Trebisacce-05/01/2024: Epifania, il Signore vive in mezzo a noi ( di Pino Cozzo)

 

                                                          

                                                                      

 

 

 

     Epifania, il Signore vive in mezzo a noi

                                                                                              di Pino Cozzo

Epifania vuol dire che il Signore si manifesta a noi, si fa parte della nostra esistenza, entra nei  nostri cuori. Si rivela e si dona in una storia diversa nei vari secoli: duemila anni fa, quando, dopo essere nato in una povera capanna, in una mangiatoia, è stato fatto oggetto di attenzione anche dei tre Re Magi, venuti dal lontano oriente per recargli i loro doni, fino ai giorni nostri, in cui, noi dobbiamo sforzarci di donargli la nostra stessa vita. E’ una manifestazione che è intessuta di parole e di avvenimenti, di trame e di espedienti per assicurare e perpetuare il mistero della salvezza dell’uomo. Ogni uomo lo accoglie in piena libertà, come i Magi, che hanno impegnato sé stessi, nell’intelligenza, nella volontà e nel cuore, che hanno cercato la verità anche a costo di sacrifici,  in una piena adesione, colma e coinvolgente, che si chiama “fede”, o come Erode, che, accecato dalla gelosia di perdere un primato, cerca di liberarsi, in tutti i  modi, di una presenza scomoda, come spesso succede anche a noi, quando vogliamo evitare che i difficili precetti del Signore ci appartengano, perché duri da attuare. Quella fede, evidenziata in diversi modi, come tanti personaggi incontrati da Gesù nella sua vita terrena, mostrano un atteggiamento esistenziale, una scelta di vita, che ci dà la certezza di essere amati, di non essere soli, di non vivere nel nulla, ci dispone ad accettare noi stessi e gli altri, a farci prossimo di tutti, ci offre il coraggio di andare incontro all’ignoto. Credere significa aprirsi, uscire da un guscio, fidarsi di qualcuno, obbedire, mettersi in cammino, forse alla cieca, come i re Magi, per mettersi alla sequela di quel bambino, assumendo un atteggiamento operoso, che consenta a Dio di agire per mezzo di noi, di essere strumenti nelle sue mani. La fede non è una scelta, è invece un dono dello Spirito Santo, che la anima, la sostiene, l’alimenta, rendendo accettabile ogni avvenimento della nostra vita, ed essendo un dono, dobbiamo metterci nella disposizione d’animo di poterlo accogliere. In tal modo, ogni persona, in un disegno preordinato da secoli, acquista un valore unico ed assoluto, è parte di un progetto eccelso ed imperscrutabile, è chiamata alla eterna comunione con Dio nell’eternità, in una dimensione di spirito, corpo, cultura, famiglia e società. E la fede opera per mezzo della carità, quella stessa dimostrata dal viaggio dei magi e dal loro negare la collaborazione ad Erode, nell’anelito di ogni cristiano verso la definitiva perfezione che va oltre la storia e si perde nell’eternità, che sperimenta già nella vita terrena, si sente risanato, assapora la beltà del vivere, anche nel lavoro e nella sofferenza, che lo assimilano al Cristo. Chiunque segue Gesù, che è uomo perfetto, come i magi, i pastori, gli umili del tempo, diventa anche lui perfetto, scopre con piacere e soddisfazione di essere infinitamente amato e di poter egli stesso amare in modo illimitato. Cerchiamo di essere allora degli specchi, che assorbono questa grande gioia e la irradiano verso gli altri, i malati, gli emarginati, gli afflitti, i sofferenti, che vedano in noi dei segni vivi, che notino sul nostro volto e nei nostri gesti la figura del Bambinello di Betlemme, che da quella umile culla ci trasmette forza e vitalità per affrontare le dure sfide della vita.  Condividiamo questo messaggio con la comunità, professiamolo insieme, con un solo linguaggio, e chiediamo il santo aiuto di Maria ne di Giuseppe, fragili, ma  forti, che si sono affidati pienamente a Dio, con la loro infinita fede, perchè si adempisse il progetto di salvezza dell’umanità, e fossero corredentori insieme col loro figlioletto, che è via da seguire, verità da proclamare e vita da generare.