Alle ore 20,00 “I giovani e l’umore inquieto”

Comunicato Stampa

L’associazione europea sulla depressione, meglio identificata a livello europeo con la sigla EDD o EDA, è presente sul territorio nazionale da circa 20 anni.

L’EDA è stata costituita con lo scopo di portare avanti un progetto nazionale ed europeo volto alla conoscenza accurata della depressione. L’obiettivo è che tutti diventino consapevoli dell’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e degli effetti risolutori di un trattamento ottimale del disturbo, che, a ragion veduta, oggi costituisce una piaga sociale:

–da un lato, rileviamo che la malattia accanto ad una variabilità di sintomi, produce essenzialmente un abbassamento del tono dell’umore più o meno marcato e comunque tale da compromettere la vita personale sociale e lavorativa del paziente.

La depressione è un disturbo che di solito accompagna o è accompagnato da altri disturbi soprattutto di natura organica. Questa comorbilità è spesso accomunata da fattori con base comune come i processi infiammatori.  La depressione è, inoltre, spesso responsabile di alterazioni comportamentali, soprattutto nei giovani, che in casi estremi portano al suicidio

–dall’altro, i dati epidemiologici sono sconcertanti se si pensa che in Italia, dalle indagini dell’istituto superiore di Sanità emerge che ben 6 persone su cento riferiscono sintomi depressivi di persone colpite dalla depressione.

L’EDA porta avanti un’opera di divulgazione conoscitiva su una patologia che, secondo i dati dell’OMS,  è in cima alla classifica di tutte patologie nel mondo. Un dato altamente allarmante è il coinvolgimento dei giovani : il 49,4% dei giovani tra i 18 e i 25 anni ha subìto le conseguenze della emergenza sanitaria da covid, con manifestazioni di disturbi disadattivi culminati in problemi ansiosi e depressivi. Questi sono solo alcuni dei dati emersi nel giugno 2022 dal Rapporto “Generazione Post-Pandemia: bisogni e aspettative dei giovani italiani nel post covid 19”

 Il tema del cenacolo affronta la tematica del disagio giovanile che a sua volta è diventata l’emergenza sanitaria e sociale post covid. Ma i cui segnali preesistevano alla pandemia. Un’emergenza che va affrontata con un coinvolgimento attivo e con assunzioni di responsabilità da parte di tutta la società. Come per tutte le emergenze vanno programmate modalità multiple e diversificate di iniziative fatti di incontri, dialoghi, approfondimenti, confronti per approdare a stilare programmi di intervento sanitari, laddove necessari, sociali e soprattutto educativi. La scuola e la famiglia devono essere i principali dispensatori di forme di comunicazione e di approccio in cui dare spazio all’ascolto e allo sguardo empatico dei ragazzi per leggere e comprendere il loro “non detto”. A dare man forte a queste principali agenzie educative vanno affiancate tutte le istituzioni pubbliche e private sociali, sportive, artistiche, ludiche dove i giovani vivono la loro vita, esperiscono la loro socialità, sviluppano i loro interessi, coltivano le loro aspirazioni.