TREBISACCE-07/12/2023: I trombati del Consorzio di Bonifica chiedono garanzie alla Regione

TREBISACCE I “trombati” del Consorzio di Bonifica dei Bacini dello Jonio di Trebisacce alzano la voce e rivendicano con forza i crediti maturati per i lavori eseguiti su committenza del suddetto chiacchierato ente consortile ormai soppresso. Per fare massa e far sentire all’unisono la propria voce, i titolari di ben 20 imprese del territorio, annoverati appunto tra “i trombati” del Consorzio di Bonifica di Trebisacce, nella giornata di mercoledì 6 dicembre si sono riuniti a Trebisacce e, supportati da un avvocato esperto di Diritto Amministrativo hanno coralmente rivendicato i crediti maturati dalle loro imprese per i lavori eseguiti per conto dell’ormai ex ente consortile che, come è noto, per effetto della Legge Regionale n. 39 del 10.8.2023, è stato ormai soppresso e, a far data dal 31 dicembre prossimo, confluirà, insieme a tutti gli 11 Consorzi calabresi, nel Consorzio di Bonifica Unico della Calabria. Nell’incontro promosso da Marco Massaro titolare dell’Impresa Edil-Massaro s.r.l. di Civita, l’esperto di diritto amministrativo ha premesso che toccherà al nuovo soggetto giuridico la gestione delle competenze consortili dei singoli Consorzi attraverso la nomina di un Commissario Liquidatore che, nel lasso temporale di 120, dovrà avviare e attuare tutte le procedure di liquidazione “previo l’accertamento – si legge nella nota-stampa diffusa da Marco Massaro – delle passività e delle attività svolte, ivi compreso il contenzioso in corso, negoziando eventualmente i rapporti con i creditori e successivamente approverà il Piano di Liquidazione”. Ovvio, secondo i titolari delle imprese, che tutti i rapporti in essere, soprattutto quelli passivi, resteranno in carico al Commissario Liquidatore. Discorso a parte, secondo “i trombati”, per i lavori svolti per l’eliminazione delle interferenze relative al Terzo Megalotto della S.S. 106 per i quali dovrebbe essere l’Anas ad accollarsi i debiti “con l‘obbligo per il Consorzio di rimborsare tali somme. Su questo e su tutta la partita, gli imprenditori-creditori vogliono comunque avere certezze, altrimenti sono pronti a bloccare i cantieri ed i lavori. ”Le inadempienze e le negligenze nella gestione politico-amministrativa del Consorzio – hanno lamentato all’unisono gli imprenditori addossando alla Regione e all’Anas di non aver esercitato, soprattutto per i lavori del Terzo Megalotto, il necessario controllo sulla gestione definita clientelare del Consorzio di Bonifica – non può ricadere sulle nostre imprese che, se non vengono opportunamente tutelate dalle Istituzioni, rischiano il fallimento, con la conseguente grave ricaduta nel contesto occupazionale. Tutto questo – incalzano gli imprenditori – non è infatti  accettabile. Ecco perché la Regione, e per essa gli Assessori e il Presidente, nonché l’Anas, sull’accaduto hanno una responsabilità morale e politica e devono assumersi le proprie responsabilità nei confronti dei lavoratori e delle imprese che rischiamo di perdere ingenti capitali e di doversi accontentare di somme irrisorie”. Per tali motivi i titolari delle imprese, trattandosi di crediti molto cospicui, hanno chiesto l’intervento immediato del Presidente di Confindustria e ANCE Battista Perciaccante, invitandolo ad incalzare politicamente la Regione e per essa il Presidente Occhiuto e l’Assessore Gallo, nonché l’ANAS, per avere certezze del proprio credito e per concordare le modalità di pagamento. In mancanza di adeguati e urgenti riscontri, gli stessi imprenditori si sono detti pronti a bloccare i cantieri ed i lavori ed a intraprendere altre forme di protesta contro la Regione e l’Anas.

Pino La Rocca