Trebisacce-11/12/2024: DESTINAZIONE VIETNAM (LA TERRA DEL DRAGO)
DESTINAZIONE VIETNAM (LA TERRA DEL DRAGO)
Lungo il filo della tradizione, desideriamo parlare di un Paese lontano, di un viaggio compiuto in un ambiente ed in una civiltà diversa, per coglierne curiosità ma, soprattutto, ammaestramenti, considerato che il confronto con gli altri mondi porta sempre qualcosa di positivo.
Naturalmente, la cultura di questo Paese è così variegata che non può essere riassunta in poche righe , pertanto cercheremo di cogliere soltanto alcuni caratteri fondamentali di quella civiltà, così radicata nel culto della natura e della tradizione.
La storia antica del Vietnam si perde nella notte dei tempi; la più poetica e suggestiva è quella che fa sentire i vietnamiti come i discendenti prediletti dell’unione impossibile tra il Principe Drago e la Principessa immortale delle alte montagne.
L’amore appassionato tra i due non riuscì a colmare le differenze delle loro origini , quindi avvenne la separazione e i cento figli giganti si divisero equamente a metà, seguendo la madre negli altipiani del nord e il padre nei mari del sud.
Il Drago e l’Immortale simboleggiano il maschile e il femminile, i due princìpi Am e Duong , su cui si fonda l’armonia dell’universo.
Questa è la magia di un Paese che conserva le vestigia di un passato legato a tradizioni culturali ancestrali, dove storia e leggenda si mescolano; nel vietnamita la spiritualità è importantissima ed è per questo che religione e filosofia sono radicati nell’anima del popolo.
Appena in vista di Ho Chi Minh City (ex Saigon), si nota subito come, nonostante la sua rinascita, viaggiare nel Vietnam significa sempre farsi accompagnare dal fantasma della guerra.
Tuttavia, i vietnamiti superano ogni imbarazzo, gentili e sorridenti come non tutti sanno essere.
Il Tonchino è la terra in cui affonda le radici la civiltà vietnamita e Hanoi sorge a ridosso delle alture che si estendono nell’area interna della Regione.
La Baia di Ha Long, che si apre sul golfo del Tonchino, offre un suggestivo panorama di aspre isole rocciose; secondo la leggenda sono le squame affioranti del dorso di un drago gigantesco che dorme sdraiato sul fondo delle acque.
Al drago, spirito delle acque, e all’airone, spirito delle montagne, il mito fa risalire le origini della razza vietnamita.
Il popolo vietnamita mantiene inalterati gli usi e costumi tradizionali, a cominciare dall’abbigliamento, infatti l’”ao dai “, consistente in una tunica a pantalone , diventa abbigliamento elegante quando lo indossa una donna anziana , grazioso e seducente se indossato da una giovane: la lunga tunica, infatti, ha uno spacco profondo, i cui lembi fluttuano al vento.
In Vietnam esistono soltanto trecento cognomi su una popolazione di quasi cento milioni di persone, per cui ci vuole un secondo cognome centrale per essere identificati.
Anche nell’alimentazione vi è una propria identità, a cominciare dalle ciotole socializzanti, consistenti in una ciotola comune di carne fritta, verdure, riso, pollo, pesce, dalla quale ci si serve singolarmente, usando le bacchette.
Quando c’è qualche incontro, vi è l’usanza di festeggiare bevendo qualcosa: tè, vino di riso ed è importante fare un brindisi , altrimenti ci si offende.
Il bicchiere deve essere svuotato in un colpo solo, cioè cham-cham, che sarebbe poi cento per cento.
Una delle ricorrenze tradizionali è la festa di Lac Long Quan, cioè del Principe Drago e della Principessa Immortale, nel corso della quale incensi profumati bruciano per le strade e fuochi d’artificio meravigliosi illuminano a giorno le città.
Un’altra grande festa è il Tèt, il Capodanno, che cade a fine gennaio o inizio febbraio.
Un aspetto caratteristico, che colpisce immediatamente, all’arrivo in questa meravigliosa Terra, è l’impressionante presenza di biciclette, il mezzo di trasporto più diffuso, che è stato anche il protagonista della guerriglia, infatti i contadini, su di esso, trasportavano vivere, armi e munizioni, percorrendo sentieri e piste inaccessibili ai mezzi pesanti.
In campagna, quasi nessuna bicicletta ha i freni, quindi per fermarsi si scende e si saltella a cavalcioni ( ecco perché non c’è la canna).
Altro aspetto fondamentale del Vietnam è costituito dalla grande quantità di templi e pagode, disseminate ovunque, segno tangibile della spiritualità della Terra del Drago, dalle bellissime località costiere , come la stupenda Nha Trang e dalle Vo Duong ( Scuole di Viet Vo Dao, antica arte marziale).
E’ meraviglioso come un Paese che ha sofferto tanto , ad iniziare dai tempi del condottiero Le Loi , che riuscì a guidare vittoriosamente le sue truppe contro la dominazione cinese, fino alle vicende dell’ultima guerra, sia riuscito a risollevarsi dignitosamente.
Ed allora ci piace concludere, dopo questo ennesimo meraviglioso ed indimenticabile viaggio, con una massima vietnamita che dice : “Da Nang, Da Dung” (Essere capace per essere ovunque utile).
Zaijian Vietnam, arrivederci Vietnam , terra del drago e del sorriso, della dolcezza e della dignità.
RAFFAELE BURGO