Primarie Pd, passo indietro di Marini
In bilico anche Rosetta Console
Il veterano del Partito democratico ha deciso di ritirarsi dalla primarie dopo quasi 17 anni in parlamento Marini ha deciso di rinunciare alla deroga scrivendo una riservata a Bersani che sarà resa pubblica solo dopo le elezioni. Anche Rosetta Console ha annunciato il ritiro della candidatura
di MARIA FRANCESCA FORTUNATO
Cesare Marini
di MARIA F. FORTUNATO
COSENZA – Non ci saranno primarie per Cesare Marini. Nonostante la deroga, richiesta e concessa assieme ad altri nove “veterani” del Partito Democratico dalla direzione nazionale del partito, e la distanza ravvicinata con l’apertura delle urne. Alla vigilia delle primarie calabresi per la scelta di deputati e senatori fioccano i ritiri a Cosenza.
Ha iniziato ieri Cesare Marini – quasi diciassette anni di permanenza in Parlamento, tre legislature al Senato dal ‘94 al 2006 e l’ultima alla Camera dal 2008, affiancata all’impegno come sindaco di San Demetrio Corone – con una lettera al segretario Pierluigi Bersani, che renderà nota solo nei prossimi giorni per evitare strumentalizzazioni, spiega, a ridosso del voto. Potrebbe proseguire oggi con quello di Rosetta Console. L’ex assessore provinciale, di provenienza socialista come Marini, si è presa alcune ore di riflessione per sciogliere le riserve. Perché la sua candidatura, dice il circolo Pd di Cassano, è «ardua» e «difficoltosa». Primarie rese impraticabili, insomma, per «il ristrettissimo lasso di tempo a disposizione, l’impossibilità a consultare l’anagrafe della platea-primarie da un lato e il netto svantaggio che accusano pesantemente le periferie e le loro espressioni rispetto a chi occupa tutti i centri decisionali e di potere del partito dall’altro», spiegano ancora da Cassano. È quel richiamo agli elenchi degli aventi diritto al voto che non va sottovalutato: prima ancora che dall’alto Jonio cosentino, era arrivato anche da Catanzaro e potrebbe ritornare ancora alla vigilia del voto o subito dopo.
LA COMPETIZIONE. Con il ritiro di Marini e la riserva da sciogliere della Console, i candidati in campo a Cosenza resterebbero undici: Luigi Guglielmelli, Franco Laratta, Ernesto Magorno, Mario Maiolo, Giovanni Manoccio, Giuseppe Terranova, Bruno Villella, Enza Bruno Bossio, Valeria Capalbo, Stefania Covello, Daniela De Marco. Qui per conquistarsi un posto utile nelle liste della Camera e del Senato – o almeno quei pochi che resteranno, al netto dei capilista scelti da Bersani e dei candidati blindati che rientreranno nel 10 per cento selezionato da Roma – la competizione sarà vera.
E chi è stato escluso dal voto, di certo non starà a guardare. È il caso di Sandro Principe, capogruppo regionale del Pd che non ha ottenuto la deroga (da largo del Nazareno hanno precisato che la rinuncia alla candidatura era stata sollecitata dalla stessa segreteria nazionale) e che ieri si è fatto promotore di una affollata riunione al Museo del Presente, alla quale hanno partecipato amministratori provenienti da tutta la provincia. Una sola indicazione di voto, per ora, ed è quella del sindaco di Diamante Ernesto Magorno, renziano di tradizione socialista. Il ticket sarà completato oggi, con la scelta della donna che sarà sostenuta dai principiani, con un occhio di riguardo, anche qui, alle candidate socialiste.
COSENZA – Non ci saranno primarie per Cesare Marini. Nonostante la deroga, richiesta e concessa assieme ad altri nove “veterani” del Partito Democratico dalla direzione nazionale del partito, e la distanza ravvicinata con l’apertura delle urne. Alla vigilia delle primarie calabresi per la scelta di deputati e senatori fioccano i ritiri a Cosenza. Ha iniziato ieri Cesare Marini – quasi diciassette anni di permanenza in Parlamento, tre legislature al Senato dal ‘94 al 2006 e l’ultima alla Camera dal 2008, affiancata all’impegno come sindaco di San Demetrio Corone – con una lettera al segretario Pierluigi Bersani, che renderà nota solo nei prossimi giorni per evitare strumentalizzazioni, spiega, a ridosso del voto. Poche ore dopo è seguita quella di Rosetta Console. L’ex assessore provinciale, di provenienza socialista come Marini, si è presa alcune ore di riflessione poi ha sciolto le riserve. Perché la sua candidatura, dice il circolo Pd di Cassano, è «ardua» e «difficoltosa».
Primarie rese impraticabili, insomma, per «il ristrettissimo lasso di tempo a disposizione, l’impossibilità a consultare l’anagrafe della platea-primarie da un lato e il netto svantaggio che accusano pesantemente le periferie e le loro espressioni rispetto a chi occupa tutti i centri decisionali e di potere del partito dall’altro», spiegano ancora da Cassano. È quel richiamo agli elenchi degli aventi diritto al voto che non va sottovalutato: prima ancora che dall’alto Jonio cosentino, era arrivato anche da Catanzaro e potrebbe ritornare ancora alla vigilia del voto o subito dopo. Con il ritiro di Marini e la riserva da sciogliere della Console, i candidati in campo a Cosenza resterebbero undici: Luigi Guglielmelli, Franco Laratta, Ernesto Magorno, Mario Maiolo, Giovanni Manoccio, Giuseppe Terranova, Bruno Villella, Enza Bruno Bossio, Valeria Capalbo, Stefania Covello, Daniela De Marco.