Trebisacce-31/12/2024: Dante e l’incielare del Paradiso: con Maria, creatura divina di Pino Cozzo

Maria Madre di Dio
Pino-Cozzo

Dante e l’incielare del Paradiso: con Maria, creatura divina

di Pino Cozzo

 

Mi disse “Una vita di grande perfezione e di grande merito ha recato in cielo, più in alto di noi, una donna, sulla base della Regola, per la quale, in un istituto religioso, già nel mondo che appartiene a voi, si veste un abito e si indossa un velo particolare”. La luce splendente di Beatrice è il fil rouge che unisce le scene, mentre il canto è dedicato a coloro che mancarono i voti, i quali, così come appaiono su vetri trasparenti e nitidi, allo stesso modo scompaiono, affondando nell’acqua. Protagonista è Piccarda Donati, che racconta in breve la sua storia, da come prese i voti da ragazza, per rifuggire il mondo, fino al rapimento da parte di uomini più adusi al male che al bene, e, quando Dante le chiede se per caso non aspiri a salire ancora più in alto per contemplare la somma bellezza di Dio, lei risponde che la volontà del Sommo Bene è la sua Pace e che lì ogni creatura umana ha realizzato la pienezza del proprio essere, la dolcezza di quella situazione e la completezza dell’esaltazione. E poi e qui, vi è il riferimento a S. Chiara, limpida nel nome, più chiara nella vita, chiarissima per i costumi, simbolo vivente della Madre del Signore, madre sua e madre nostra. Creatura abitata da Dio, divorata dal suo amore, di questo è traboccante espressione il carisma di contemplativa, di questo è continuata manifestazione la carità umile e servizievole. Testimone dell’Assoluto, Chiara e Maria hanno intonato una canzone che nessuno potrà soffocare, perché canta come sublimare il grigiore e soffrire nella perfetta letizia, giocarsi la vita per Cristo e perdere tutto per il Vangelo, ascoltare il silenzio e pregare “la Parola”, incendiare d’amore e collaborare alla salvezza del mondo. Ideali inestinguibili. Ecco perché, nei giorni antichi e presenti e nei giorni avvenire, ne perdura e perdurerà sempre la memoria, sino alla fine del tempo, viva nella città degli uomini come è viva nella città di Dio.

 

La Madre Santa

Madre eminente,

mistero di salvezza,

aiuto dei credenti,

donna della fede.

Redentrice di Grazia,

sostegno dei deboli,

serva del Signore

e Arca dell’Alleanza.

Principio di divinità,

datrice di vita,

e primizia della Chiesa,

Gloriosa Vergine,

risplendi come stella lucente,

sei rifugio dei dolenti,

sorella amorevole,

fiore profumato e

soffio di anelito che purifica.

A te ci affidiamo,

corona di dolcezza,

a te offriamo i nostri nodosi rami,

a te rivolgiamo i nostri adoranti occhi.

Tendici la tua candida mano,

tienici sotto il tuo celeste mantello,

illuminaci della tua fulgida luce,

abbracciaci nel tuo tenero amore,

e noi non ci allontaneremo mai da te.