Rossano-20/07/2024: Una nuova pubblicazione di Franco Emilio Carlino “Rossano e il suo Codex nella Letteratura con profilo storico del centro urbano”

 

 

Franco Carlino

 

 

 

 

 

 

 

 

Una nuova pubblicazione di Franco Emilio Carlino

“Rossano e il suo Codex nella Letteratura con profilo storico del centro urbano”

 La vasta bibliografia del Codex si arricchisce di una nuova e importante opera realizzata dall’Autore mandatoriccese-rossanese Franco Emilio Carlino, Socio Corrispondente dell’Accademia Cosentina, Socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e Componente del Comitato Scientifico dell’Università Popolare di Rossano. Qualche anno fa, secondo la Nota dell’Autore, “il Codex accudito e assistito con delicatezza, come al pre­zioso bene era dovuto, rientrò nella sua Città, raccol­ta accanto ad esso gioiosa e festante, in ottime condi­zioni, mostrandosi ad essa in tutto il suo riacquistato splendore, e accolto, da numerose iniziative avviate per l’importante circostanza, nella sua residenza apposita­mente riportata a nuovo dopo qualificate operazioni di rinnovamento, in quel Museo Diocesano addobbato a festa per un evento che tuttora rimane consacrato dalla storia insieme al suo riconoscimento ufficiale da parte dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura), come patrimonio dell’umanità.  Fu così, appunto che nel 2017 nasceva la prima pubblicazione di Carlino sul pregiato Evangeliario Rossanese dal titolo: Il Co­dex Purpureus Rossanensis, patrimonio dell’Unesco nella Bibliografia. Da Bisanzio allo scrigno del Museo Diocesano di Rossano e della letteratura mondiale. L’opera, come strumento di consultazione, era composta da ben 675 pubblicazioni, di cui 622 opere appartenenti al settore della letteratura e 53 al setto­re delle guide, pieghevoli, opuscoli, catalogate tutte in ordine rigorosamente alfabetico. Quel volume, dedicato a Rossano, città del Codex, e al com­pianto don Cirò Santoro incontrò i favori di un pubblico attento e qualificato, motivato a saperne sempre di più sul più antico libro del mondo (V-VI/VII sec.), che con le sue pagine in oro e argento, le sue miniature e la rile­gatura, tuttora esprime la meraviglia dell’opera bizan­tina in Italia, e che oggi, dopo lo straordinario restauro e l’inserimento nel registro come patrimonio mondiale dell’UNESCO si propone sempre con maggiore prestigio come patrimonio inestimabile per tutta la nostra comu­nità e per il mondo intero, ma soprattutto come simbo­lo inequivocabile di Rossano come Città del Codex, ora nuova Città di Corigliano Rossano, alla luce dell’esito referendario che ne ha determinato qualche anno fa la nascita del nuovo Comune unico di Corigliano Rossano. Oggi alla luce dei risultati avuti con la suddetta ope­ra, cui fa riscontro la pubblicazione di altre opere che in questi anni si sono aggiunte alla già consistente biblio­grafia sull’argomento, -scrive ancora l’Autore- sono stato sollecitato a pensare a una nuova e aggiornata edizione dell’opera. Ed è con lo stesso sentimento di affetto verso la Città e tutti coloro che mi hanno in qualche modo sollecitato che nasce il nuovo volume dal titolo: Rossano e il suo Co­dex nella Letteratura. Un’opera più completa in quanto integrata di circa 52 nuovi contributi lettera­ri che riferiscono nelle diverse sfaccettature del Codex Purpureus Rossanensis e che sommate alle precedenti portano la complessiva bibliografia a 729 opere. Inol­tre il nuovo volume è integrato dal profilo storico della millenaria Città di Rossano che ospita sia il Codex, sia il Museo Diocesano, oltre che una enorme quantità di testimonianze monumentali, molte delle quali di epoca bizantina, araba e normanna”.

Il nuovo libro, -continua l’Autore nella sua disamina- “si avvale del Saluto di Presentazione di S.E. l’Arcivescovo di Rossano, Mons. Maurizio Aloise, della Prefazione dello storico Mario Falanga, già autore della precedente, della Postfazione di don Pino Straface, Direttore del Museo Diocesano e del Codex e della nota di Cecilia Perri, vicedirettore del Museo Dio­cesano e del Codex dal titolo: Riflessioni attorno al Codex Purpureus Rossanensis: dal restauro alla valorizzazione. Il volume, inoltre, come il precedente, è dedicato a Mons. Cirò Santoro, primo Direttore del Museo Dioce­sano, testimone nel tempo della scrupolosa custodia del Codex e della sua divulgazione che lo rese universale nel­la sua conoscenza. Anche in tal caso, le diverse fonti per l’acquisizio­ne dei dati utilizzati sono state le varie pubblicazioni esaminate, rintracciate attraverso la rete, le biblioteche, l’archivio personale, il catalogo del servizio bibliografi­co nazionale ed altri cataloghi bibliografici presenti nel vasto mondo del web, che insieme all’Indice onomastico ragionato completano il presente volume”. La speranza -conclude Carlino- rimane, ancora una volta, quella che come il primo, anche il presente studio edito dalla conSenso Publishing venga gradito dal vasto pubblico cui è indirizzato e appaghi le aspettative di quanti in questi anni hanno apprezzato, con continui­tà le mie divulgazioni.