Trebisacce-27/02/2023: KENDAMA- IL MIO PICCOLO DIARIO DELLA FELICITA’-

                     

      

 

 

 

 

KENDAMA- IL MIO PICCOLO DIARIO DELLA FELICITA’-

 

Il Buddha disse che “la più grande fonte di vera felicità consiste nell’avere gran cura degli altri: quando ci prendiamo cura con sincerità del benessere e della felicità degli altri, i nostri cuori diventano calorosi, aperti e connessi agli altri, e noi stessi proviamo una sensazione di benessere genuino”.

Scrivere di Emilia Valenzano, per tutti Milly, vuol dire riappropriarsi di quei valori etici ormai quasi del tutto disgregati in nome di una superficialità e di un “apparire” fine a se stesso.

Da sempre impegnata nel sociale, a favore delle fasce più fragili, si laurea in Lettere, indirizzo pubblicistica presso l’Ateneo di Salerno, dopo aver in precedenza frequentato anche l’Università dell’Aquila in Storia e pratica della musica, dell’arte e dello spettacolo, avendo la possibilità di partecipare a diversi progetti teatrali.

Da anni impegnata in tutto ciò che è integrazione e, quindi, contro qualsiasi forma di diversità e di pregiudizi, si è sempre distinta per la sua etica che mette dinanzi a tutto.

Psicomotricista, svolge il suo lavoro nel rispetto di quelli che sono i canoni professionali, non disgiunti mai dai valori umani e morali.

In un periodo particolare della sua vita, ha voluto dare dei consigli per riequilibrarsi ad una sua amica e si è cimentata a scrivere un libro dal titolo: “Kendama- Il mio piccolo diario della felicità”.

Da ciò è nata l’idea di pubblicare questo suo lavoro, proprio perché poteva essere utile anche ad altre persone ed è nato una sorta di diario personale, all’interno del quale si trovano disegni da colorare, domande alle quali dare delle risposte utili appunto per ritrovare un proprio equilibrio interiore.

Diventa quasi un gioco emozionale, infatti Kendama era proprio un gioco dalle origini incerte, ma che si praticava in Francia ed in Giappone ed è una spada connessa per mezzo di una cordicella ad una sfera di legno.

Serve per ritrovare la propria felicità individuale, quella che in Giappone si chiama Ikigai, che molti esperti considerano come il segreto stesso della felicità, in quanto prendere coscienza di quale sia il proprio scopo  nella vita può migliorare l’esistenza sotto diversi aspetti.

Questo splendido lavoro di Milly è stato premiato a Mesagne, in provincia di Brindisi, al primo Festival delle Emozioni “Colori di Parole”, che si è tenuto presso una location molto suggestiva, l’ex Convento dei Cappuccini, organizzato da Leonardo Ancona e Alessandro Scialpi che, grazie a questa bellissima iniziativa, hanno dato voce a poeti, pittori, scrittori e scultori provenienti dall’Italia e dall’estero.

Un evento stupendo, nel corso del quale Milly ha avuto la possibilità di confrontarsi con personaggi importantissimi nel mondo della Cultura, come ad esempio Antonio Baldinetti, scrittore e giornalista.

Milly Valenzano ha voluto esprimere, con il suo libro, quei sentimenti ormai persi e che potrebbero essere riscoperti grazie ad una riscoperta di se stessi, che porterebbe automaticamente a raggiungere l’agognato sogno della felicità personale, quella felicità fatta di piccole cose che in molti hanno dimenticato.

La filosofia orientale insegna come non servano mirabilìe per essere felici, ma semplicemente semplicità, trasmettere amore a tutti gli esseri viventi, serenità interiore.

Milly è innamorata della luce. Le sue “sensazioni” sono tutte conto le tenebre dell’anima.

C’è desiderio di luce per illuminare la mente e il cuore.

La realtà prosaica che è diversa dai sogni non intristisce la poetessa e scrittrice, ma accresce i suoi sogni di purezza e di luce.

Ha nostalgia di vivere con la sete della bontà, ha nostalgia di mondi migliori.

Una scrittura la sua che è fonte di anelanti speranze ad altezze spirituali, sogno e canto, aspirazione verso l’alto, attesa d’immensità mai vedute.

Tra l’assordante fracasso del mondo moderno il battere del cuore, la voce dell’anima, essenza umana e divina, non mendace, non illusoria.

Milly non può non avere una visione di vita superiore e aspirazioni verso di essa, ma non si allontana dalla realtà quotidiana con i suoi affanni.

Scrittura ed impegno quotidiano, un abbinamento ricco di generosità, di coerenza della fede, esercizio del bene.

Milly Valenzano mette amore in tutte le sue azioni ed il suo scrivere diventa spiritualizzazione della sua esperienza ricca di tesori di bontà.

Il suo Kendama è come una mano generosa che versa speranza, balsamo per gli affanni, che sollecita bisogno di elevazione verso idealità morali, contro le malattie dello spirito.

Scrittura che fiorisce e si dilata verso la prima, vera luce, quella dei primi albori del mondo, quella della idealità, dei sentimenti veri, puliti e profondi.

Si confronta con se stessa, riflette sulle vicende umane e non vuole rimanere “vittima di pensieri negativi”, ma s’incammina sulla strada di un “felice futuro”.

In un mondo dove c’è un decadimento di valori umani, Kendama di Milly Valenzano ci conforta e riempie il vuoto delle idee e i sentimenti si impadroniscono di noi.

Non c’è il silenzio, non si perde il contatto autentico con se stessi e con l’Altro e ci vieta di essere pessimisti.

Non ci può essere terra senza cielo. Non ci può essere nichilismo.

In giapponese si dice: “hito no guchi no egao wa ie no doa no lantan no you nani mono desu : sore wa naka ni tamashii ga aru koto wa shimeshi te iya masu “(Il sorriso sulla bocca di una persona è come una lanterna sulla porta di una casa: indica che c’è un’anima dentro).

Ebbene, il sorriso di Milly che trasferisce nel suo Kendama, è un mezzo fondamentale per ritrovarsi e per riacquistare la nostra felicità, guardando quella luna innamorata che fa capolino nel cuore di ognuno di noi.

Ad maiora semper!

RAFFAELE BURGO